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Cellino: "Lopez testardo, i senatori non potevano reggere i 90 minuti"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 25 marzo 2015, 12:44Primo piano
di Serafino Ghisu
per Tuttocagliari.net

Cellino: "Lopez testardo, i senatori non potevano reggere i 90 minuti"

Massimo Cellino, che non sta vivendo un momento particolarmente felice al Leeds, è stato intervistato ai microfoni de "Il Corriere di Bologna".  L'ex presidente del Cagliari ha parlato di Diego Lopez, attuale allenatore del club rossoblù: "Lopez è come un figlio, in tutti questi anni mi ha fatto gioire e soffrire. Come si sta comportando a Bologna? Non ditemi che sta sbagliando di nuovo per la sua testardaggine…". Testardaggine? Sì, testardaggine. Secondo l'imprenditore sardo, il tecnico uruguaiano avrebbe la "testa di granito": "Diego è un testardo, è l’uomo più testone che abbia mai conosciuto in vita mia. Pensi che voleva smettere di giocare a trent’anni, sono stato io quasi a ordinargli di continuare, facendogli capire che i soldi veri li guadagnava con il calcio. Gli ultimi sei anni ha firmato sempre contratti annuali. A un certo punto ha deciso di andare in Uruguay per farsi portare via un menisco, gli dicevo: non puoi operarti in Italia? Guarda che in Italia i chirurghi sono più bravi che in Uruguay. Niente, è andato in Uruguay e così ha dovuto smettere di giocare due anni prima del tempo, perché fino a 38 anni poteva arrivarci tranquillamente. Poi vi dico anche che non voleva fare l’allenatore, ancora una volta ho dovuto violentarlo per convincerlo, anche se è stato un anno in giro e ha preso il patentino con un anno di ritardo. Gli ho dato la Primavera ma poco dopo gli ho consegnato la prima squadra. Non mi sembrava del tutto sereno, allora l’ho rassicurato dicendogli che non ero un pazzo e che se lui non era meglio degli altri, di sicuro non era neanche peggio. È un peccato, è uno spreco che Lopez abbia questa testa di granito, e se farà il testardo anche a Bologna rischierà di non far salire il Bologna in serie A. A questo punto Diego deve dimostrare di essere cresciuto, altrimenti lui non avrà un futuro come allenatore". 

Su Conti e Cossu -  "Gli dicevo: guarda che Cossu e Conti sono figli miei come lo sei tu, hanno fatto entrambi le fortune del Cagliari ma ora non ce la fanno più a giocare 90 minuti, tu devi essere bravo a gestirli sul piano fisico, devi farli giocare meno. Anche perché facendoli giocare sempre offendi quelli che stanno fisicamente meglio di loro. E lui invece cosa ha fatto? Testardo più del granito ha continuato a farli giocare tutta la partita e tutte le partite. Così ho dovuto mandarlo via mettendo al suo posto Pulga, che non è bravo quanto Lopez ma è più elastico di Lopez. E Pulga ha salvato il Cagliari. Con il tempo ho capito che se non avessi esonerato Lopez, il Cagliari sarebbe retrocesso, perché ormai Diego aveva imboccato una strada senza uscita proprio per la sua testa dura. Mi è costato esonerarlo, è stato un trauma per me, è come se avessi cacciato mio figlio da casa, ma non potevo fare altro, dovevo farlo per il Cagliari e Cagliari".