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Lecce, Gotti: "Rosso evidente anche senza VAR. Nel finale si poteva vincere"
"Nel primo tempo intensità e fisicità sono state predominanti. Il Cagliari ha fatto una buona partita, pressava a tutto campo e noi abbiamo faticato più del previsto. L'espulsione ha dato una direzione diversa alla gara. Noi siamo stati bravi a non fare confusione, c'era il rischio di gettarsi in avanti a caccia del pareggio senza lucidità. Invece ho visto un Lecce intelligente, capace di aspettare il momento giusto e di sfiorare addirittura in tre occasioni il gol della vittoria. Fatto l'1-1 era giusto provare a ribaltarla, i pali ci hanno detto di no ed è un peccato". Queste le parole del tecnico del Lecce Luca Gotti intervistato da Sky.
Sulla partita e sui 43 minuti di tempo effettivo giocati: "La posta in palio era altissima e ci possono stare alcuni comportamenti particolari. All'intervallo ho esortato i ragazzi a restare concentrati solo e soltanto sulle vicende di campo, su ciò che possiamo determinare noi. Anche l'allenatore deve mantenere lo stesso atteggiamento, altrimenti sbaglio la lettura dei momenti. 43 minuti? Io sono un tradizionalista. Ci sono persone che si sono innamorate dello sport per le sue dinamiche, per lo spettacolo che è in grado di offrire. Oggi ogni contatto è sempre fallo, ci sono ammonizioni che non esistono, cambiamenti che non mi piacciono. Il tempo effettivo si raggiunge educando gli atleti, credo che la nostra piccola serie A sia comunque orientata verso questa direzione. Sono sorpreso, però, che per il rosso a Gaetano sia stato necessario consultare il VAR. Ero a due passi, era tutto evidente".
Infine sull'aspetto tattico: "E' vero che i subentranti hanno dato un grosso contributo. Per vedere Almqvist esterno nel 4-4-2 c'è bisogno di tempo e lavoro, oltre alla valutazione delle caratteristiche dell'avversario. A me Oudin piace molto, ha la capacità di venire molto dentro al campo e di legare il gioco con inserimenti sempre pericolosi e di qualità".
Sulla partita e sui 43 minuti di tempo effettivo giocati: "La posta in palio era altissima e ci possono stare alcuni comportamenti particolari. All'intervallo ho esortato i ragazzi a restare concentrati solo e soltanto sulle vicende di campo, su ciò che possiamo determinare noi. Anche l'allenatore deve mantenere lo stesso atteggiamento, altrimenti sbaglio la lettura dei momenti. 43 minuti? Io sono un tradizionalista. Ci sono persone che si sono innamorate dello sport per le sue dinamiche, per lo spettacolo che è in grado di offrire. Oggi ogni contatto è sempre fallo, ci sono ammonizioni che non esistono, cambiamenti che non mi piacciono. Il tempo effettivo si raggiunge educando gli atleti, credo che la nostra piccola serie A sia comunque orientata verso questa direzione. Sono sorpreso, però, che per il rosso a Gaetano sia stato necessario consultare il VAR. Ero a due passi, era tutto evidente".
Infine sull'aspetto tattico: "E' vero che i subentranti hanno dato un grosso contributo. Per vedere Almqvist esterno nel 4-4-2 c'è bisogno di tempo e lavoro, oltre alla valutazione delle caratteristiche dell'avversario. A me Oudin piace molto, ha la capacità di venire molto dentro al campo e di legare il gioco con inserimenti sempre pericolosi e di qualità".
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