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De Cosmi, primo all. Scamacca: "Predestinato, è maturato per diventare un big"
tmwradio
Ospiti: Impallomeni:" Mi aspetto una Roma ultra offensiva in questi 18'"
Buscaglia:" Scamacca deve essere sereno. L'Atalanta va studiata."
Cugini:" Scamacca centravanti moderno. Gravina - Lotito questione politica."
De Cosmi:" Scamacca è migliorato nella scelta. Da giovane era esuberante, ora è più pacato."
Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni.
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Mister Roberto De Cosmi, uno dei primi allenatori di Gianluca Scamacca ai tempi delle giovanili della Lazio, è intervenuto durante il programma “Maracanà” a TMW Radio per commentare vari temi.
Come si immagina la partita tra Udinese e Roma?
“Deve essere la Roma a cercare questi tre punti perché l’Udinese è in una posizione complicata in classifica e un punto gli farebbe molto comodo. Credo che il tatticismo venga meno essendo una partita ridotta. Tutta l’attenzione nei 90 minuti è difficile pensarla in 18 minuti. La Roma tenterà qualcosa in più. Andranno subito forte perché deve essere quella la strategia per essere vincenti”.
Come ci si riscalda per una gara del genere?
“L’attivazione è sempre la stessa. È la mentalità che deve essere diversa. Nei 90 minuti, nella seconda parte del secondo tempo, ci può essere un calo fisico. L’attivazione che si farà è identica a una partita normale. La differenza è sulla preparazione mentale”.
Con Scamacca abbiamo trovato il 9 per la Nazionale? Lei lo ha conosciuto a 14 anni, com’era caratterialmente?
“Lui era giovanissimo. L’ho conosciuto anche prima perché me lo ricordo a un torneo di Roma nord. Fisicamente era già fuori portata, essendo un metro e ottanta a 12 anni. Nel finale di stagione dove avevamo bisogno di un attaccante diverso lo feci esordire. Mi ricordo che fece 2 gol contro la Viterbese in 10 minuti. È cresciuto moltissimo nelle scelte. È migliorato anche caratterialmente. Era un ragazzo esuberante e con tanta personalità, non solo per la fisicità ma anche come importanza in campo. Adesso ha ancora questa voglia ed è cresciuto caratterialmente. Mi auguro che a livello di Nazionale possa fare la differenza per noi. Mi ricordo un playoff che abbiamo perso contro la Roma in cui in campo erano tutti 1998 tranne lui che era 1999 e prese un palo sullo 0-0”.
Anche nelle Nazionali minori si fece notare?
“Io me lo ricordo in coppia con Pinamonti con Nicolato con l’Under 20. Lì ho cominciato a vederlo in maniera diversa. Per me quella esperienza lo ha aiutato tantissimo”.
Come si immagina la partita tra Udinese e Roma?
“Deve essere la Roma a cercare questi tre punti perché l’Udinese è in una posizione complicata in classifica e un punto gli farebbe molto comodo. Credo che il tatticismo venga meno essendo una partita ridotta. Tutta l’attenzione nei 90 minuti è difficile pensarla in 18 minuti. La Roma tenterà qualcosa in più. Andranno subito forte perché deve essere quella la strategia per essere vincenti”.
Come ci si riscalda per una gara del genere?
“L’attivazione è sempre la stessa. È la mentalità che deve essere diversa. Nei 90 minuti, nella seconda parte del secondo tempo, ci può essere un calo fisico. L’attivazione che si farà è identica a una partita normale. La differenza è sulla preparazione mentale”.
Con Scamacca abbiamo trovato il 9 per la Nazionale? Lei lo ha conosciuto a 14 anni, com’era caratterialmente?
“Lui era giovanissimo. L’ho conosciuto anche prima perché me lo ricordo a un torneo di Roma nord. Fisicamente era già fuori portata, essendo un metro e ottanta a 12 anni. Nel finale di stagione dove avevamo bisogno di un attaccante diverso lo feci esordire. Mi ricordo che fece 2 gol contro la Viterbese in 10 minuti. È cresciuto moltissimo nelle scelte. È migliorato anche caratterialmente. Era un ragazzo esuberante e con tanta personalità, non solo per la fisicità ma anche come importanza in campo. Adesso ha ancora questa voglia ed è cresciuto caratterialmente. Mi auguro che a livello di Nazionale possa fare la differenza per noi. Mi ricordo un playoff che abbiamo perso contro la Roma in cui in campo erano tutti 1998 tranne lui che era 1999 e prese un palo sullo 0-0”.
Anche nelle Nazionali minori si fece notare?
“Io me lo ricordo in coppia con Pinamonti con Nicolato con l’Under 20. Lì ho cominciato a vederlo in maniera diversa. Per me quella esperienza lo ha aiutato tantissimo”.
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