"Una cosa fatta bene può essere fatta meglio"

espresse così Giovanni Agnelli, compianto dirigente della Juventus, nonché tra i più sagaci ed oculati imprenditori della storia economica di casa nostra. Perché utilizziamo questa espressione a seguito della vittoria sul Crotone? Sia chiaro, era fondamentale, per non dire quasi vitale, portare a casa i tre punti, e così è stato. Ora il Cagliari viaggia a quota dieci punti nella parte sinistra della classifica e per giocatori e tifosi si prospetta una pausa di campionato caratterizzata da serenità e soddisfazione. Ma è altrettanto vero che i rossoblu hanno faticato più del dovuto per avere la meglio su una formazione molto modesta e che probabilmente, salvo stravolgimenti, saluterà molto presto la serie A. Ci riferiamo alla gestione del secondo tempo: sin dalle prime battute si è notato un Cagliari molle, che ha avuto si il merito di trovare il raddoppio alla prima occasione utile, ma che ha lasciato per larghi tratti l'iniziativa agli avversari andati vicini alla marcatura in almeno 4 circostanze.

È probabile che i rossoblu abbiano inconsciamente pensato di aver già vinto l'incontro? Massimo Rastelli si è accorto di questo atteggiamento e sovente lo si è notato mentre rimbrottava i suoi rei di alcune leziosita' e leggerezze in fase difensiva. È pur vero che il Crotone, e soprattutto Nicola, al Sant'Elia si giocava tantissimo, ma ha pure palesato un impianto di gioco confusionario, scarse idee con improbabili lanci lunghi e cambi di gioco che sovente si spegnevano in out. Il Cagliari dovrà lavorare anche su questo, ovvero sulla gestione della gara, ricorrendo al cinismo ogni qualvolta si presenti l'occasione, evitando il più possibile di prestare il fianco all'avversario ferito. Insomma, bene la vittoria, ma si può sempre fare meglio, ovviamente nel limite della ragionevolezza