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tmw / bologna / Director's cut
Fenucci racconta la favola della Ferrari e della casetta. La realtà è l'assenza di prospettive
lunedì 20 febbraio 2017, 09:00Director's cut
di Alberto Bortolotti
per Bolognanews.net

Fenucci racconta la favola della Ferrari e della casetta. La realtà è l'assenza di prospettive

Com'è la storia della Ferrari e della casetta? L'ha raccontata Fenucci giovedì in tv. Insomma, arriva il parente ricco, tu credi ti regali la Ferrari (oh, quella di Vettel 2016 non vale poi nemmeno così tanto...e poi voglio vederti mentre la parcheggi in Piazza VIII Agosto!) e invece preferisce che tu ti "consolidi" donandoti una simpatica casetta in legno, magari prefabbricata, ma dotata di tutti i comfort e nel frattempo usi i mezzi (sfidando scioperi, ritardi, borseggiatori e poco lavati. Pazienza i poco goduti, ma non esageriamo).
Quando gli hanno chiesto dei prezzi di abbonamenti un po' fuori target, l'ad ha risposto che sono polemiche un po' datate. Eppure gli "eroi" che andavano nei distinti, superando orario, tornelli, tessera del tifoso, sfottò avversari, sconfitte in serie (eh sì, avremmo voluto anche noi una squadra di cui andare fieri, ma arriverà. Ora non c'è), si sono beccati una bella fila di oltre mezz'ora. Senza accesso specifico per abbonati. Bah...sarà la punizione per il maigodutismo serpeggiante.
Ma tanto parlare del club non serve. C'è qualcuno che dall'entusiasmo iniziale ora è più guardingo, c'è anche chi scrive che con Baggio il progetto era sul campo, ma di base il fideismo (cioé: la assoluta non volontà di ragionamento) non si scalfisce.

E' vero che si viene da esperienze disastrose, però chiedere a tutti, in primis a chi comanda, di essere più rispettoso di nome, colori, blasone, soprattutto caratteristiche del calcio italiano, non mi pare blasfemia.
Il punto non è neanche le quattro sconfitte consecutive, e la prospettiva di recarsi in una Genova ferita, assetata di rivincita, incombente sul suo pubblico. Nemmeno arrivare quartultimi, sarebbe abbastanza umiliante ma ci fossero prospettive. No, se per fare un po' di mercato devi mollare i buoni, allora vuol dire che l'anno prossimo vuoi rischiare. E anche seriamente.
Così è ozioso discutere di Donadoni, di Torosidis, di Nagy e Donsah, di Sadiq e Petkovic, di Destro, degli ultimi 15' e perfino dell'arbitro (certo: butta male. In pratica ci continuano a negare evidenze solari).
Veramente faccio fatica a capire. Se qualcuno poi volesse spiegarmi, al di là delle solite parole d'ordine, gli sarei grato. Ma sul serio.