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Quando Carmine Longo scoprì il giovane Ranieri. Ora chiamatelo Re ClaudioTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 3 maggio 2016, 11:22Primo piano
di Luca Zanda
per Tuttocagliari.net

Quando Carmine Longo scoprì il giovane Ranieri. Ora chiamatelo Re Claudio

“Il sacrificio è l'autorità morale più forte”. Così affermava Nadine Gordimer, celebre scrittrice sudafricana, scomparsa nel 2014. Ne sa qualcosa il Leicester City che, dopo centotrentadue anni di storia, ha vinto la sua prima Premier League. Occorre, oltre fare un plauso a Vardy e compagni, celebrare le gesta del comandande di un gruppo meraviglioso: Claudio Ranieri. L'allenatore italiano, approdato oltremanica a luglio senza velleità di successo, si è ritrovato a certificare uno dei miracoli calcistici più emozionanti della storia dello sport. I segreti di questa vittoria sono l'umiltà, il sacrificio e l'ambizione. Ranieri ha avuto il merito di far divenire concreta una favola con protagonisti giocatori semisconosciuti. Emblematico è il caso di Jamie Vardy, metalmeccanico presso una fabbrica di Sheffield sino al 2012 e attualmente uno degli attaccanti più forti in Europa. La peculiare storia della punta inglese ha suscitato anche l'interesse del regista Adrian Butchart intenzionato a raccontare la sua vita in un film. L'estremo difensore e figlio d'arte Kasper Schmeichel, con le sue parate efficaci, ha permesso al Leicester di stare sempre sul pezzo senza mai mollare i vertici del campionato. Riyad Mahrez, invece, ha fatto il definitivo salto di qualità con il tecnico romano. Nella scorsa stagione, infatti, l'algerino siglò 4 reti in 30 presenze mentre nel torneo in corso ha collezionato 35 presenze impreziosite da 17 marcature.

Claudio Ranieri, il romano di Testaccio

Claudio Ranieri è romano e romanista. Ha avuto il piacere di guidare la squadra per cui fa il tifo dal 2009 al 2011. Nelle due stagioni trascorse nella Capitale, peraltro, sfiorò di conquistare lo scudetto a scapito dell'Inter di Mourinho che lo apostrofò in questo modo “Ranieri è un 70enne che ha vinto solo una piccola coppa”. La storia del mister di Testaccio, tuttavia, inizia qualche anno prima. Ranieri, dopo aver giocato con le maglie di Roma, Catania, Palermo e Catanzaro (di cui è stato una bandiera indiscussa) era pronto per fare l'allenatore. Dopo un'esperienza con il Vigor Lamezia e il Campania Puteolana fu scoperto, nel 1988, dal direttore sportivo del Cagliari Carmine Longo. Il giovane tecnico approdò in Sardegna con giocatori vogliosi di far bene come Giovanelli e De Paola, oltre a Gianluca Festa e tre ragazzi della Roma: Cappioli, Pacioni e Provitali. A settembre, dal Brescia, arrivò anche Pietro Piovani. La squadra trovò subito la giusta amalgama così i rossoblù tornarono in serie B dopo una splendida calvalcata. Ranieri disse di aver trovato quasi tutto facile dal momento che aveva “guidato una Ferrari”. Ci fu pure la soddisfazione di trionfare nella finale di Coppa Italia di serie C contro la Spal. Nel 1989/90 il Cagliari diede seguito alla stagione appena conclusa. Il 20 maggio 1990 la serie A tornò nuovamente in terra sarda. Nel 1990/1991 Longo tornò dall'Uruguay con un gioiello e una promessa. Parliamo di Enzo Francescoli e Daniel Fonseca. Per ottenere una salvezza tranquilla arrivò anche Gianfranco Matteoli. Gli isolani, nonostante la falsa partenza, si salvarono rendendosi protagonisti di una grande girone di ritorno. Ranieri, dopo tre anni incredibili alla guida del Cagliari, decise di tentare una nuova esperienza a Napoli. L'amore tra l'allenatore romano e i sardi, tuttavia, non si è mai spento. Qualche giorno fa, infatti, Ranieri ha affermato attraverso un videomessaggio: “Vi seguo ogni partita, il primo risultato che chiedo è sempre quello del Cagliari”.

Napoli, Fiorentina, le esperienze all'estero e il ritorno in Italia



Ranieri, dopo aver guidato Napoli e Fiorentina, decise nel 1997 di tentare l'avventura spagnola alla guida del Valencia ove poi tornò nel 2004/2005 vincendo la Supercoppa Uefa. In Spagna ha allenato anche l'Atletico Madrid nel 1999/2000. L'esperienza più intensa fu indubbiamente legata al Chelsea. A Londra Ranieri lavorò dal 2000 al 2004. Il mister italiano non vinse nulla ma costruì le basi del grande Chelsea che avrebbe alzato parecchi trofei qualche anno più tardi. Nel 2007, dopo aver peregrinato per l'Europa, salvò il Parma evitando ai ducali il baratro della serie B. Quel miracolo suscitò l'interesse dalla Juventus che gli affidò la panchina per due stagioni. Poi ancora Roma e Inter dove l'epilogo non fu dei migliori.

Ranieri, dal 2012 al 2014, ha guidato con buoni risultati il Monaco. Prima di approdare al Leicester, invece, ha allenato la Grecia per qualche mese senza riuscire ad incidere sulla squadra.

È inutile negare che la famiglia Orrù e Carmine Longo ebbero un'intuizione geniale a puntare su un giovane allenatore per rilanciare il Cagliari. L'ex direttore sportivo se ne è andato lo scorso dicembre dopo una lunga malattia. Siamo certi che da lassù abbia brindato in onore della sua creatura.