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C'è solo Franco Baresi. Il closing di Donnarumma a Febbraio. Buffon, tempesta in un bicchier d'acqua. Icardi ha coperto De Boer

C'è solo Franco Baresi. Il closing di Donnarumma a Febbraio. Buffon, tempesta in un bicchier d'acqua. Icardi ha coperto De BoerTUTTO mercato WEB
sabato 22 ottobre 2016, 00:002016
di Mauro Suma

A Verona, contro il Chievo, la Curva Sud del Milan ha risfoderato un coro storico del repertorio: "C'è solo Franco Baresi, Franco Baresiii....". E' lo schieramento di sempre della Curva che ha sempre sventolato una sola bandiera gigante al centro del proprio settore, quella con la maglia numero 6; è probabile che qualcuno ci legga un rigurgito di quel vecchio episodio fra gli Ultras rossoneri e Paolo Maldini, ma questo non è affar nostro. E' corretto invece stabilire e ribadire l'evidenza. E cioè, inserire Franco Baresi nel dibattito che c'è stato e che magari in futuro tornerà sulle bandiere all'interno del Milan ha un senso preciso: ricordare l'esistenza di Franco Baresi. Il che non significa, Santo Cielo, farlo a detrimento di Paolo Maldini o per mancare di rispetto a Paolo Maldini. Significa ricordare la presenza nel Milan e la fame di calcio del Rossonero del Secolo. Ripetiamo, il Rossonero del Secolo, eletto direttamente dai tifosi rossoneri nel Dicembre 1999.

Arriva Milan-Juventus e tra un complimento e l'altro da parte bianconera, era partita la sottile, anche abbastanza abituale, opera di destabilizzazione sul fianco del Milan. La Juve su Donnarumma, Raiola e la Juve quindi Donnarumma, Buffon e il suo erede nella Juve. Tutto noto, tutto previsto. Ma alla vigilia della sfida parla Adriano Galliani che preannuncia il prolungamento di Gigio al compimento della maggiore età. Ma Donnarumma è nato a Febbraio. E Febbraio è dopo il closing. Ciascuno interpreti le date come meglio crede, ma ricordiamo, oggi che la vicenda è molto calda, che il buon rapporto fra Adriano Galliani e Mino Raiola, come abbiamo già ricordato qui, ha sventato in tempi non sospetti, lontano dalla luce dei riflettori, l'inserimento del Bayern Monaco sul diamante fra i pali di Castellammare di Stabia. Si tratta di rifare l'operazione. E se il caso non c'è, non c'è...

Non sappiamo con chi ce l'avesse Gigi Buffon dopo Lione-Juventus. Forse con un grande giornalista, dal quale non si aspettava attacchi di un certo tipo visti i trascorsi e visti i precedenti. Non lo sappiamo e non possiamo strologare random. I nervi scoperti della vicenda, gli errori itineranti sono però due. Il fronte juventino, ben popolato dai tifosi e rappresentato come atteggiamento da Marotta, sbagliano a reagire alla cronaca come se far notare che contro Spagna, Macedona e Udinese il gigante bianconero ha commesso degli errori fosse delitto di lesa maestà. Il fronte critico e il fronte non juventino, ben distinti fra loro, sbagliano invece a voler schizofrenicamente anticipare a tutti i costi in un caso la fine della carriera di Buffon e dall'altro invece a mettere sul conto di Gigi qualche divergenza di opinione sulle sue frasi e su alcuni atteggiamenti che hanno scandito qua e là la sua carriera.

La vicenda di Mauro Icardi è così evidente che è stata raccontata tutta ed è stata spolpata tutta. Il suo effetto collaterale è adi aver coperto le ricadute di Frank De Boer. Era partito male contro Chievo e Palermo, aveva sbandato contro l'Hapoel ma si era rialzato, il tecnico olandese nel trittico Pescara-Juventus-Empoli. Un solo punto nelle due partite pre-sosta ma anche le due gare convincenti nella fase offensiva alla Zeman contro Bologna e Roma hanno indotto la proprietà nerazzurra a non fare, durante la sosta di Ottobre, quello che dopo Inter-Palermo era stato ventilato. E cioè avvicendare De Boer. Cosa che non accadrà nemmeno dopo un passo falso a Bergamo. Il prossimo appuntamento fra la valutazione Suning sull'allenatore è lo stesso De Boer è rinviata alla prossima sosta di Novembre.