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Ecco un'Inter di cui avere paura. Sousa, non è il momento di ruotare, la Roma si impantana nella palude bolognese. Pogba e la Juve, riflessi di sé stessi

Ecco un'Inter di cui avere paura. Sousa, non è il momento di ruotare, la Roma si impantana nella palude bolognese. Pogba e la Juve, riflessi di sé stessiTUTTO mercato WEB
venerdì 27 novembre 2015, 15:542015
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

Tredicesima giornata. E' l'Inter di Mancini a prendersi il gradino più alto del podio. 30 punti conquistati con un cammino abbastanza atipico e caratterizzato più che dal gioco, da una solidità difensiva importante e da una condizione fisica ottimale. I tanti 1-0 ottenuti con fatica dimostrano che la pur potente bocca di fuoco offensiva di cui dispone Mancini ancora non ha dato il meglio di sé: un'Inter di cui avere paura. I quattro gol al Frosinone lo fanno intendere chiaramente. Del quartetto di testa faticano invece Roma e Fiorentina, mentre il Napoli continua a dare segni da grande squadra. Rispetto alle dirette concorrenti la squadra di Sarri è quella che convince maggiormente. I numeri dei partenopei fanno impressione: non prende gol da 5 partite, Reina è imbattuto da 467 minuti, 22 i punti nelle ultime 8 partite, Higuain-Insigne 17 gol in due, rispettivamente 10 e 7. Sarri ha registrato alla perfezione la difesa e ora, con la qualificazione in tasca in Europa, via al turnover e ai giovani.

Turnover e problemi, come quelli avuti dalla Fiorentina domenica: i viola, nel poker di testa, sono quelli con la rosa meno ampia, a livello qualitativo. A prescindere da questo, io farei giocare sempre chi sta meglio, ma è l'allenatore che ha il polso della situazione e solo lui può capire chi è nelle condizioni psicofisiche ideali, o comunque migliori, per giocare. Contro l'ottimo Empoli, Sousa non ha avuto una gestione del turnover brillantissima: ha optato nel far riposare giocatori al momento al massimo della forma e condizione fisica come Kalinic e Bernardeschi, trovandosi poi in piena difficoltà e quindi costretto ad inserirli nella ripresa. Una rotazione quantomeno inopportuna, se sei in lotta per lo Scudetto. E' certamente vero che bisogna cercare di far giocare tutti per mantenere un certo equilibrio anche nello spogliatoio, ma bisogna farlo al momento giusto e se si hanno i giocatori che possono permetterti di farlo.

Nel calcio ,attualmente, salvo rare eccezioni, non ci si può piu permettere di non far giocare la squadra migliore contro l'Empoli , perché il turno successivo c' e' l'Inter o come in questo caso una partita di coppa decisiva.. Perché senza la squadra migliore rischi di perdere con l'Empoli come con l'Inter . Quindi bando ai turnover , e che giochi sempre la squadra migliore , poi quando i Kalinic o i Bernardeschi di turno saranno stanchi e non in condizione allora si può vedere di provare l'alternativa.

La Roma si impantana, in tutti i sensi, davanti ad un Bologna rigenerato dalla cura Donadoni. Ma dimostra anche carattere e combattività. Una squadra tecnica come quella di Garcia ha trovato non poche difficoltà nella gestione della palla in quella palude. I sei gol presi a Barcellona sono un segnale di allarme non indifferente: una grande squadra non può avere questi sbalzi di prestazione. Per quanto più forte sia la squadra catalana, sei gol sono troppi e dimostrano una maturità che probabilmente la squadra di Garcia ancora non ha, quell'atteggiamento indispensabile per vincere in ogni competizione sia europea che italiana. Nonostante la mattanza subìta a Barcellona, l'unica buona notizia per i giallorossi è che basta vincere contro il BATE Borisov all'Olimpico per passare il turno.

Non possiamo poi non parlare della Juventus di Allegri. Comincia a rifare capolino in campionato, nonostante un gioco non brillantissimo. Pogba è un po' lo specchio di questa squadra, senza la continuità della scorsa stagione e con molta meno incisività: non è più l'uomo da 100 milioni di euro. In Champions però la squadra va eccome: la vittoria sul Manchester cty le consente di passare il gruppo brillantemente e con un turno di anticipo, un risultato importante in un girone tutt'altro che facile da superare. Il Milan di Mihalovic dimostra tutta la sua personalità, poca, dopo i segnali incoraggianti delle scorse settimane. Le note positive vengono comunque dai giovani, Donnarumma su tutti. Se si aggiungono anche Calabria e De Sciglio, sembra che i vivai stiano cominciando a riportare un po' di frutti nel nostro campionato, oramai colonizzato completamente da forze tecniche straniere.