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Moduli, solo parole al vento: serve talento o il fattore fisico incide tanto. Successo bianconero al Viareggio, che sia un buon segnale?

Moduli, solo parole al vento: serve talento o il fattore fisico incide tanto. Successo bianconero al Viareggio, che sia un buon segnale?TUTTO mercato WEB
venerdì 1 aprile 2016, 07:252016
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

Se ancora non l'avessimo capito, quello che conta nel calcio non sono i moduli ma gli interpreti. E' inutile che parliamo e diamo sfoggio di inutili sistemi algebrici di gioco: 3-4-3, 4-4-2, 4-3-2-1, 3-5-2, 4-3-1-2... e chi più ne ha più ne metta. Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Non ci sono più talenti che possono fare la differenza. Ce ne sono pochi nel mondo e nessuno, per ora, in Italia. Quindi non dobbiamo sorprenderci se ne prendiamo quattro da una più talentuosa Germania o finiamo per esaltarci dopo un pareggino contro una svogliata ed incompleta Spagna. Conte non può fare altro che cercare di formare un gruppo coeso e compatto, composto da tanta determinazione, spirito di sacrificio, volontà e fiducia. Ha dovuto selezionare nel deserto. Pochi italiani, pochi talenti. C'è troppa discontinuità di prestazioni e di giudizio nei confronti di quei pochi giovani di talento che cercano di emergere approfittando del vuoto che circonda ormai da troppo tempo il calcio italiano.

Bernardeschi passa da giocatore moderno paragonato al grande Cruyff e richiesto dalle squadre più forti d'Europa, per poi tornare sulla terra, affermando che è stato troppo sopravvalutato. Diamogli tempo, questo è quello che passa il convento, ed è il meglio che abbiamo nei nostri ormai vuoti serbatoi di talenti. Purtroppo, di giocatori sopravvalutati, proprio per la carenza di giocatori di livello alto, ce ne sono stati parecchi in questi ultimi anni. Non dico che non esistono buoni giocatori, dico che mancano giocatori che possono fare la differenza: ci sono buoni interpreti che però nel momento in cui hanno un calo fisico diventano giocatori mediocri.

Ogni reparto contro la Germania ha subito la superiorità dell'avversario, sia fisicamente che tecnicamente. Sempre fuori tempo, sfasati completamente. La difesa è crollata nel momento in cui anche lo stesso Bonucci, unico superstite del trio difensivo nazional-juventino, calando fisicamente, non ha saputo più tenere le redini del pacchetto arretrato, con Conte che ha dovuto inserire Ranocchia e... ho detto tutto.

Vorrei fare inoltre i miei complimenti al mio caro amico Fabio Grosso, professionista serio e inappuntabile, che ha vinto con la sua Juventus Primavera il Viareggio contro il Palermo. Speriamo che sia un segnale positivo per tutti i settori giovanili italiani, che da troppo tempo ormai non forniscono più al calcio che conta grandi campioni. Poi ci credo che Totti a 40 anni possa avere ancora la convinzione di poter dire la sua o che Pellizzoli trovi ancora ingaggio in Serie B col Vicenza: con quello che c'è in giro, se non mi fossi reso conto che solo martedì scorso ho compiuto il cinquantaduesimo anno di età, un pensierino ce l'avrei fatto anche io, ma poi mi sono detto forse 52 sono troppi... peccato!!!