TUTTO mercato WEB
Un 5-1 che serve, ma che non fa contento (ormai) nessuno al Milan
"Quelli che ho lasciato fuori dall'inizio - ha spiegato Stefano Pioli a DAZN nel post Milan-Cagliari - sono quelli che hanno giocato di più. Ho dato spazio ad altri, ma loro sono stati bravi, non erano contenti di restare fuori, ma sono entrati bene in campo". Theo, Leao e Tomori non erano contenti: giusto così. Giusto nel caso specifico della panchina, un po' dovuta alle energie e un po' punitiva. Giusto nel contesto generale della stagione rossonera, altamente al di sotto delle aspettative. E, proprio per questo, nessuno al Milan può essere davvero contento.
Non contenti
Il 5-1 al Cagliari di ieri sera ha regalato sì la vittoria dopo sei partite senza successi, la qualificazione aritmetica alla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita del gennaio 2024 e avvicinato la conquista definitiva del secondo posto in classifica, ma, certamente, non può far cambiare in sorrisi smaglianti le facce comunque non soddisfatte dei rossoneri a fine partita e il triste silenzio di San Siro, ancora in protesta muta per invogliare la società ad essere "forte e vincente".
D'aiuto
Per far sì che ciò accada ci vorrà un nuovo allenatore di spessore (e, dunque, gradito alla piazza), un mercato importante ed ambizioso e una stagione, la prossima, in cui lottare seriamente per vincere qualcosa dall'inizio alla fine. Che Theo, Leao e Tomori non fossero contenti è un buon indicatore, ma è troppo tardi, perché non si può proprio essere contenti in generale di come sono andate le cose quest'anno. Tutto quello che è successo, compresa la panchina e il risultato di ieri, aiutino a capire cosa fare e cosa non fare da ora in poi.
Non contenti
Il 5-1 al Cagliari di ieri sera ha regalato sì la vittoria dopo sei partite senza successi, la qualificazione aritmetica alla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita del gennaio 2024 e avvicinato la conquista definitiva del secondo posto in classifica, ma, certamente, non può far cambiare in sorrisi smaglianti le facce comunque non soddisfatte dei rossoneri a fine partita e il triste silenzio di San Siro, ancora in protesta muta per invogliare la società ad essere "forte e vincente".
D'aiuto
Per far sì che ciò accada ci vorrà un nuovo allenatore di spessore (e, dunque, gradito alla piazza), un mercato importante ed ambizioso e una stagione, la prossima, in cui lottare seriamente per vincere qualcosa dall'inizio alla fine. Che Theo, Leao e Tomori non fossero contenti è un buon indicatore, ma è troppo tardi, perché non si può proprio essere contenti in generale di come sono andate le cose quest'anno. Tutto quello che è successo, compresa la panchina e il risultato di ieri, aiutino a capire cosa fare e cosa non fare da ora in poi.
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali
interBarzaghi: "Rinnovi di Lautaro, Barella e Inzaghi? Ora non sono una priorità per Oaktree"
milanMILANELLO REPORT: penultimo allenamento stagionale, rossoneri al lavoro in vista della Salernitana
avellinoManca solo l'ufficialità: il Partenio-Lombardi è sold out contro il Catania
perugiaAlla Sir Susa Vim Perugia è tornato il libero Alessandro Piccinelli
fiorentinaACCARDI, 5 turni di squalifica: "Aggressione? Verbale"
juventusThiago Motta: "Ringrazio il Bologna che mi ha reso un uomo fiero e felice"
sampdoriaWomen, Brustia: "La Sampdoria è questa, ti entra dentro per sempre"
torinoTorino, rientra Radonjic. Potrebbe anche rimanere
Primo piano