E' cambiata l'Arjen

Titolo tristissimo, lo ammetto; anche perché improvvisato. Alla vigilia della finale di Champions, infatti, confesso che avevo intenzione di proclamare personaggio della Champions 2012/2013, a prescindere dal risultato della finale (squillino le trombe)... ebbene sì, Zlatan Ibrahimovic. Perché checché se ne dica, la maledizione woodoo che affligge lo svedese è un qualcosa di paradossalmente grottesco: cambia squadre come fossero camicie, insegue i milioni, attraversa campagne e paesi, ma no: lui, la Champions, proprio non riesce a vincerla.

Però accade che Robben, nella tanto attesa finale, prima si divora un paio di gol, poi propizia l'uno a zero, e nel finale regala la Champions ai bavaresi: buon per lui, perché diventa finalmente campione d'Europa dopo aver perso tre finali in quattro anni, e perché - soprattutto, ci mancherebbe - può fregiarsi del titolo di personaggio di questa Champions League di TuttoChampions.

D'altronde, era giusto dare a lui la palma di migliore, sia per la finale disputata da protagonista, sia per la vittoria della competizione. Di tecnica ne ha tantissima, secondo qualcuno... assomiglia a Cerci (!), ha vissuto momenti terribili in passato, e se avesse fallito anche stavolta, per Robben, ci sarebbe voluta la psicanalisi. Meraviglioso, invece, il suo dribbling, felpato il tocco a tu per tu col portiere avversario: Champions al Bayern. Arjen: corri, finalmente, a festeggiare!