Il supereroe

Non indossa una maschera e nemmeno un costume; non possiede superpoteri e, tanto meno, spicca il volo. Ma si veste di rossoblu (a volte anche di bianco o di verde), sulle spalle ha il numero 9 che porta in giro per l'Italia, regala emozioni e fa gol. Il suo nome è Federico Melchiorri, 29 anni, arriva da Treia, comune in provincia di Macerata, a circa 470 chilometri da Milano.

Proprio nella capitale della moda, ieri, l'attaccante ha vissuto (e ha fatto vivere a tutti i tifosi del Cagliari) un pomeriggio da sogno, tramutatosi in realtà al triplice fischio finale di Valeri. Melchiorri, con una rete (e mezza), ha permesso alla squadra di Massimo Rastelli di portare a casa i tre punti, illuminando San Siro senza che ci fosse bisogno di luci, quelle tanto care a Roberto Vecchioni.

Così, il ragazzo che sei anni fa - proprio mentre l'Inter si apprestava a conquistare il Triplete - aveva dovuto appendere le scarpe al chiodo per un cavernoma venoso, sotto la Madunina si è preso un'altra rivincita contro la crudeltà e la sfortuna. Un intreccio di sentimenti impossibili da descrivere, proprio come lo stesso Melchiorri ha spiegato a fine partita.

Perché se sconfiggi una malattia però la vita ti volta di nuovo le spalle e ti costringe a stare fuori altri sei mesi per un grave infortunio, ma riesci a raggiungere i tuoi obiettivi con umiltà e abnegazione, non puoi che essere un supereroe.