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Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso...Inzaghi VS Mancini, derbyno per il futuro. Basta critiche a Pallotta!!!

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso...Inzaghi VS Mancini, derbyno per il futuro. Basta critiche a Pallotta!!!TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 15 aprile 2015, 00:002015
di Fabrizio Ponciroli
Nato a Magenta il 28/4/1974, giornalista professionista dal 2001. Vanta collaborazioni con diverse testate web e cartacee, oltre ad esperienze da telecronista. Opinionista Campionato dei Campioni. Direttore del mensile cartaceo CALCIO2000

Mamma mia, la settimana del Derby!!! La sfida Scudetto, ah no, non ci si gioca il titolo… In corsa per la Champions, ah no, manco quello. Voglia di Europa League, sì, boh, forse… E allora perché si gioca la Stracittadina? Beh, per Inzaghi e Mancini, le due persone che tengono maggiormente al Derbyno… Perché? Semplice, perché da questa sfida passa molto del loro futuro. Pippo sa benissimo che il suo presidente (almeno fino a quando ci sarà Berlusconi) adora battere l'Inter. Gli porta serenità e, di conseguenza, anche Inzaghi starebbe meglio, forse a tal punto da poter sognare una clamorosa riconferma sulla panchina del Diavolo. Pensate: 3-0 per il Milan e Inzaghi che torna sommo allenatore… Ma c'è anche il Mancio. Thohir è pronto a sborsare tanto per ricostruire (ancora una volta) l'Inter e un bel trionfo nel Derby permetterebbe a Mancini di aver ancor più credito nei confronti dell'indonesiano. Pensate: 3-0 per l'Inter e Mancini che torna sommo allenatore. Insomma, uno dei due alzerà la testa al cielo e l'altro chinerà il capo, sempre che il pareggio non disilluda entrambi. Eh sì, perché un pareggio sarebbe forse peggio di una sconfitta. "Chi lotta puo' perdere, chi non lotta ha già perso" diceva il buon Che Guevara. Mediaticamente sarà pure un Derbyno ma, signori, bisogna giocarselo come fosse una finale di Champions perché i due popoli (nerazzurro e rossonero) pretendono almeno l'impegno… A proposito di pretese, basta, ma davvero basta, con le critiche nei confronti di Pallotta.

Io ho grande stima del numero uno della Roma. Ci ha messo i soldi, ci sta mettendo il cuore e, soprattutto, sta provando a cancellare dallo stadio chi non è gradito. Bravo a non fare ricorso contro la squalifica della Sud, bravo a non piegarsi al volere di pochi ultras, bravo a ricordare che l'ultima parola spetta alla società, non ai tifosi (mi correggo, pochissimi tifosi, visto che la maggior parte non avrebbe mai offeso la mamma di Ciro). Credo che ci sia solo da imparare dalla ferma presa di posizione di Pallotta. Certo, è americano, vive fuori dall'Italia e dal quotidiano capitolino, ma almeno non si nasconde dietro ad un dito o, peggio, dietro ad uno striscione. Pallotta ha parlato, quello che, secondo me, dovrebbe fare anche Benitez. Capisco che la sua strategia, affinata negli anni, sia sempre quella di aspettare il momento che ritiene giusto per parlare del suo contratto ma, a Napoli, hanno anche bisogno di certezze. Resta, non resta, va, non va… Penso sempre che sia meglio definire certe situazioni prima che la situazione si faccia incandescente e, a Napoli, comincia a scottare tutto quanto… Un ultimo desiderio: Mauri, quello del Parma. Mi raccomando, non un altro caso Verratti. Questo è buono e sarebbe bello vederlo crescere in Italia (il prossimo 16 maggio compirà 19 anni, non so se mi spiego)