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Dalle giovanili del Toro alla A lituana, e la Champions da centrare: Pompilio si racconta

Dalle giovanili del Toro alla A lituana, e la Champions da centrare: Pompilio si racconta
giovedì 29 febbraio 2024, 08:45Calcio estero
di Claudia Marrone

"Sono arrivato a luglio della scorsa estate, sostanzialmente per restare solo una stagione, ma poi abbiamo fatto bene e mister Gino Lettieri mi ha voluto confermare. Ci siamo tolti tante soddisfazioni, come la vittoria del campionato di Serie A e poi della SuperCoppa, e siamo carichi per ripartire sabato, quando riprenderà il campionato. Avremo anche da giocare le qualificazioni per la Champions. Per me grande soddisfazione": così, nell'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, Edoardo Pompilio, difensore della formazione lituana del Panevezys.

Che spiega poi cosa lo ha portato a scegliere il massimo torneo della Lituania: "Avevo voglia di emergere, e qui ho trovato una Serie A molto organizzata e competitiva, dispendiosa sotto tanti aspetti, ma anche molto formativa: la mia squadra è composta da giocatori di Nazionale, con anche campionati Europei sulle spalle, che mi hanno aiutato a crescere ancora di più. Spero di poter fare bene".

Si pensa spesso solo ai cosiddetti campionati Top 5 di Europa, mentre anche altrove sono strutturati...
"Assolutamente sì, e questo avevo già potuto constatarlo in Svizzera, quando ho giocato nel Lugano. Anche gli svizzeri sono molto strutturati e davvero ottimamente organizzati, anche a livello di impiantistica, e ho trovato anche allenatori molto formati. Spesso c'è pregiudizio intorno ai tornei che non sono italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco, ma invece ci sono tante realtà cui potersi ispirare".

Una carriera, la tua, che parte dal Torino. Cosa ti ha lasciato la lunga scuola granata?
"Ho un bel ricordo del Torino, là sono cresciuto umanamente e professionalmente, perché è il club che mi ha formato. Da li sono andato in prestito alla Pro Vercelli, poi ho fatto ritorno in Primavera ma dopo sei mesi ho scelto la D, volevo iniziare a capire cosa volesse dire stare con i grandi. Se sono riuscito subito ad avere un buon approccio, il merito è di tutto quello che ho imparato".

La tua ultima esperienza in Italia è con la Juve Stabia: stai seguendo il percorso delle Vespe?
"Sì, dopo l'esperienza al Lugano ho trascorso qualche mese alla Juve Stabia, dove mi sono trovato bene, ma dove non sono potuto scendere in campo per questioni burocratiche legate proprio al Lugano. Da quando ho vestito quella maglia a oggi la squadra è cambiata tanto, ma chi è subentrato ha fatto davvero un buon lavoro, e non lo dico io, parla il campo: ho vero piacere a vedere che sta andando bene".

Ti piacerebbe tornare in Italia un giorno?
"Sono sempre giovane, ho una carriera davanti, ma per il momento penso solo al Panevezys. Fino a novembre, quando terminerà la stagione, starò qui, e l'unica cosa che mi interessa è togliermi tante soddisfazioni con la squadra. Giocare la Champions sarebbe fantastico".

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