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Arrivi dal Sudamerica? Ve li presentiamo noi

Arrivi dal Sudamerica? Ve li presentiamo noi
giovedì 7 agosto 2008, 00:002008
di Stefano Borghi
Giornalista e telecronista di Sportitalia, Stefano Borghi è una delle prime voci, in Italia, per il calcio sudamericano. Esperto del settore, consiglia ai club di Serie A i talenti sui quali puntare sul mercato argentino.

Ormai è chiaro a tutti, gli affari veri, nel calciomercato attuale, si fanno in Sudamerica: il Luglio in salsa latina del mercato italiano ha visto ben undici squadre di Serie A pescare nel floridissimo bacino del subcontinente, trasversalmente visto che coinvolte ci sono società di ogni fascia ed obiettivo. Partendo dal colpo dell'anno Ronaldinho, tutt'altro che una scoperta di qualche osservatore illuminato, ma in ogni caso punta di diamante di un mercato rossonero che ha guardato tantissimo oltreoceano. Al di là dell'Atlantico è infatti partita la tanto auspicata opera di ringiovanimento di un gruppo che ha vinto tutto ma che ora è arrivato al momento del "buen retiro", e le tre operazioni chiuse dai vertici milanisti in tre giorni sono da valutare su piani differenti. L'unico pronto per poter pensare di stare nella rosa della prima squadra è Mathias Cardaccio, splendida sintesi di tutte le caratteristiche richieste ad un centrocampista, per il quale potrebbe però essere consigliata una salutare esperienza in presitito (in Serie A o in Spagna, altre destinazioni sarebbero meno adatte) per non rischiare di commettere l'errore già operato con Gourcuff. La destinazione migliore per il talentuoso ma ancora acerbo Tabarè Viudez sarebbe invece quella di un anno in Primavera, perchè ciò di cui necessità il 18enne talentuosissimo centrocampista uruguagio è di calarsi nella mentalità tecnico-tattica del grande calcio europeo, e di farlo cominciando a lavorare con i parietà. Giustissima la decisione di lasciare altri dodici mesi in Brasile il portiere Felipe: ha numeri, è un nazionale giovanile, ma il suo ruolo richiede grande esperienza, che potrà accumulare con la maglia del Santos senza le enormi pressioni che i pali di San Siro riservano a chiunque provi a difenderli. Discorso identico a quello fatto dall'Inter, che ha opzionato il baby Coutinho del Vasco lasciandolo alla base per farlo maturare e possibilmente debuttare nel calcio dei senior, dato che i video su Internet e le videocassette di partite giovanili a volte rischiano di portare atroci beffe. Beffe che invece non rischia il Napoli, club tradizionalmente legato a doppio filo al calcio del Sudamerica, che dopo aver costruito la risurrezione con nomi esotici come Lavezzi, Gargano, Bogliacino e Zalayeta, ha deciso di puntare su German Denis, con 27 gol in 36 partite l'attaccante più prolifico dell'ultimo anno argentino, per realizzarlo definitivamente. E la testimonianza che i sogni di grandezza passano inevitabilmente da quelle latitudini l'ha data anche Pantaleo Corvino, leader indiscusso del mercato dei giovani che ha puntato sull'affidabilità di Felipe Melo, tipico volante brasiliano non rapidissimo ma estremamente tecnico e cerebrale, e oltretutto reso tatticamente evoluto ed europeizzato da una quadriennale esperienza spagnola. Tutto da scoprire è invece l'altro brasiliano di Prandelli, il potente centravanti Jefferson, 20 anni e un fisico strepitoso, che ha già fatto vedere di che pasta è fatto negli scampoli di Brasileirao concessigli fin da quando era 18enne.

