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Tribunale Federale Nazionale: ammende per Genoa, Sampdoria e Catania

Tribunale Federale Nazionale: ammende per Genoa, Sampdoria e CataniaTUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia
mercoledì 12 ottobre 2016, 16:332016
di Tommaso Maschio
fonte Figc.it

Il Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare presieduto dal dott. Roberto Proietti, in riferimento all'inchiesta sul calcioscommesse posta in essere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania e considerando la sussistenza dell'istituto della continuazione con gli altri illeciti già accertati dagli organi della giustizia della FIGC, le cui pronunce sono già passate in giudicato, ha inflitto un'ammenda di 25 mila euro nei confronti di Antonino Pulvirenti (all'epoca dei fatti presidente del Catania), disponendo l'inibizione di 3 mesi (e 10 mila euro di ammenda) nei confronti di Daniele Delli Carri (all'epoca dei fatti direttore sportivo della società siciliana) e dell'agente di calciatori Fernando Antonio Arbotti. E' stata disposta l'inibizione di 45 giorni (e ammenda di 5 mila euro) nei confronti di Piero Di Luzio, titolare di un contratto con il Genoa FC, mentre alla società Calcio Catania è stata inflitta un'ammenda di 20 mila euro.

Rilevata l'istanza di patteggiamento depositata prima dell'inizio del dibattimento, il TFN ha inflitto un'ammenda di 10 mila euro nei confronti del presidente del Genoa Enrico Preziosi e un'ammenda di 14mila euro nei confronti della società: Preziosi era stato deferito a seguito della gara Carpi-Genoa del 17 aprile scorso "per aver tentato, prendendo spunto dalla direzione di gara, ritenuta non soddisfacente, di colloquiare con il Commissario della CAN A Domenico Messina, effettuando una telefonata sull'utenza Federale a disposizione di quest'ultimo ed inviando, successivamente, sulla medesima utenza un sms, il tutto al fine di interferire sulle future designazioni arbitrali di competenza del detto Commissario".

Sempre tenendo conto dell'istanza di patteggiamento presentata, il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto un'ammenda di 6 mila euro nei confronti di Carlo Osti, soggetto che all'epoca dei fatti svolgeva attività rilevante all'interno della Sampdoria, per essersi avvalso dell'opera dell'agente di calciatori Filippo Colasanto (inibito per un mese) in assenza di mandato regolarmente conferito. Inflitta un'ammenda di 6 mila euro anche alla società blucerchiata.