Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Speciale Bari con Vino, Defendi, Alberti e Doronzo

Speciale Bari con Vino, Defendi, Alberti e DoronzoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 15 agosto 2014, 15:002014
di Chiara Biondini
fonte Di Alessio Alaimo per Calcio2000 n200 di Luglio
Vi regaliamo l'intervista completa dello scorso mese di Calcio2000!! In edicola trovi già il nuovo numero!

IN EDICOLA TROVI IL NUOVO NUMERO DI CALCIO2000: PER SCOPRIRE I CONTENUTI LEGGI LA PRESENTAZIONE: http://www.tuttomercatoweb.com/calcio2000/calcio2000-nuovo-numero-con-rami-cairo-pasqual-e-tanti-altri-583477

"Una famiglia, un gruppo vero". Una stagione da ricordare, che potrebbe essere racchiusa così, nelle parole del team manager Claudio Vino . Il Bari ha stupito tutti, probabilmente nessuno - neppure in squadra e in società - si aspettava una stagione così. Sorprendente, bella, emozionante. Mille problemi. Il fallimento, la rinascita. E una cavalcata incredibile. Emozioni e sensazioni difficilmente ripetibili. In campo e fuori. Con il futuro che sembra più radioso che mai con la nuova proprietà, sotto la regia di Gianluca Paparesta, che tra lo scetticismo di tutti - anche interno al club - ha stupito e mosso passi concreti risollevando la società dalle macerie. E adesso Bari può sognare.

Calcio2000 ripercorre in esclusiva le tappe della stagione insieme ai protagonisti: l'allenatore Roberto Alberti, il capitano Defendi, il team manager Claudio Vino - figura di raccordo tra squadra e società - e il segretario Piero Doronzo, diciotto anni al servizio del Bari. E una storia ancora tutta da scrivere.

"La stagione è stata straordinaria, c'è stata grande alchimia tra città, tifosi e squadra", dice Alberti, trascinatore del Bari insieme a Zavettieri, altra guida fondamentale nella stagione dei galletti. "La società è fallita - ricorda l'allenatore biancorosso - ma è successo qualcosa di straordinario, che rimarrà nella storia non solo del Bari. Il calcio offre anche queste opportunità".
Alberti riavvolge l'album dei ricordi. Quali sono stati i momenti decisivi? "Per la salvezza la partita decisiva è stata quella contro il Lanciano, lì abbiamo capito che ci saremmo potuti salvare. Il sogno invece lo abbiamo cominciato a coltivare dopo la vittoria di Varese: lì siamo ripartiti. Ma ci è servita anche la sconfitta di Modena, per compattarci. E anche il mercato di gennaio, con gli arrivi di Lores, Delvecchio, Nadarevic, Zanon e Cani ha fatto scattare la scintilla". Un'impresa resa possibile anche dal supporto della dirigenza, malgrado l'assenza di una proprietà. "Ma Angelozzi e il segretario Doronzo - prosegue Alberti - non ci hanno fatto mai mancare nulla, i ragazzi poi sono stati straordinari. E non dimentichiamoci dei curatori fallimentari, ci hanno permesso di stare tranquilli. Con loro c'è stata grande sintonia fin da subito".

Piena sintonia anche con il capitano, Defendi. "Per come è cominciato l'anno - dice il centrocampista - ci siamo presi una rivincita: il ritiro, l'allenatore (Gautieri, ndr) che non si presenta, mille problematiche. Siamo stati fantastici, è stata una grande stagione. Il momento chiave? Il fallimento ha fatto scattare la scintilla, si è rivista la gente allo stadio. Un tifo come il nostro aiuta tantissimo. Poi il direttore Angelozzi e il segretario Doronzo sono stati fantastici, per loro siamo come figli. Hanno fatto di tutto per farci stare bene, nonostante tutto. E anche i curatori fallimentari hanno contribuito molto per non farci mancare nulla. Siamo una famiglia, ci siamo aiutati a vicenda nei momenti più difficili". E il futuro porta il nome di Gianluca Paparesta: "Lo abbiamo conosciuto poco. Mi auguro che la proprietà abbia voglia di fare qualcosa di importante e di grande a Bari". Defendi però ci tiene a fare una dedica particolare per la stagione del Bari: "Per i magazzinieri e per le signore delle pulizie, tutte persone che anche quando non prendevano stipendi si presentavano al posto di lavoro e ci davano l'abbigliamento pulito per farci allenare. Questa stagione è stata soprattutto la loro vittoria".

E sorride anche Claudio Vino, team manager. "Con Angelozzi e Doronzo la società è stata presente, il mio ruolo è stato quello di coordinare la programmazione: le problematiche che subentrano nei ragazzi giorno dopo giorno, la gestione delle trasferte. Ma con questo gruppo tutto è stato più semplice, non è una frase fatta. Siamo diventati una famiglia, davvero. I ragazzi sono stati estremamente positivi, è la verità. Le difficoltà iniziali ci hanno stimolato e aiutato". La parola poi a Piero Doronzo, il segretario e deus ex machina della società.

