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TMW RADIO - Simoni: "Ronaldo il numero uno che ho allenato"

TMW RADIO - Simoni: "Ronaldo il numero uno che ho allenato"TUTTO mercato WEB
© foto di Chiara Biondini
martedì 29 novembre 2016, 18:492016
di Marco Frattino
Archivio Maracanã 2016
TMW Radio
Archivio Maracanã 2016
Gigi Simoni, allenatore ed ex calciatore, intervistato da Vincenzo Marangio e Marco Piccari
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Gigi Simoni, ex tecnico dell'Inter, ha parlato al microfono di TMW Radio. Si inizia parlando dell'autobiografia del mister: "E' la storia delle mie ventisette squadre in cui ho militato. Sette da calciatore e venti da allenatore, poi ho avuto altre esperienze come dirigente e presidente. C'è una completezza di ruoli che fanno un po' effetto, non ricordo nessuno che abbia avuto queste esperienze. Invece di tre vite, forse ne ho vissute quattro (ride, ndr). Sono stato convocato in nazionale da calciatore con i vari Corso e Rivera. Ho vinto Coppa Uefa e Coppa Italia, nel '98 avrei potuto vincere lo scudetto con l'Inter. Ho vinto 14 campionati tra Serie B e Serie C. Ho fatto tanta strada, in pochi possono dire di aver toccato tanti eventi e tanti ruoli nel mondo del calcio. Adesso avevo la voglia di provare a fare questo libro, lanciato ieri a Milano".

Lei ha allenato più di seicento calciatori. "Ronaldo è il numero uno, senza dubbio. Ho avuto anche altri campioni come Baggio e Pirlo, sono tutti calciatori che hanno fatto la storia. Ho avuto portieri bravissimi, ho avuto fortuna nella mia carriera".

Qual è il calciatore che avrebbe potuto allenare? "Ci sarà qualcuno, sicuramente. Ma ora mi scappano delle situazioni, dovrei pensarci perchè ho allenato calciatori bravi. Anche Bruno Conti, che è poi diventato campione del mondo. Io lo presi dalla Roma quando lui aveva 18 anni".

Oltre l'Inter, quale altra squadra ha nel cuore? "Nasco come tifoso del Torino, ho affrontato la disgrazia di Superga. Ma si va avanti, sono riuscito a fare tanto nel mondo del calcio. È chiaro che resti attaccato alle squadre in cui ti trovi bene. All'Inter mi hanno trattato benissimo, nonostante l'esonero. A Napoli sono stato benissimo e sono affezionato alla città, idem per la Lazio. Anche se lì non sono riuscito a conquistare la promozione in A".