Da Zhang a Mourinho, quella inspiegabile voglia di rovinarsi la felicità
"Dentro a quella ardente passione che qualcuno chiama “interismo” ci deve essere una misteriosa e inconscia voglia di rovinarsi la felicità", si legge su La Gazzetta dello Sport. Oggi l'Inter alzerà al cielo il tricolore della storica seconda stella davanti ai suoi tifosi, nella bolgia di San Siro, ma le attenzioni dei più saranno rivolte alla questione societaria, con Suning a un passo dal lasciare la guida del club al fondo americano Oaktree.
La Gazzetta ricorda diverse gioie nerazzurre contornate dall'amarezza di fondo: "Era successo durante lo scudetto contiano del 2021, quando le tensioni societarie erano ai massimi e si intravedeva il rischio (poi diventato realtà) di cessioni dolorose sul mercato. Una cosa simile si sta ripetendo adesso, nel bel mezzo delle celebrazioni per lo storico scudetto numero 20, e pazienza se i conti sono molto più rasserenanti di tre anni fa e non si intravedono all’orizzonte sacrifici di massa. In questa antologia qualcuno ricorderà pure José Mourinho, profeta in lacrime rimasto a Madrid a Champions conquistata nel 2010: anche quella fu una piccola spina nel cuore del Triplete, anche se la condizione societaria di allora era assai diversa rispetto a quella di oggi".