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Cagliari: le ultime prestazioni preoccupano. Lecce decisiva per la salvezza
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.
Fare quadrato per mantenere la categoria. Oramai siamo all’ultimo giro. Il Cagliari, in conseguenza della prestazione incolore di Genova e relativa sconfitta, rischia di rimettere tutto in discussione dopo che aveva aperto un credito con una serie di prestazioni di livello contro formazioni di prima fascia, che avevano fatto supporre di aver trovato la quadra giusta e consentito a Ranieri di respirare una boccata d’ossigeno, vedi vantaggio sul terz’ultimo posto.
Al momento è l’Udinese la squadra che occupa l’ultima posizione che sentenzierebbe la retrocessione, ma il distacco a vantaggio dei rossoblù è rimasto di sole tre lunghezze. Ed a quattro turni dal termine, con dodici punti in palio, i giochi sono aperti. Al Ferraris di Genova, al netto delle assenze peraltro non di secondo piano, si è visto un atteggiamento troppo arrendevole e remissivo, che preoccupa.
Squadra senza riferimenti, con poche idee, per quasi tutta la gara in balia degli avversari. Un serata incolore, da dimenticare in tutta fretta. Il Cagliari ha rivisto i fantasmi di un passato che sembrava rimosso, dimenticato in un cassetto chiuso a doppia mandata. Un passo indietro difficile da digerire. Ha sofferto la qualità e l’organizzazione di un Genoa che giocava disteso, senza assilli di classifica. La componente agonistica rossoblù, che doveva esserci considerate le maggiori motivazioni, non si è vista nemmeno lontanamente.
Il Lecce il prossimo scoglio, ma occorre cosa è accaduto a Genova per capire determinate congetture e darsi delle risposte. Nelle ultime giornate, dopo il confronto interno con i salentini, il Cagliari dovrà affrontare due trasferte impegnative, in casa di Milan e Sassuolo, per chiudere alla “Unipol Domus” con la Fiorentina. Un menu non proprio facile da digerire.
Per questa ragione il mister dovrà provare a far ripartire la macchina, appellandosi a quelle che sono anzitutto le motivazioni, perse in quel di Genova. Il patrimonio in palio è troppo importante. I cali di tensione vanno immediatamente banditi. La società ha investito tanto per mantenere la categoria e vedere determinate prestazioni fa cadere le braccia anche al più ottimista.
Diventa fondamentale centrare l’intera posta con il Lecce, altra formazione che, al pari del Genoa, ha uno “status” virtualmente tranquillo con i suoi trentasei punti. Ma non per questo sarà arrendevole. Occorre ritrovare lo spirito giusto e la determinazione. In questo Ranieri ha mostrato di essere un maestro nel motivare i suoi. Recuperando il maggior numero di acciaccati. Soprattutto in fase difensiva, laddove non è facile rinunciare ad elementi come Dossena e Mina, che con la loro fisicità compensano ad altre mancanze. Ed in modo particolare il colombiano, il quale ha la “leadership” giusta per comandare l’intero reparto.
Al momento è l’Udinese la squadra che occupa l’ultima posizione che sentenzierebbe la retrocessione, ma il distacco a vantaggio dei rossoblù è rimasto di sole tre lunghezze. Ed a quattro turni dal termine, con dodici punti in palio, i giochi sono aperti. Al Ferraris di Genova, al netto delle assenze peraltro non di secondo piano, si è visto un atteggiamento troppo arrendevole e remissivo, che preoccupa.
Squadra senza riferimenti, con poche idee, per quasi tutta la gara in balia degli avversari. Un serata incolore, da dimenticare in tutta fretta. Il Cagliari ha rivisto i fantasmi di un passato che sembrava rimosso, dimenticato in un cassetto chiuso a doppia mandata. Un passo indietro difficile da digerire. Ha sofferto la qualità e l’organizzazione di un Genoa che giocava disteso, senza assilli di classifica. La componente agonistica rossoblù, che doveva esserci considerate le maggiori motivazioni, non si è vista nemmeno lontanamente.
Il Lecce il prossimo scoglio, ma occorre cosa è accaduto a Genova per capire determinate congetture e darsi delle risposte. Nelle ultime giornate, dopo il confronto interno con i salentini, il Cagliari dovrà affrontare due trasferte impegnative, in casa di Milan e Sassuolo, per chiudere alla “Unipol Domus” con la Fiorentina. Un menu non proprio facile da digerire.
Per questa ragione il mister dovrà provare a far ripartire la macchina, appellandosi a quelle che sono anzitutto le motivazioni, perse in quel di Genova. Il patrimonio in palio è troppo importante. I cali di tensione vanno immediatamente banditi. La società ha investito tanto per mantenere la categoria e vedere determinate prestazioni fa cadere le braccia anche al più ottimista.
Diventa fondamentale centrare l’intera posta con il Lecce, altra formazione che, al pari del Genoa, ha uno “status” virtualmente tranquillo con i suoi trentasei punti. Ma non per questo sarà arrendevole. Occorre ritrovare lo spirito giusto e la determinazione. In questo Ranieri ha mostrato di essere un maestro nel motivare i suoi. Recuperando il maggior numero di acciaccati. Soprattutto in fase difensiva, laddove non è facile rinunciare ad elementi come Dossena e Mina, che con la loro fisicità compensano ad altre mancanze. Ed in modo particolare il colombiano, il quale ha la “leadership” giusta per comandare l’intero reparto.
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