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Barcellona e Real Madrid su Kimmich: "Prima voglio parlare con il Bayern Monaco"

Barcellona e Real Madrid su Kimmich: "Prima voglio parlare con il Bayern Monaco"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 29 aprile 2024, 13:27Calcio estero
di Dimitri Conti

Joshua Kimmich, centrocampista ma all'occorrenza anche difensore del Bayern Monaco, ha rilasciato una lunga intervista ad AS in vista della doppia semifinale di Champions League contro il Real Madrid (domani sera alle ore 21:00 la sfida d'andata): "Non è una vera e propria rivincita del 2018, oggi le squadre sono totalmente diverse. Ogni volta che guardi il Real Madrid in Champions vedi la loro mentalità e la qualità. Tanto talento ma pure esperienza. Il Lipsia nella doppia sfida è stata la squadra forse migliore, ma alla fine...".

Il suo gol ha portato il Bayern Monaco in semifinale.
"Per me personalmente è stato un momento davvero speciale, un traguardo importante. Siamo tutti molto felici di poter affrontare il Real Madrid. Sappiamo che sono forti ma non vogliamo sprecare il momento. Bayern a due facce? Purtroppo è così. Con l'Arsenal abbiamo fatto due partite davvero belle, uguale con la Lazio nel ritorno degli ottavi. In Bundesliga però abbiamo avuto qualche problemi, pur essendo stata incredibile la stagione del Leverkusen. Terzino destro? Non è un problema".

Dovrà affrontare Vinicius, se la riconfermano terzino.
"Giocando terzino ti ritrovi ad affrontare gente come Mbappe, Vinicius... Forse i migliori del calcio europeo. So che è molto forte nell'uno contro uno, proprio come Mbappe. Ognuno di noi ha comunque dei punti di forza e altri deboli".

Sorpreso da Ancelotti?
"No, con noi non ha avuto tanto successo ma credo sia l'allenatore perfetto per il Real Madrid. Problemi con lui? Nulla di personale, avevamo una squadra davvero forte e per me, con tanti giocatori nel mio ruolo, non era facile giocare. Quando sei giovane però hai sempre voglia di competere".

Sente ancora Guardiola?
"No, non abbiamo contatti regolari, parliamo quando ci incontriamo nelle partite. Si parla di calcio, di famiglia, di cose normali. Per la mia carriera è stato fondamentale: ero un giocatore di seconda fascia nel Lipsia, lui si fidava di me e mi ha voluto. Sono molto orgoglioso di averlo avuto come allenatore, è stato probabilmente l'allenatore più importante per la mia carriera".

Toni Kroos è tornato in Nazionale.
"Sono sempre felice di rivederlo, soprattutto con la Germania. Mi diverto sia quando gioco con lui che contro. Dopo i quarti di finale ci siamo scritti, siamo molto felici e ora ci sfideremo. Bellingham? Impressionante che abbia segnato già tanti gol... Straordinario. Si è inserito bene nel Real Madrid".

Il suo contratto scade nel 2025: sapere chi sarà il successore di Tuchel ha un peso?
"Non è la cosa più importante in questo momento, quando firmi un contratto non lo firmi con l'allenatore ma con il club. Per me la cosa più importante è la società...".

Si parla di Rangnick.
"Non lo conosco come allenatore, quando ero al Lipsia faceva il direttore sportivo. E in quello era davvero potente. Per la mia carriera è stato determinante, come Guardiola. L'Austria con lui sta giocando molto bene, a novembre ci hanno fatto male".

E il suo contratto?
"Voglio parlare con il Bayern e quando succederà non andrò a dirlo alla stampa. Voci su Barça e Madrid? Non ci penso, come detto prima parlerò col Bayern. Ovviamente sono due club fantastici, con una storia straordinaria".

Vantaggi e svantaggi di non avere più un agente?
"Parli da solo: può essere sia un vantaggio che uno svantaggio. Sei più responsabile della tua decisione. Per me è importante poter stare al tavolo e sentire cosa mi dicono i responsabili, parlare in modo diretto con club e allenatore".

Due parole su Xabi Alonso, da ex compagno di squadra a uomo dei miracoli con il Leverkusen.
"Quando giocava pensavo già che parlasse e si comportasse come un allenatore. Sapeva sempre dove eri e dove dovevi essere, oltre che conoscere tutto delle avversarie. Ricordo alcune sfide al Dortmund di Tuchel, quando cambiava tattica ci avvisava subito: è sempre stato un passo avanti. Per me è stato importante un suo consiglio sul primo controllo e su sapere dove vuoi mandare la palla".

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