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Atalanta, Monachello: "Ho 3 anni di contratto spero di diventare un punto fermo"

Atalanta, Monachello: "Ho 3 anni di contratto spero di diventare un punto fermo"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 25 dicembre 2015, 15:062015
di Chiara Biondini

Calcio2000 questo mese ha incontrato Gaetano Monachello, 21enne attaccante dell'Atalanta e dell'Under 21 con una storia davvero particolare... vi regaliamo questa antepirma su TMW per questo giorno di Natale.

"Con l'Atalanta è stata una trattativa estenuante, ormai avevo quasi perso le speranze. È durata quasi due mesi, ogni giorno c'era una complicazione, un documento che mancava o qualcos'altro che impediva la conclusione dell'affare. Quando mi hanno dato la notizia ero felicissimo, anche perché sapevo che l'Atalanta è una società molto attenta ai giovani e per me questa è un'occasione da sfruttare".

Anche se davanti ti sei ritrovato gente come Denis e Pinilla?
"Quando mi hanno acquistato, sapevo di essere la terza punta, ma già allenarmi con giocatori di questa classe ed esperienza è un sogno che si realizza. Per me l'attacco dell'Atalanta è di altissimo livello: Denis e Pinilla sono due grandi centravanti, ma poi c'è anche gente come Papu Gomez e Moralez, e tanti altri, da cui puoi imparare ogni giorno qualcosa. Poi mi danno tanti consigli, mi dicono quali movimenti fare, cosa fare in determinate situazioni. È vero, lo spazio è quello che è, ma sto crescendo e me lo sto ritagliando in Under 21, che per me è qualcosa di eccezionale, perché siamo convocati in 24 di solito, su una lista di 50, e già essere dentro è un orgoglio. Figuriamoci quando gioco".

Se qualche tempo fa ti avessero detto: "Sarai convocato in Under 21 e segnerai una doppietta"?
"Non ci avrei creduto, sono onesto. Non ti nascondo che ho passato momenti difficili, ho versato anche qualche lacrima, a volte ho pensato di aver perso tutto, ma alla fine ho sempre lavorato duro per riconquistare quello che avevo perso. Mi son sempre detto: "Forse ho sbagliato, ma ormai è inutile starci a pensare, vediamo come uscirne". E alla fine ce l'ho fatta".

E adesso consiglieresti l'esperienza all'estero ad un giovane come te che non trova spazio da noi?
"Sì, ma solo se ha... gli attributi. Ci vuole carattere e tanta forza di volontà, perché a volte attraversi periodi davvero difficili, sei sfiduciato, sei solo e hai paura di non farcela. In quei momenti se non sei forte, rischi di mollare definitivamente".

E ora probabilmente te la godi anche di più...
"È vero, la sensazione è proprio quella, sono orgoglioso di essere arrivato qui dopo tutto quello che ho passato e quando ho un'occasione, cerco di sfruttarla al meglio".

Per un "emigrante" come te, vestire l'azzurro è qualcosa di speciale?
"Assolutamente sì, perché quando sei lontano dall'Italia, ti manca e apprezzi di più il tuo paese. Poterlo rappresentare non ha prezzo, soprattutto perché ormai credevo di non riuscire più a rientrare nel giro".

E invece eccoti qua, all'Atalanta e in Under 21, entrambe protagoniste di una grande partenza, tra l'altro...
"Vero. Devo essere sincero, quella dell'Atalanta mi ha stupito, perché non credevo potessimo iniziare così bene. Però a Bergamo c'è un grande ambiente, i tifosi sono molto passionali, la squadra è forte e abbiamo un mister molto preparato e che ci fa giocare bene. Quello dell'Under 21, invece, sapevo già che era un grande gruppo, ci sono giocatori eccezionali come Romagnoli e Rugani, che mi hanno davvero impressionato, ma anche Bernardeschi, Mandragora, Cataldi e tutti gli altri sono molto, molto forti".

Che obiettivo ti sei posto ad inizio stagione?
"Quello di far parte di questo gruppo e ritagliarmi spazio nell'Atalanta e nell'Under 21. Per ora sono soddisfatto e spero di riuscire a fare ogni giorno meglio. Ho 3 anni di contratto con l'Atalanta e spero di diventare un punto fermo di questa squadra per ripagare la fiducia che mi hanno dimostrato".