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TMW RADIO - L. Re Cecconi: i ricordi del figlio, Maestrelli e Chiappaventi

TMW RADIO - L. Re Cecconi: i ricordi del figlio, Maestrelli e ChiappaventiTUTTO mercato WEB
mercoledì 18 gennaio 2017, 18:102017
di Chiara Biondini

Il 18 gennaio 1977 muore Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio. Ai microfoni di TMW Radio, nello spazio pomeridiano, il figlio Stefano, il giornalista Guy Chiappaventi e Massimo Maestrelli, ospiti nel pomeriggio di TMW radio, hanno ricordato il giocatore biancoceleste.

Il figlio Stefano
"Quello che ha fatto muovere me e la mia famiglia in questi anni è l'idea che non poteva passare l'idea che un uomo, che ha fatto della propria vita un esempio, si è sacrificato, passasse per stupido. E' la cosa che più grave e dura per i figli, per me mia sorella e mia madre. Sapevamo di tante incongruenze nel processo, di persone che sicuramente per via dello shock, di mille altre situazioni non hanno fato una versione ben chiara della situazione. con questo dico, che ci sia stata da parte mia una rincorsa verso le persone anzi devo sempre ringraziare i tifosi della Lazio che hanno sempre riversato l'affetto che avevano nei confronti di papà su di noi. A Roma ho vissuto 10 anni mi sono sempre sentito coccolato. Un ringraziamento lo devo fare a molte persone che non si sono fermate superficialmente ma sono andate alla ricerca di tanti perché e si sono sempre posti tante domande. Dopo tanti anni non c'è voglia di rivalsa non c'è nessuno che vince o perde in questa storia, non voglio puntare il dito verso nessuno, non sarebbe giusto non fa parte del mio stile, ma è una cosa che andava fatta per la memoria di mio padre, che si meritava di essere ricordato per l'uomo che era. Non è stato semplice passare una vita a difendere il proprio pradre, però ho la consapevolezza di aver fatto tutto per un uomo che meritava questo”.

Massimo Maestrelli (figlio di Tommaso Maestrelli, l'allenatore del primo scudetto biancoceleste)
“Insieme a Chinaglia era il giocatore che gli era rimasto più nel cuore, per caratteristiche tecniche, ma mio padre si innamorò soprattutto dell'uomo scelse lui, perché sapeva che uno come lui andava oltre i 90 minuti. Fece di tutto per portarlo a Roma. Sono state dette tante cose inesatte, ma solo chi lo ha conociuto si rende conto che queste cose non sono accostabili alla sua figura. Era quello che faceva 10 giri di campo mentre gli altri erano già a fare la doccia, era innamorato del calcio. Il 18 gennaio 1977 Noi abitavamo a 100 metri da dove è successo il fatto e in quei giorni andavamo a studiare da mia cugina a 30 metri da quella gioielleria, finimmo a tardo pomeriggio e uscendo vedemmo un capannello di persone davanti alla gioielleria e non capivamo cosa fosse successo. Andammo lì e lo vedemmo fuori della porta, senza renderci conto di cosa sarebbe capitato a distanza di pochi minuti. Si parlava di un incedente, un colpo di pistola....fu uno shock, lo avevamo conosciuto a Foggia, ci portava al cinema a fare una passeggiata, ci voleva bene come se fossimo suoi figli”.

Guy Chiappaventi autore del libro "Aveva un volto bianco e tirato. Il caso Re Cecconi", con il quale ha cercato di riabilitare l'immagine del giocatore.
"Il padre di Massimo, Tommasso Maestrelli non voleva che i figli frequentassero giocatori della Lazio, e calciatore in generale, un po' per mantenere la giusta distanza tra lavoro e famiglia, e poi anche per tenerli lontano da una delle figlie (ride ndr), ma c'era un eccezione dai tempi del Foggia, Re Cecconi, lui si fidava totalmente di lui...".

Potete ascoltare le testimonianze complete in podcast