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L'invecchiamento in barrique non prevede Balotelli
giovedì 25 agosto 2016, 15:00Director's cut
di Alberto Bortolotti
per Bolognanews.net

L'invecchiamento in barrique non prevede Balotelli

Se il calciomercato del Bologna terminerà con le acquisizioni di Sadiq in prestito e Torosidis definitivo (più qualche inevitabile e auspicabile dismissione) potremmo azzardare un 6+, massimo 6 e mezzo di valutazione. Ne' retrocessione ne' Europa, una positiva "medietas". 
Nella prima fase il club rossoblu ha investito sul futuro tramite "il vento dell'Est" unito ai talenti nostrani Verdi e Di Francesco (Boldor era di passaggio e lo si intuiva da subito). Nella seconda, con Dzemaili e Torosidis, si è passati alla fase evoluta dell' "invecchiamento in barrique" richiesto dal tecnico con giocatori di proprietà in luogo degli inutili prestiti di Constant e Zuniga. Sadiq appare un po' un favore reso alla Roma (agli amici giallorossi, direi, se ragionassi dal punto di vista dei maggiorenti Fenucci e Bergamini) per aver finto un'asta su Diawara che porterà, si spera, dal Napoli i soldi attesi e una toppa agli acciacchi fisici di Floccari. 
Fa un po' sorridere ripensare alle attese di buona parte della tifoseria tra maggio e giugno, incarnate nelle messianiche invocazioni a Gabbiadini e Saponara, oramai divenute figure mitologiche come per tanti anni sono state i ben più modesti Ariatti, Guberti, Pesce e altri comprimari del pallone sempre sul punto di approdare a Casteldebole e mai giunti. Risulta ai più (come non comprenderli...) incomprensibile la ragione per cui un proprietario facoltoso possa accontentarsi di giovinetti di belle speranze e anzianotti stagionati ma ancora validi. 
La risposta sta nel curioso mix casteldeboliano, una dirigenza, salvo Di Vaio e il nuovo arrivo Bigon, di stretta osservanza tacopiniana che ha fatto come i capi corrente socialisti dopo l'ascesa di Craxi. Trasferta di massa verso il nuovo padrone, ed è del tutto logico dato che al loro conducator mancavano gli sghei. Recidivo, tra l'altro, su piazza.
Saputo evidentemente crede nell'autonomia ed è tutt'altro che invadente. Qualcuno sussurra che un po' più di fermezza non guasterebbe, così si rischia di passare per pistoloni. Ma Joey non può radicarsi qui in via esclusiva ed evidentemente (finora) le deleghe hanno funzionato. 
Però...a Montreal dove, mi pare, Diesse e coach sono figure ornamentali, Drogba è arrivato.  Qui invece, rifuggiti i "bolliti" Borriello e Matri, Balotelli, nonostante patron e mister non disdegnino, non viene perché si è creata una Santa Alleanza - un po' capitolina e un po' petroniana - contro l'apostata, l'infedele, quello che guasta lo spogliatoio, eccede in dopo cena, non è più un giocatore di calcio, ecc. ecc.
Il bello e' che tutti sanno tutto. Si presume anche le motivazioni eventuali del bresciano.

In questa chiave Beppe Signori e Marco Di Vaio non sarebbero mai venuti. Bolliti, pensionati, senza stimoli, arraffasoldi ...si, hanno solo continuato a far gol. Parecchi. 
Qualunque scelta comporta rischi, chiaro. Haller e Nielsen, gente di spiccata personalità, grande confidenza con il pallone e gradimento femminile (specie al tudasc) sono stati messi l'uno contro l'altro ma ciò non ci ha impedito di vincere lo scudetto con il loro apporto determinante, per dire. 50 anni fa Bologna chiamava Kenzo Tange a ridisegnarla e per troppi anni ha rifiutato e ancora in parte rifiuta le contaminazioni. E se vogliamo fare una incursione nel basket, almeno il coach fortitudino Amoroso lo ha provato. Rompiballe? Può essere, ma talora ha vinto da solo.
Questa squadra è piacevole, bellina, godibile e frillina. Le mancano un po' di gol per stare tranquilla. Confidiamo nella cooperativa. Ma uno  "sparigliatore" non ci sarebbe stato male.