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Tommasi sul caso Parma: "Calciatori da tutelare, c'è da riflettere sui controlli"

Tommasi sul caso Parma: "Calciatori da tutelare, c'è da riflettere sui controlli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 9 febbraio 2015, 09:512015
di Marco Frattino

Attraverso le frequenze di Radio Rai, durante la trasmissione Radio Anch'io Sport, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi ha parlato del 'caso' Parma: "La situazione è in continuo aggiornamento, ci sono novità. 15 giorni fa abbiamo incontrato il presidente di due settimane fa e la squadra, oggi c'è invece un'altra proprietà. La squadra aspetta risposte che non sono ancora arrivate, sappiamo delle scadenze federali per il 16 febbraio. Aspettiamo dunque novità sulle mensilità arretrate, potrebbero inoltre arrivare punti di penalizzazione che potrebbero compromettere ulteriormente la situazione della squadra. Il fallimento a campionato in corso scaturirebbe qualche problema, così come quello legato alla mancata iscrizione per la prossima stagione. La situazione è preoccupante perché parliamo di una società da tempo in Serie A e con introiti certi. Non si capisce come è stato possibile arrivare a questo punto, bisogna fare una riflessione sui controlli e sul tipo di gestione di un club. Le società non possono essere affidate soltanto a un privato, c'è comunque un intero ambiente a sostenere un club. Il problema principale è che, chi vuole subentrare, non conosce ancora tutti i debiti. Non c'è prospettiva, nemmeno la nuova proprietà sa bene come comportarsi da qui in avanti. C'è l'ombra di una retrocessione, non è facile andare avanti in questa situazione. Stiamo parlando di un club che in 5-6 anni di Serie A ha incassato circa 400 milioni di euro. Bisognerebbe coinvolgere un po' tutti, il Parma non è solo del presidente di turno ma di tutta la comunità locale".

C'è l'ombra del Calcioscommesse? "I calciatori vanno tutelati, non bisogna pensare a questi aspetti. Non vogliamo lasciare spazio al minimo sospetto, credo che sia giusto alzare il livello dell'attenzione su questa situazione. Non possiamo lasciare entrare persone nel nostro sistema per i loro affari".