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Verona, Gomez: "Mandorlini e il presidente mi convinsero a restare"

Verona, Gomez: "Mandorlini e il presidente mi convinsero a restare"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 6 maggio 2015, 16:392015
di Chiara Biondini

L'attaccante gialloblù, Juanito Gomez, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul derby e sulla sua esperianza all'Hellas, durante l'intervista esclusiva alla trasmissione "Questo è il Verona", andata in onda ieri sera sulla official radio RadioBellla&Monella.

“La sfida con il Chievo? Ci stiamo preparando bene, abbiamo ripreso ad allenarci dopo la sconfitta con l’Udinese. Con il Chievo non sarà una partita come le altre, è una stracittadina e in queste gare non conta giocare bene, conta vincere. Ci stiamo preparando per raggiungere quell’obiettivo. Saremo carichi e molto concentrati per fare bene, bastano poche parole perché il derby lo vogliamo vincere assolutamente, anche per riscattare quanto successo all'andata. Cosa mi preoccupa del Chievo? Non li temo, ma ho tanto rispetto: sono tanti anni che sono in Serie A, sono organizzati ed è difficile fargli gol. Proveremo in tutti i modi a vincere”.

“Il mio momento? Ora mi sento bene, molto meglio rispetto a mercoledì quando mi sono infortunato nel prepartita a Genova. Sto facendo di tutto per tornare ad allenarmi col gruppo il prima possibile. Se sarò a disposizione con il Chievo? I dottori sono fiduciosi e lo sono anche io, proverò a fare di tutto per esserci, è una partita importante che tutti vogliono giocare”.

“L’importanza dello scudetto del Verona? E’ una storia molto importante, appena arrivi in città la gente te lo fa subito capire. Quando sono ospite dei calcio club i tifosi mi fanno sempre vedere le immagini delle partite e dei calciatori di quell’annata. E' la gente che ti fa sentire l’importanza di questo scudetto”.

“Il mio rapporto con Mandorlini? E’ ottimo, se sono qui lo devo anche a lui che mi ha voluto, in 4 anni abbiamo fatto cose importanti per la squadra e per la città. Luca Toni capocannoniere? Proviamo tutti a dargli una mano, a lui non ci vuole tanto, il gol ce l’ha dentro. Se lui vince la classifica marcatori, per noi vuol dire che arriveranno altri punti”.

“L'inizio con il Verona? Non è stato come me l’aspettavo, arrivavo dal Bellaria, dalla C2, con un pubblico di mille persone e sono arrivato in una piazza da sogno, con uno stadio sempre pieno. Subito avevo delle difficoltà a trovare spazio e dopo un anno e mezzo sono dovuto ripartire da Gubbio per fare esperienza: è stata dura andare via e scendere di categoria, ma penso che sia stata la mia fortuna perché ho trovato una società e un allenatore che mi hanno dato fiducia e sono riuscito a esprimermi bene, sia individualmente sia con la squadra. Poi sono tornato qui ed è stato tutto molto bello. Non sapevo quanto sarebbe durata visto la mia esperienza passata, poi Mandorlini e il presidente Martinelli mi hanno convinto a restare, mi dissero che avremmo fatto grandi cose e così è stato”.