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Venezia, Perinetti: "Inzaghi si è messo in gioco con umiltà"

Venezia, Perinetti: "Inzaghi si è messo in gioco con umiltà"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
lunedì 27 marzo 2017, 16:592017
di Chiara Biondini

Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Venezia con trascorsi a Napoli, Roma, Palermo, Siena e Bari, è stato ospite questa mattina della trasmissione “Pezzi da 90” sull’emittente umbra Radio Onda Libera.

Il suo Venezia è in un girone di ferro in Lega Pro con 7 squadre che hanno vinto lo scudetto e 11 capoluoghi di regione o provincia: state tirando fortissimo...
“E' davvero un girone durissimo con il Parma che ha fatto una campagna estiva e soprattutto invernale stratosferica e un Padova molto solido con un allenatore pragmatico che ha preso solo 3 gol nel ritorno. Stiamo facendo il nostro percorso. Il pareggio con il Santarcangelo dopo 7 vittorie lo accettiamo e tiriamo dritti”.

Perché è stato scelto proprio Pippo Inzaghi?
“Abbiamo pensato con il presidente Tacopina che ha le caratteristiche giuste con delle buone esperienze e tanto entusiasmo. Si è messo in gioco con umiltà dopo la parentesi al Milan che in questi ultimi anni ha bruciato diversi allenatori”.

Lei conosce benissimo Antonio Conte. E' stato il primo a capire che era un vincente, ma si aspettava che riuscisse a vincere così tanto?
“Sì, è una questione di qualità di tecnico, mentalità e preparazione. Ha detto Bonucci che con Conte le partite sono già giocate mentre le giochi visto come le prepara in settimana. Ha perfettamente ragione”.

Che idea si è fatto di questa Nazionale di Ventura?
“Ha la fortuna di avere dei giovani importanti, che stanno maturando e che finalmente rivalutano i valori italiani visto che abbiamo fin troppi stranieri. Ventura ha il problema del tempo perché c'è da qualificarsi per il Mondiale. Ritengo che sia la persona giusta in questo momento e che sia una guida ideale per i giovani”.

Chi è il talento italiano che la intriga di più?
“C'è una riaffermazione dei portieri, così dico Donnarumma e Meret. Poi penso a Bernardeschi e a Belotti che ha un gran fiuto del gol. Stanno emergendo diversi giovani anche se dobbiamo ancora crescere tanto a livello di attività giovanile. Servono istruttori e le società devono crederci e investire di più”.