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Attacco al lumicino? La soluzione è nel Galgo. Italiane, l'esempio è l'Inter. Taribo, l'epic fail di Milan Lab

Attacco al lumicino? La soluzione è nel Galgo. Italiane, l'esempio è l'Inter. Taribo, l'epic fail di Milan LabTUTTO mercato WEB
© foto di Roberto Scarpini
domenica 7 aprile 2013, 00:002013
di Roberto Scarpini
Pubblicista, ha iniziato la propria carriera professionale come dj nelle radio lombarde degli anni '80. Primo volto ad apparire nell'agosto del 2000 su Inter Channel, segue ininterrottamente l'Inter con le sue cronache dal gennaio 1992.

Andrea Stramaccioni riparte da Genova e dall'urlo strozzato in gola dall'infortunio occorso a Rodrigo Palacio. 3 punti che tornano finalmente nelle nostre tasche e che ci danno la forza per guardare avanti con più fiducia. Il terzo posto, e l'accesso ai preliminari di Champions, purtroppo è ancora molto lontano ma la squadra offre la sensazione di aver trovato il famoso bandolo della matassa. Ovviamente ogni discorso andrebbe riaggiornato al netto dell'assenza di Rodrigo Palacio che lascia l'Inter con i soli Rocchi e Cassano a giocarsi tutte le chance residue nel finale di stagione. Il pallino passa una volta di più al nostro dodici in campo, quell'Andrea Stramaccioni che in realtà, dovendo continuamente riaggiustare la squadra per ovviare a questa o a quella sfortuna, sembra sempre più ingiudicabile per quanto visto in questa stagione. Certo, sicuramente un bravo allenatore reagisce alle emergenze, ma qualsiasi rosa per quanto ben assortita è difficile possa sopperire a tante assenze e spesso così prolungate per periodi così lunghi. Immagino un lavoro tattico di rinfoltimento del centrocampo con la possibilità di gestire e schierare in tempi diversi Cassano e Rocchi. Utile a questo lavoro potrebbe essere il Galgo Schelotto, in grado di dare velocità sulle corsie, al pari di Yuto Nagatomo pronto, speriamo presto, a rientrare nei ranghi.
La settimana europea ha detto male all'Italia, impegnata in Champions con la Juventus e in Europa League con la Lazio. I bianconeri tornano infatti dall'Allianz con le ossa rotte. La sensazione è che la differenza che si è evidenziata ad oggi tra loro e il resto del calcio italiano sia la stessa in senso negativo tra loro e i top club europei. Insomma l'Inter del triplete rimane un miraggio lontano e un'icona difficilmente eguagliabile.
La Lazio crolla a pochi giorni da un derby che potrebbe esserle fatale per le ambizioni da Champions, ma recrimina per una direzione arbitrale quantomeno discutibile. Ad entrambe comunque, la linea l'ha tracciata, come sapientemente ammesso da Giorgio Chiellini, l'Inter con il Tottenham. Nessuna impresa è realmente disperata. Si può provare a ribaltare un risultato apparentemente impossibile. L'Inter sfiorò il colpo.

A loro, complice una distanza minore, può riuscire.
La grottesca storia dello stadio di Cagliari si avvia alla fine senza alcuna conclusione plausibile. Mi rimane una domanda: quanti campionati al mondo avrebbero accettato l'iscrizione di un club con uno stadio provvisorio o peggio ancora senza uno stadio definitivo? Con ogni probabilità settimana prossima l'Inter giocherà a Trieste una partita che riproporrà lo stato di emergenza di quella andata in scena nello scorso campionato. Evidentemente una lega che ragiona con la logica delle emergenze non può lamentarsi delle differenze che ad oggi occorrono con le diverse realtà del pallone in Europa. Nonostante il calcio italiano stia cambiando, stando per lo meno all'annuale rapporto della Federcalcio. E' stato infatti presentato a Roma il rapporto sul valore della produzione dell'intero sistema professionistico italiano 2011-2012. Segnalata una positiva crescita del 7% rispetto alla stagione precedente, pur aumentando anche i debiti (8,8%). Il report parla di "un'inversione di tendenza nei conti economici e una più accorta gestione finanziaria delle società". Il calcio dimostra una spinta evolutiva dal suo interno ma nonostante ciò mantiene tutte le caratteristiche (la vicenda stadio di Cagliari è una di queste) che lo hanno portato nel baratro.
In questo panorama come poteva mancare il ritorno della Gea. Qualcuno si stupisce? io no, solo ho trovato gli spalti molto gremiti e l'analisi della vicenda blande. Il diritto al lavoro è sacrosanto per tutti ma qualche trionfalismo mi è parso decisamente fuoriluogo.
Infine una battuta. Taribo ha davvero 12 anni in più? credo di no. Fosse così comunque sarebbe l'epic fail di Milan lab. Nonostante la struttura medica migliore della galassia neanche loro se ne sono accorti?