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"Esonera Zeman e ti salvi", la storia si ripete?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 22 dicembre 2014, 01:17News
di Nicola Atzori
per Tuttocagliari.net

"Esonera Zeman e ti salvi", la storia si ripete?

"Esonera Zeman e ti salvi"
Consiglio anonimo arrivato al presidente dell'Avellino Pasquale Casillo nel 2004

Quell'anno Casillo non esonerò Zeman, l'Avellino retrocesse. Quella telefonata anonima era, secondo l'allenatore boemo, arrivata dalla "Cupola" di Luciano Moggi, smascherata poi nello scandalo del 2006. Cinque anni prima il tecnico boemo, dopo una brillante carriera alla guida del Foggia dei miracoli, della Lazio e della Roma veniva inspiegabilmente ostacolato in tutti gli incarichi successivi alle sue dichiarazioni sul doping e sulla Juventus. 
Recentemente sui giornali e nel web sono state portate alla ribalta le ultime dichiarazioni di Moggi a Sportitalia sulla situazione del boemo a Cagliari: "La Juve ha dato un'altra dimostrazione della sua qualità a Cagliari e non si è sforzata nemmeno tanto, un allenamento per la gara di Super Coppa. Zeman sta nel calcio solo per i gossip, alla Roma aveva subito 53 gol con lui. Lo chiamano maestro, ma di cosa? Parla male delle persone poi va ad allenare e non applica quello che dice. Se lo mandano via un'altra volta vince la stella dei 10 esoneri". Parole che fanno rabbrividire, dette da un uomo a cui troppo facilmente è stato permesso di riaccostarsi al mondo del calcio. 
Su una cosa però Moggi aveva ragione, com'è possibile che un sistema come quello di Calciopoli fosse costituito solo da lui? Quasi tutti, infatti, sono stati assolti, prescritti o condannati a pene irrisorie. Altri, ancora meglio, sono tuttora al loro posto.
Giulini, anche per via di grossolani errori della squadra, si ritrova ancorato in zona retrocessione con una delle figure più note nel mondo del calcio per il suo andare contro il sistema. Il giovanissimo patròn ha veramente la forza di sobbarcarsi una simile missione? La squadra ha la forza, ora come ora, in piena zona retrocessione, di andare contro tutto e tutti? No, quasi certamente. 
Eppure, se dalla prossima partita non ci saranno più otto giocatori sulla linea del centrocampo al fischio d'inizio, se su quel dogmatico 4-3-3 calerà il sipario, il calcio avrà perso l'ennesima occasione di mettere in atto i valori che tanto predica.