Paparesta nero: "Ingiusto fischiare i ragazzi. Capisco i Matarrese..."

Gianluca Paparesta è un fiume in piena al termine della sfida tra Bari e Novara. I biancorossi hanno abbandonato il sogno Serie A, perdendo col punteggio di tre a quattro contro i piemontesi, al termine di una partita ricca di emozioni. Il numero uno biancorosso spiega il motivo del suo dialogo con i tifosi sotto la Nord dopo il fischio finale: “Sono andato sotto la curva perché pensavo che non fosse giusto fischiare e contestare così i ragazzi. Dopo il tre a zero eravamo quasi riusciti a scrivere una pagina storica, ma il calcio alle volte fa male. Anche io dopo il pareggio ero convinto di fare risultato e ho incitato tutti a continuare a giocare come stavano facendo”.

L’ex fischietto internazionale, nonostante il ko e l’amarezza, è soddisfatto della prova dei ragazzi di Camplone: “La squadra ha avuto difficoltà perché non è facile subire dopo tre minuti un gol e poi altri due, uno alla fine del primo tempo, uno a inizio ripresa. Loro ci hanno comunque messo l’anima in campo ed era quello che avevo chiesto loro in questi giorni: volevo vedere fatica, sangue. Ma è andata così ed è un peccato, perché se fosse finita diversamente, sarebbe certamente cambiato anche l’approccio contro il Pescara, che avremmo affrontato con la consapevolezza di poter vincere”.

È già tempo di bilanci in casa biancorossa: “Noi abbiamo fatto il massimo per andare in Serie A, abbiamo acquistato giocatori di grande esperienza utili allo scopo e che avrebbero potuto gestire meglio gli ultimi minuti dei supplementari. Ma, ripeto, tutti hanno dato il massimo, avevano un premio importante per andare in A e avevano anche voglia di riscatto, ma alla fine non ci sono riusciti. Complimenti al Novara”. In chiusura, nell’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Norba, Paparesta ha un pensiero per l’ex presidente del Bari Vincenzo Matarrese: “Vorrei ricordarlo, purtroppo non sta bene, ma in settimana ci ho parlato e so che oggi ha tifato Bari. Capisco le difficoltà che possano aver avuto in trenta anni di presidenza, io, dopo soli due anni, me ne sto rendendo conto…”.