Le tentazioni sudamericane non hanno risparmiato anche chi ha il difficile compito di doversi confermare alle spalle delle big: l'Udinese è ormai abituata a costruire le proprie fortune sull'osservazione sistematica di tutto il calcio mondiale, le nuove proposte friulane sono il Niño Maravilla Alexis Sanchez, attaccante esterno destro da 4-3-3, nazionale cileno considerato già potenzialmente una stella mondiale, reduce dal titolo argentino conquistato da protagonista col River Plate, ma atteso soprattutto da una prova di maturità, visto che tecnicamente può senza dubbio pensare di misurarsi al top-level ma che sul piano caratteriale ha fin qui mostrato più di una pecca. Carattere che invece non manca al nuovo brasiliano dell'Udinese, il centravanti Alemao che catturò l'occhio degli esperti nel Paulistao Under20 del 2007, quando fu il capocannoniere del Santos. I friulani hanno approfittato di un momento di bagarre a livello contrattuale fra questo attaccante classe '89 e il Santos per portarsi a casa l'ennesimo prospetto interessante; più che interessante è sicuramente anche il bomber uruguagio della Sampdoria Bruno Fornaroli, numero 9 atipico detto l'Inzaghi d'Uruguay, definizione perfettamente calzante vista la frenesia con cui si muove in area di rigore e il killer-instinct già rodato nonostante abbia solo 20 anni, vedere per credere i 14 gol realizzati in 26 partite nell'ultimo campionato charrua. Sul sicuro è andato invece il Presidente della Lazio Lotito, visto che i suoi colpi hanno strappato le prime pagine dei qutodiani argentini: è arrivato con un anno di ritardo ma se possibile con credenziali ancora migliori il portire Carrizo, miglior estremo difensore dell'ultimo Clausura e futuro numero 1 della Seleccion; si è presentato invece in punta di piedi Mauro Zarate, che sapientemente aspetta il campo prima di parlare, anche se avrebbe potuto legittimamente presentarsi come un grande colpo visto l'investimento fatto su di lui e soprattutto uno score che gli ha permesso di incantare prima l'Argentina e poi l'Inghilterra, con 4 gol marcati in un totale di 612 minuti di Premier League, oltretutto con una squadra tutt'altro che spumeggiante come il Birmingham City retrocesso a fine anno. E se vi siete fatti la convinzione che questo tipo di operazioni se le possano permettere solo i club che rischiano relativamente poco, ecco la pronta risposta portata da squadre che dovranno lottare duramente per salvarsi. A partire dal Catania, con il Direttore LoMonaco che ha confermato di essere uno dei maggiori esperti nazionali dell'area sudamericana portando alla corte di Zenga Ezequiel Carboni, frangiflutti argentino prodotto del Lanus ma reso già "europeo" da tre stagioni passate in Austira a Salisburgo, dove era un pilastro del centrocampo di Trapattoni, oltre all'incursore di centrocampo Pablo Ledesma, campione del continente e vicecampione del Mondo con il Boca Juniors, che se riuscirà a ritornare sugli standard di rendimento garantiti nel primo semestre della scorsa stagione potrà rappresentare una delle sorprese più gradevoli del prossimo campionato. Come il Catania spera di aver visto bene anche il Bologna, che dal sempre più goloso panorama uruguagio ha prelvato Britos, difensore, 23 anni, fisico imponente ed efficacia collaudata con una stagione da protagonista nei Wanderers di Montevideo, e Diego Rodriguez, talentuoso centrocampista offensivo che necessità di infarinatura tattica ma che, in quanto a brillantezza tecnica, regala piacevolissime sensazioni. Dal Brasile arriva invece il nuovo terzino di Arrigoni, si chiama Coelho ed è uno che fa del carattere il suo punto principale: a 25 anni ha già un palmares di tutto rispetto (Paulistao 2003 e Brasileirao 2005 con il Corinthinas, Mondiale U20 2003 con la Seleçao di categoria, Mineirao 2007 con l'Atletico Mineiro), oltre ad una fama da "sceriffo" costruita soprattutto con una spallata ruvidissima al celebre "Foquiña" del Cruzeiro, che aveva cercato di scherzarlo con il suo "dribbling della foca", rimediando uno stop molto poco cordiale che costò a Coelho una maxi-squalifica. Buonissimi anche i colpi di Reggina e Siena: gli amaranto si sono assicurati Carmona, metronomo del centrocampo da sempre leader delle nazionali giovanili cilene ed ora cervello pensante anche della selezione maggiore di Bielsa, mentre i toscani hanno messo le mani sul nazionale colombiano Juan Camilo Zuñiga, che definire un terzino destro sarebbe molto riduttivo, visto che è un esterno a tutta fascia di altissimo valore tecnico che il Boca Juniors aveva individuato come possibile erede del veterano Ibarra.