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Sarri impara la prima la prima lezione, Garcia respira dopo la tempesta. Al Sud l'entusiasmo è contagioso, a volte diventa persino esagerato e dannoso

Sarri impara la prima la prima lezione, Garcia respira dopo la tempesta. Al Sud l'entusiasmo è contagioso, a volte diventa persino esagerato e dannosoTUTTO mercato WEB
venerdì 11 dicembre 2015, 10:282015
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

"Chi vuol esser lieto sia del doman non v'e certezza" (Lorenzo de Medici - Canti Carnascialeschi - Canzona di Bacco). Credo non ci sia frase migliore per riassumere in due righe quello che sta succedendo nel campionato italiano. Quando tutto sembra essere delineato e più chiaro, si è poi sistematicamente smentiti. Questa mancanza di continuità di risultati, con conseguenti ribaltoni in classifica sembra essere più dovuta ad una carenza di mentalità vincente da parte di alcune piazze calcistiche importanti, che ad altro. Mi riferisco soprattutto al capitombolo del Napoli a Bologna e al periodo nero della Roma. A Napoli Sarri sta lavorando da poco e lo sta facendo in maniera egregia, ma si è accorto anche lui che non può permettersi di abbassare la guardia: per vincere non ci si può rilassare un attimo. A Roma il discorso è diverso: i giallorossi stanno vivendo un momento di crisi tecnica, dove Garcia sembra aver perso il bandolo della matassa, anche se la Champions ha restituito un po' di spinta ai giallorossi, che ora devono essere bravi a sfruttarla.

Roma e Napoli, rispetto alle grandi piazze del Nord, vivono con entusiasmo contagioso le varie vicissitudini calcistiche della propria squadra. Facili esaltazioni, abbinate a distanza ravvicinata a contestazioni feroci. La eccessiva passione a volte porta anche a questo. Per ottenere dei grossi risultati, con dei cicli durevoli nel tempo, bisogna abbinare concetti fondamentali. In primis una società seria e affidabile che sappia proteggere professionalmente i propri tesserati, che sia composta da dirigenti preparati e possibilmente onesti, che conoscano il calcio in tutti i suoi risvolti. La scelta di uomini, prima che calciatori, indispensabile per formare uno spogliatoio vincente. Infine la guida tecnica, che deve essere gestita da un allenatore credibile per la sua capacita di trasmettere valori umani e calcistici, che sia un maestro ma anche un amico, che imponga serenità soprattutto nei momenti difficili e che porti entusiasmo e fiducia. Il tutto condito con un pizzico di fortuna. A questo va aggiunto che a Roma e Napoli, il tutto è anche più difficile.

Tutto questo ha dato modo ad Allegri di avere il tempo di riprendersi da un inizio a dir poco disastroso, di recuperare la forma migliore dei suoi giocatori fondamentali,ristudiare una nuova formula tattica vincente (3-5-2) e riproporsi per la lotta al vertice. In questo caso torniamo a parlare di mentalità vincente, che anche nei momenti più duri riesce ad emergere con prepotenza e pragmatismo. Mancini e Sousa sono esempi di allenatori dalle grande personalità, ex grandi calciatori che conoscono bene le sfumature del calcio e dello spogliatoio, e alla loro maniera riescono ad ottenere il meglio dai propri giocatori. Il lusitano lo sta facendo in maniera più spettacolare e con possibilità economiche, da parte della società, molto differenti. Presenza fisica e scenica un po' alla Mourinho, ma molto meno altezzoso e più disponibile, ottima comunicazione con i media e con i tifosi, positività e fiducia delle proprie convinzioni calcistiche, capacità di trasmettere serenità all'ambiente e a i suoi giocatori, tutto questo abbinato a degli ottimi risultati sul campo fanno si che Sousa sia la vera rivelazione di questo campionato.

Mancini e Sousa sono il nuovo corso, anche se un allenatore che ha sempre avuto queste caratteristiche e possiamo dire che è stato sotto certi aspetti l'antesignano di questo tipologia di allenatore-manager in Italia è certamente Claudio Ranieri, che non a caso con il suo Leicester City è ancora sorprendentemente protagonista nel difficile campionato inglese. Considerando che l'allenatore moderno per fare colpo, aldilà dei risultati sul campo naturalmente, abbinando anche una certa comunicatività, chiuderei con questa frase: "Ogni uomo e' un attore e tutto il mondo è un palcoscenico", William Shakespeare.