Doronzo, una stagione importante: dal fallimento al sogno. Come è andata?
"Si è creata un'alchimia che difficilmente si ripeterà. A memoria non ricordo una cosa del genere: una squadra abbandonata, fallita, che riscopre il sostegno dei tifosi. Un sostegno imprescindibile. La squadra è stata brava a trascinare i tifosi e viceversa. I curatori fallimentari hanno fatto anche i presidenti. Tutte le componenti hanno permesso di ottenere un grande risultato: aver riavvicinato una città alla squadra del cuore".

Che contributo avete dato lei e Angelozzi nei mesi del fallimento?
"Angelozzi e Vinella in tante occasioni hanno anticipato dei soldi, ma al di là di questo abbiamo cercato di dare tranquillità. Si correva il rischio di precipitare in maniera vertiginosa. Ma i ragazzi sapevano che li avremmo difesi e sostenuti in qualsiasi circostanza. Non gli abbiamo mai fatto pesare le difficoltà: per ogni cosa c'eravamo sempre".

Ma perché il Bari è fallito?
"Davvero, non lo so. Il Bari aveva il bilancio come fiore all'occhiello: c'era ricchezza. Poi un lento declino, il distacco della tifoseria, la retrocessione. E quando retrocedi ti porti dietro i contratti di Serie A. Abbiamo fatto un miracolo con Conte, ma sono convinto che dopo il primo anno di Ventura - e l'addio di Perinetti - sarebbe stato meglio risanare la società, anche a costo di retrocedere. Bisognava risanare, ma questa cosa era di competenza della proprietà. Serviva dire: "Abbiamo dei debiti, con i contributi risaniamo la società e facciamo un campionato che se ci va bene ci salviamo e ripuliamo. Altrimenti, se retrocediamo, il bilancio è comunque salvo". Quando hai una società pulita e retrocedi puoi subito ritentare di vincere il campionato l'anno dopo. Una volta Vincenzo Matarrese mi disse: "Piero, avevi ragione". Una frase che non dimenticherò mai".

Ha lavorato con quattro direttori sportivi: chi quello a cui è più legato?
"A tutti. Con Regalia c'era un rapporto più di rispetto perché era molto più grande di me. Con Perinetti sono stati tre anni bellissimi in cui abbiamo vinto, a Fausto Pari sono legato anche se gli anni sono stati difficili e Angelozzi lo conosco da trent'anni: con Guido sono stati quattro anni bellissimi, intensi, con sofferenze. Vincere sempre sarebbe bello, ma le sofferenze aiutano".

Qualcuno a Bari, in maniera azzardata, ha dato la colpa dei problemi economici alla gestione Perinetti.
"Queste cose però dipendono da chi le mette in giro. Se a me dicono che devo arrivare a Milano con il motorino faccio di necessità virtù. Ma se mi dicono altre cose... Giorgio con noi ha vinto il campionato e i risultati parlano per lui. Il resto non conta".

Che rapporto ha con i Matarrese oggi?
"Non ci sentiamo più dal fallimento".

Il momento più brutto, per lei, il fallimento della società.
"Quando i libri vanno in tribunale non puoi dimenticarlo: finisce una storia, un'era. Quella è stata una pagina nera. Ma la notte di Venezia - era la stagione 2003/2004 - ho pianto, quando siamo retrocessi dalla B alla C. Per fortuna poi c'è stato il ripescaggio".

Il Bari ha una proprietà (i Matarrese) e nessuno va allo stadio, fallisce e i tifosi si avvicinano alla squadra. Strano, no?
"Quando lavori per una società devi sempre sposare la causa. Ricordo che quando sono arrivato a Bari c'era già contestazione, anche se le cose andavano bene. Un po' come quando moglie e marito non vanno d'accordo..."

I Matarrese torneranno ad interessarsi del Bari, da tifosi?
"Non lo so..."

E dal futuro cosa si aspetta?
"Spero che il Bari possa mantenere l'entusiasmo: una delle vittorie più belle. La società è in mani solide, questa è la cosa più importante".

Cosa ricorderà sempre della stagione?
"Che siamo morti e rinati tutti insieme".

IN EDICOLA TROVI IL NUOVO NUMERO DI CALCIO2000: PER SCOPRIRE I CONTENUTI LEGGI LA PRESENTAZIONE: http://www.tuttomercatoweb.com/calcio2000/calcio2000-nuovo-numero-con-rami-cairo-pasqual-e-tanti-altri-583477

I giocatori del Bari festeggiano a fine gara © foto di Federico Gaetano