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Da Virdis a Sau, l'ebbrezza delle doppiette dei sardi in maglia rossoblùTUTTO mercato WEB
Pietro Paolo Virdis
© foto di Andrea Pasquinucci
domenica 8 dicembre 2013, 21:47News
di Federico Ventagliò
per Tuttocagliari.net

Da Virdis a Sau, l'ebbrezza delle doppiette dei sardi in maglia rossoblù

La doppietta di un sardo in maglia rossoblù che vale l'intera posta palio. Un Cagliari costretto a inseguire per l'ennesima volta in stagione, incamera i tre punti attraverso la marcatura multipla di un prodotto fatto in casa nostra. “Pattolino” ha avuto precedentemente illustri esempi ai quali ispirarsi. I Gemelli del gol, Virdis e Piras, possono entrambi fregiarsi di aver fatto doppietta a San Siro.  "Gigi" ai danni dell'Inter: correva la stagione 1981-82, il Cagliari guidato da Paolo Carosi va a sbancare San Siro per 1-3. Dopo il botta e risposta fra Bagni e Quagliozzi, il selargino stende definitivamente la Beneamata. Il bomber di Sindia cambia invece sponda, e sceglie il Milan -suo futuro club- come vittima. Si tratta dell'ultima partita assoluta in Serie A del ciclo dello Scudetto. Il Cagliari è fanalino di coda e già matematicamente condannato alla B; tuttavia, Pietro Paolo trova comunque il modo di nobilitare il match andando a bucare per due volte la porta del Diavolo. I rossoblù avranno la meglio per 2-3.

Il Cagliari di Sonetti, a Marassi nel febbraio 2002, è sotto di due reti al cospetto della Samp. Per tutto il primo tempo, seduto a fianco al buon Nedo, c'è Giovanni Sulcis. Il tecnico di Piombino all'intervallo propende per l'inserimento del bosano che rileva De Angelis. Gli basteranno tre minuti per accorciare le distanze e sempre lui firmerà il pareggio al quarto d'ora della ripresa. Poi ci sarà ancora un gol per parte. Ai primi di settembre del 2000 Suazo è ancora impegnato alle Olimpiadi di Sidney e Bellotto opta per Emiliano Melis da schierare in tandem con Cammarata. Il selargino ripaga con due gol d'autore: una mezza rovesciata acrobatica e un liftato sinistro su punizione, entrambi in avvio di ripresa. A 37 anni suonati, Gianfranco Zola vuole dimostrare di avere ancora molto da dare al calcio giocato: una doppietta all'Avellino per contribuire alla trionfale cavalcata verso la promozione targata Reja va ad aggiungersi ad altri suoi undici gol in stagione. L'anno successivo, appende definitivamente le scarpette al chiodo in casa della Juventus: gonfiare per due volte la porta di Madama è il fotogramma che sceglie prima di far calare il sipario per sempre.