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La Nuova Sardegna - Ancelotti si prenota per il CagliariTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
lunedì 6 settembre 2010, 11:31Rassegna stampa
di Francesco Strazzera
per Tuttocagliari.net

La Nuova Sardegna - Ancelotti si prenota per il Cagliari

Non se la passa male Carlo Ancelotti a Londra, grazie anche ai sette milioni di euro l’anno pagati dal Chelsea di Abramovic. La sua è una dimensione più contadina che metropolitana, a Oxshott, poco più di 6 mila abitanti nel verde del Surrey.
Abituato alla campagna parmigiana di Felegara, ha scelto una località vicinissima a Cobham, il futuristico centro sportivo nel quale si allena il Chelsea. Spesso nella villa a due piani di Oxshott, fatta costruire da Gianfranco Zola, arrivano i figli Katia e Davide.
- Ancelotti, com’è la vita da emigrante del pallone?
«Mi trovo benissimo, all’inizio solo qualche piccolo problema con la lingua. Ora è tutto ok, faccio persino qualche battuta ironica con Terry e Drogba, il massimo della goduria».
- Che differenza c’è tra il calcio inglese e quello italiano?
«Agli italiani piace approfondire, pensare agli schemi, se schieri un giocatore più avanti o indietro, chi metti in porta. In Inghilterra se ne fregano di questo, preferiscono sapere che tipo di rapporto hai con i giocatori, cosa succede nello spogliatoio».
- Dopo tre giornate il suo Chelsea è primo con due punti sul Manchester e sull’Arsenal: una seconda stagione trionfale?
«Il cammino del Chelsea non è una marcia trionfale, semmai frutto di un lavoro di squadra, mirato a raggiungere risultati importanti in campionato e in Champions League. In Champions basta una svista arbitrale per subìre una ingiusta eliminazione. L’anno scorso tra San Siro e Londra i due arbitri ci negarono almeno tre rigori, se li avessero concessi altro che triplete dell’Inter...».
- Quali sono le sue candidate per Champions?
«Chelsea, Barcellona, Inter, Milan, Real e Bayern. Come sorpresa la Roma, rinforzata con Borriello».
- Pallone d’oro a Schneider?
«Lo merita perchè ha vinto tutto, e ha giocato una finale mondiale. Dietro di lui Xavi e Forlan».
- A proposito di mondiale, perchè l’Italia ha fallito?
«Perchè non è facile ripetersi quattro anni dopo con gli stessi, per di più trentenni. Bisognerebbe avere il coraggio di cambiare radicalmente, ma mi rendo conto che non è facile. Con questi stessi giocatori hai vinto, come fai a dire loro che è finita? Comunque l’Italia in Sudafrica non era tra le favorite».
- Prandelli è l’uomo giusto per la Nazionale?
«Credo di sì. Cesare ha buonsenso, ha quello status psicologico decisivo per stimolare i giocatori, il rilancio di Cassano ne è una valida prova».
- Italia, scudetto: chi lo vincerà?
«Inter e Milan adesso sono alla pari.

Milan di nuovo supercompetitivo con Ibrahimovic e Rubinho, con gli inserimenti di Papastathopulos e Boateng, secondo me può vincere lo scudetto e arrivare in finale in Champions. Sarebbe bello assistere a una finale Chelsea-Milan a Wembley».
- Il calcio italiano è in crisi di identità, come si può migliorare?
«Ci sono squadre di qualità ma imbottite di stranieri, l’Inter scudettata degli ultimi anni era una legione straniera. In Italia c’è passione, poca programmazione, i settori giovanili spesso trascurati, non c’è una scuola nostrana, un gioco caratterizzante. In Spagna, vedi il Barcellona, le squadre giocano tutte allo stesso modo, dai giovanissimi alla prima squadra, e così arrivano i risultati oltre allo spettacolo. E al gradimento del pubblico».
- Altri due anni di contratto, poi il ritorno in Italia?
«Sono un professionista, faccio un semplice ragionamento: a Londra vivo da nababbo, agli inglesi invidio il rispetto per le regole, che noi italiani ci sogniamo, ti lasciano tranquillo se ti comporti in modo educato. I tifosi sono esemplari, vengono allo stadio con la famiglia, vivono il calcio come uno spettacolo, come se andassero a teatro. In Italia tornerei se ci fossero questo condizioni. Ho età e maturità giuste per affermarmi anche in squadre piccole».
- Anche al Cagliari?.
«Perchè no? La Sardegna mi intriga, è distante un’ora di volo da Bologna e venti minuti da Fregonara. Una vecchiaia serena, la meriterei. A proposito, auguri a Bisoli, una persona speciale, pieno di buona volontà, farà bene in campionato. Però sabato prossimo non batta la Roma, altrimenti il mio amico Bruno Conti dà fuori di testa e comincia a smoccolare...».