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Beffa Milan. Juve, un pari che sa di vittoria. Ranieri ci crede ancora. Il Napoli vola sulle note del "Blues". Lazio e Fiorentina, chi perde va in crisi

Beffa Milan. Juve, un pari che sa di vittoria. Ranieri ci crede ancora. Il Napoli vola sulle note del "Blues". Lazio e Fiorentina, chi perde va in crisiTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 26 febbraio 2012, 00:002012
di Malu' Mpasinkatu
Primo Direttore Sportivo di colore a laurearsi a Coverciano con il massimo dei voti. Ds della Nazionale congolese, ex ds del Catanzaro e Colognese. Opinionista tv per Sportitalia e Sky, commentatore dei Mondiali Under 20.

Un pari che sa molto di vittoria per la Juventus che esce imbattuta da San Siro. I bianconeri pareggiano contro il Milan rimettendo in piedi un match che sembrava incanalato verso i binari del successo per i padroni di casa. Un bel Milan beffato nel finale dall'assalto dei bianconeri, ma andiamo con ordine. Al quindicesimo il Milan sblocca la partita con l'ottavo centro stagionale di Antonio Nocerino. La fantastica stagione del centrocampista napoletano diventa perfetta quando con un gran destro, deviato dalla difesa bianconera, trafigge Gigi Buffon. Esplode il San Siro per il meritato vantaggio degli uomini di Allegri. In realtà il Milan trova anche il secondo gol dopo pochi minuti con Muntari, ma inspiegabilmente la rete non viene convalidata. Il primo tempo è un monologo dei rossoneri, la Juve si limita ad arginare le ripartenze dei tre velocisti del Milan. Nella ripresa Allegri toglie uno spento Pato per l'ispiratissimo El Shaarawy che dopo pochi minuti fa subito vedere di poter giocare alla grande in questa squadra. L'occasione più ghiotta per la Juve capita al 23esimo della ripresa quando Quagliarella viene stoppato da Abbiati in uscita. Poi la solita grinta della formazione di Conte che riesce ad acciuffare il pareggio proprio a nove minuti dalla fine con Matri. Lo sforzo dei bianconeri viene premiato perché il Milan nel finale perde lucidità e si fa sorprendere su un cross dalla destra. Milan che deve rimboccarsi le maniche, è ancora in vantaggio in classifica ma la Juve deve recuperare una partita.
L'Inter invece sta affrontando una delle crisi più profonde della storia recente del club. Claudio Ranieri nonostante le quattro sconfitte nelle ultime sei partite tra campionato e Champions, è sembrato tranquillo in conferenza stampa. Il merito di questo allenatore è quello di non scomporsi mai, anche perché ha l'esperienza giusta per gestire problemi come questi. L'Inter doveva ripartire già da Marsiglia, invece la terra di rilancio sarà quella napoletana.

Occhio però agli azzurri che arrivano da un ottimo periodo di forma, ora volano anche sulle ali dell'entusiasmo per il grande successo contro il Chelsea. Il Napoli non avrà Hamsik ma potrà contare sull'ex di turno Goran Pandev. Cavani e Lavezzi potrebbero far impazzire la retroguardia interista, vista in enorme difficoltà nelle ultime uscite contro Novara, Bologna e Marsiglia. La coppia sudamericana ha fatto impazzire il San Paolo negli ottavi di finale di Champions, e potrebbe trovare il guizzo giusto contro l'Inter. Stando alle recenti prestazioni i campani partono favoriti, ma scommetto anche sull'orgoglio dei grandi campioni dell'Inter. Sarà una partita tra due grandi di questo campionato che però fino ad oggi hanno lasciato troppi punti per strada. L'Inter per un motivo, il Napoli per un altro. L'altra bella sfida di giornata è quella tra Fiorentina e Lazio. I biancocelesti non devono commettere l'errore di depauperare tutto in poche settimane. Reja vuole andarsene, la proprietà ha respinto le dimissioni ma sta cercando di trovare un sostituto. Il quadro non è semplice, la Lazio è uscita anche dall'Europa e la batosta col Palermo ha mandato in tilt il tecnico goriziano che a gennaio voleva rinforzi. La Fiorentina invece continua ad arrancare. I toscani alternano belle partite a gare disastrose. Delio Rossi sta lavorando benissimo ma deve spesso fare i conti con un'infermeria sempre colma e con un attacco abulico. Entrambe in caso di sconfitta aprirebbero ufficialmente la crisi.