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TMW RADIO - De Carlo: "Inter? La colpa è dell'ambiente"

TMW RADIO - De Carlo: "Inter? La colpa è dell'ambiente"TUTTO mercato WEB
lunedì 24 ottobre 2016, 17:242016
di Chiara Biondini

Lapo De Carlo, Direttore di Radio Milan Inter, ospite nel pomeriggio di TMW Radio di domenica ha commentato la sconfitta subita dalla formazione nerazzurra nell'ultima giornata di campionato, analizzando anche la situazione del club attuale.

"La cosa che fa riflettere di più è che i giornalisti si abbattono regolarmente sull'allenatore, ma le colpe originali non sono attribuibili a lui. Mi rifiuto di pensare che Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini e De Boer siano tutti degli incapaci. Lo dice la loro carriera lo dice il fatto che all'Inter sbagliano tutte la stesse cose, lo dice il fatto che il tifoso interista si è abbattuto anche su Mancini, che prima rispettava. Se oggi si caccia De Boer evidentemente è perché si indica la luna ma si guarda sempre il dito, probabilmente l'Inter troverà la stessa cura che è quella di dare all'allenatore ancora tre giorni visto che c'è il Torino o esonerarlo. Di certo c'è che se anche lui rimanesse, non vedo la coesione in società , la quale mi sembra lo abbia più isolato, Ausilio ha parlato apertamente di un maggior rispetto che meriterebbe De Boer, anche da parte della società cercando di mediare di più tra le sue idee e quello che è l'approccio".

"C'è una parte di tifosi in cui io non mi ritrovo, quasi collaborano affinché certe cose vadano avanti, una parta di tifosi ha criticato aspramente Mancini ed ha esultato quando se n'è andato. Se ogni volta questi credono che dare la colpa all'allenatore sia l'unico rimedio, vuol dire che sono complici anche loro. Un tifoso si dovrebbe essere accorto che l'Inter dal 2011 a oggi, ha cambiato tutto troppo e tanto...se tu cambi tre presidenti e ancora oggi ci sono tutti e tre, non si capisce chi comanda, c'è una società frammentata, che si è ritrovata Mancini separato in casa per motivi sembravano ascrivibili all'eventuale assenza di Tourè, quando in realtà i motivi sono molto più gravi e complessi.
Se regolarmente dobbiamo sempre pensare che quindi l'Inter debba sempre essere giudicata in base a quello che si vede o meglio il gioco che manca , e si dimentica che l'unico modo per far venire il gioco è prendere un allenatore tutti unitamente, non una parta della società solo con contro l'altra parte. I soldi ci sono ma c'è ben altro al di là del gioco che manca. Le motivazioni vengono imputate all'allenatore di turno, la colpa non è più dell'allenatore ma dell'ambiente, che non è fatto solo dal coach".

I giocatori: c'è uno scollamento?
"C'è sempre il giocatore più contento e altri che non lo sono, penso purtroppo che i giocatori siano una categoria protetta, a cui si consente di fare e dire tutto quello che si vuole, tanto non si cacciano mai 11 giocatori ma l'allenatore. Vivono delle vite a parte, vengono coccolati e viziati dai tifosi.
Ci sono persone che arrivano all'Inter mettendo una maglia addosso che non conoscono bene nemmeno bene la storia, e a volte le aspettative sono ben più alte rispetto al loro reale valore. Il Milan riesce a rendere tanto, perché è una società che ha giocatori giovani, realmente spensierati che sono finalmente senza pressioni. L'Inter invece deve sempre puntare in alto a qualcosa non raggiungibile senza un progetto, e con questa fretta i nerazzurri stanno per vivere l'ennesima stagione di transizione. Questa squadra se non cambia qualcosa a livello clamoroso, non raggiungerà né la Champions, né l'Europa League".

"L'Inter dal punto di vista dell'organico è da terzo posto. Ha dei giocatori che individualmente valgono il terzo posto, l'Inter però non è stata costruita ma assemblata da troppe persone con due idee di calcio diverse, e con diciamo un'idea che veniva da un Mancini che si è incrociata con quella di Kia Joorabchian, il quale ha convinto Thoir e Zhang a cambiare Mancini e a prendere De Boer, il quale non conosceva il nostro campionato, e quindi di fatto c'è stata improvvisazione. E' molto grave se poi il signor Bolingbroke dice "vanno bene gli investimenti ma se l'Inter non riesce ad arrivare ad un titolo nei prossimi due o tre anni si rischia il Flop, parola sbobbata da tutti, ma non ho ben capito cosa intenda, che lasciano tutto poi e lasciano la squadra al suo destino?"