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Calcio2000: Ravanelli: "La cessione fece male, poi ho capito che lo 'stile Juve' era cambiato"

Calcio2000: Ravanelli: "La cessione fece male, poi ho capito che lo 'stile Juve' era cambiato"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2014
venerdì 15 agosto 2014, 06:002014
di Chiara Biondini
fonte Calcio2000 da oggi e domani in edicola -Calcio2000.it
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La storia di Fabrizio Ravanelli nel calcio può dividersi in quella scritta da calciatore con le maglie di Lazio, Perugia, Olympique Marseille, Dundee, Middlesbrough, Derby County, Avellino, Casertana, Reggiana e soprattutto Juventus, e quella ancora tutta da scrivere nelle vesti di allenatore. Il preambolo, alla guida della formazione francese dell'Ajaccio, non è andata benissimo, ma "Penna Bianca" rivela a Calcio2000 di non avere rimpianti, anzi denuncia le mancanze del calcio in Corsica: "E' impensabile fare calcio lì, manca la mentalità, l'organizzazione e la predisposizione al sacrificio".

Prima della Ligue 1, due anni nel settore giovanile della Juventus, casa sua, come la definisce lo stesso Ravanelli, la maglia con cui si è tolto più soddisfazioni nella sua carriera, collezionando anche un storico tris composto da Coppa Campioni, Scudetto e Supercoppa Italiana, prima di essere ceduto al Middlesbrough, in Inghilterra. Ma anche Oltremanica Ravanelli è inarrestabile: tre gol all'esordio contro il fortissimo Liverpool, una performance premiata come miglior esordio della storia della Premier League. I record del bianco attaccante perugino tuttavia non si fermano certo al North Yorkshire: al ritorno in Italia, dopo una breve esperienza anche in Francia, altro tris Coppa Coppa Italia-Scudetto-Supercoppa, stavolta con la maglia della Lazio, e ancora prima, con la maglia della Signora, l'incredibile pokerissimo messo a segno in Coppa dei Campioni contro il CSKA Sofia: "Fu un momento indimenticabile, ma la vittoria della Champions League rimane inarrivabile".

La Nazionale non regala le stesse soddisfazioni purtroppo, anche se Ravanelli non la pensa così: "Io della Nazionale ho ricordi molto belli: fui capocannoniere nelle qualificazioni per Euro 96 e in quelle per i Mondiali di Francia di due anni dopo", una Coppa del Mondo che purtroppo non giocherà per una broncopolmonite a pochi giorni dalla partenza. A fine carriera, il ritorno a Perugia, dove tutto è cominciato, una voglia non solo sua: "Il ritorno a casa ebbe condizioni un po' particolari: tornai a distanza di poco dalla scomparsa di mio padre, che ha sempre auspicato questo per la fine della mia carriera". Desiderio avverato.

© foto di Federico De Luca