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Atalanta, Ederson: "Gasp è tosto ma ti migliora". Poi racconta il successo sul Liverpool
Il centrocampista dell'Atalanta Ederson si è raccontato a Cronache di Spogliatoio, tornando sul successo contro il Liverpool in Europa League e sul lavoro di mister Gasperini sulla squadra:
Gasperini vi aveva chiesto se volevate abbassarvi nel ritorno col Liverpool?
"Abbiamo detto di no, in quel momento tutti sapevamo cosa dovevamo fare. Abbiamo preso gol su rigore, ma c'era voglia di pressare, di rubare palla e di andare a fare gol. C'era voglia di continuare così e abbiamo detto subito di no".
L'Atalanta è una delle squadre italiane con la mentalità più europea...
"Ce la trasmette lui, ci dice di essere aggressivi, di pressare. Siamo abituati, quando abbiamo provato ad abbassarci abbiamo fatto male quindi giusto continuare così".
Cosa l'ha convinta a scegliere l'Atalanta dopo la Salernitana?
"Sabatini mi aveva parlato della possibilità Atalanta, poi Tony D'Amico mi ha chiamato e abbiamo parlato... Poco dopo mi ha detto che era a Salerno e siamo andati a pranzo, da lì abbiamo parlato. Non mi aspettavo che sarebbe venuto subito per me, mi ha raccontato dell'Atalanta e di cosa avrei potuto fare. Siamo riusciti a trovare l'accordo".
Le sue ottime statistiche in Serie A?
"Si può ancora migliorare... Soprattutto sui passaggi, me lo dice sempre anche Gasp. Mi chiede di essere anche più veloce nei passaggi verticali".
Quanto è migliorato con Gasperini?
"Per prima cosa in passato andavo ad attaccare... Gasp mi ha fatto diventare un po' più pratico, non è semplice, è uno che vuol migliorare anche i dettagli minimi. Dopo qualche mese ho capito quello che chiedeva, dopo 6 mesi diciamo che avevo capito cosa dovevo fare anche se so che devo migliorare alcuni aspetti. Gasperini come allenatore è tosto, chiede di lavorare sempre, ma dopo vedi che riesci a fare bene, che non è un caso. Ha fatto alzare il livello a tutti i giocatori che ha allenato".
Gasperini vi aveva chiesto se volevate abbassarvi nel ritorno col Liverpool?
"Abbiamo detto di no, in quel momento tutti sapevamo cosa dovevamo fare. Abbiamo preso gol su rigore, ma c'era voglia di pressare, di rubare palla e di andare a fare gol. C'era voglia di continuare così e abbiamo detto subito di no".
L'Atalanta è una delle squadre italiane con la mentalità più europea...
"Ce la trasmette lui, ci dice di essere aggressivi, di pressare. Siamo abituati, quando abbiamo provato ad abbassarci abbiamo fatto male quindi giusto continuare così".
Cosa l'ha convinta a scegliere l'Atalanta dopo la Salernitana?
"Sabatini mi aveva parlato della possibilità Atalanta, poi Tony D'Amico mi ha chiamato e abbiamo parlato... Poco dopo mi ha detto che era a Salerno e siamo andati a pranzo, da lì abbiamo parlato. Non mi aspettavo che sarebbe venuto subito per me, mi ha raccontato dell'Atalanta e di cosa avrei potuto fare. Siamo riusciti a trovare l'accordo".
Le sue ottime statistiche in Serie A?
"Si può ancora migliorare... Soprattutto sui passaggi, me lo dice sempre anche Gasp. Mi chiede di essere anche più veloce nei passaggi verticali".
Quanto è migliorato con Gasperini?
"Per prima cosa in passato andavo ad attaccare... Gasp mi ha fatto diventare un po' più pratico, non è semplice, è uno che vuol migliorare anche i dettagli minimi. Dopo qualche mese ho capito quello che chiedeva, dopo 6 mesi diciamo che avevo capito cosa dovevo fare anche se so che devo migliorare alcuni aspetti. Gasperini come allenatore è tosto, chiede di lavorare sempre, ma dopo vedi che riesci a fare bene, che non è un caso. Ha fatto alzare il livello a tutti i giocatori che ha allenato".
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