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Gennaio 2016: la classifica dei 5 top procuratori italiani

Gennaio 2016: la classifica dei 5 top procuratori italianiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 8 febbraio 2016, 10:152016
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Come ogni fine mercato stiliamo la classifica dei 5 miglior procuratori. Quelli antipatici e quelli simpatici, quelli che pagano le tasse in Italia e quelli che le pagano all'estero o quelli che non le pagano proprio. Questo non è un nostro problema, noi votiamo quelli che oggettivamente hanno fatto più spostamenti nella sessione di mercato. Il presupposto vale per tutti: a gennaio i club hanno fatto pochi movimenti e, di conseguenza, anche gli agenti sono rimasti nell'ombra. Se parliamo di procuratori non possiamo dimenticare Ernesto Bronzetti, ad una settimana dalla scomparsa dobbiamo ricordare uno dei guru di questo mestiere che ha fatto operazioni di gran livello tra l'Italia e la Spagna. Ecco secondo noi chi merita di stare nella top 5 di questo inizio 2016.

1)Tullio Tinti
Al primo posto torna Re Tullio. Il mercato di gennaio lo ha condotto tutto lui. Ha seminato bene e raccolto meglio. Sposta Ranocchia alla Sampdoria e toglie un problema all'Inter. Crea una maxi plusvalenza al Chievo e porta Paloschi allo Swansea di Guidolin; l'unico acquisto dell'Inter, Eder, è suo. Protagonista anche dell'operazione Sala. Costretto a lavorare nell'ombra e in silenzio, alla fine, è sempre sotto i riflettori perché il suo lavoro lo fa alla grande.

2) Giuseppe Bozzo
Ormai è in posizione privilegiata ad ogni mercato e, anche se in questo gennaio si è fatto poco, lui inventa operazioni assurde pur di fare il bene dei suoi assistiti. Ormai il top in Italia e una garanzia per tutti i calciatori. L'Avvocato Bozzo trova una sistemazione anche a Stramaccioni, spedito al Panathinaikos. Porta a termine un rinnovo importante, e non facile, con la Lazio per Marchetti e sposta Quagliarella dal Torino alla Sampdoria. Quaglia è l'Ibra italiano e ormai non esulta neanche se segna al parco giochi sotto casa sua perché il portiere avversario era compagno dell'asilo 27 anni fa. Bozzo è lo stratega di tutte le operazioni. In extremis sposta anche Marrone dal Carpi al Verona, pur di far giocare il suo assistito.

3) Federico Pastorello
Protagonista di tante operazioni, spiccano le cessioni di Rossi in Spagna e Barba in Germania. Riporta El Shaarawy in Italia e, alla fine, mette tutti d'accordo nell'operazione che stava per saltare per colpa di Luiz Adriano. Pochi movimenti di lusso ma importanti e utili per trovare una degna sistemazione ai suoi assistiti, in attesa di un'estate da protagonista.

4) Alessandro Moggi
Protagonista dell'operazione Immobile, conduce egregiamente il trasferimento di Ciro dal Siviglia al Torino. Trattare con Cairo non è mai semplice. La sua forza? Le mille conoscenze europee e mondiali e il modo in cui tratta i suoi assistiti. Immobile al Torino o Sforzini al Pavia, per Alessandro Moggi non c'è differenza. Il suo mercato ancora non è finito con Nocerino pronto ad andare negli States. Insieme ai suoi collaboratori, Libertazzi e l'Avvocato Romano, ha condotto una grande operazione con la Juve per il trasferimento estivo di Lapadula. Gli resta in canna solo il colpo Stendardo, ma lì sono sorti problemi maggiori, indipendenti dal calciomercato.

5) Gabriele Giuffrida
Il re delle intermediazioni ha capito tutto della vita. Meglio fare da intermediario che da procuratore e stare dietro ad una categoria di viziati e capricciosi. C'è il suo zampino in tante trattative prestigiose di gennaio. Perotti alla Roma e Zarate alla Fiorentina. Importanti anche il rinnovo di Palacio con l'Inter e l'affare Tino Costa.

Tra gli altri, si evidenzia il buon lavoro di Mario Giuffredi. Per l'agente napoletano come sempre mille operazioni tra serie A e serie B, con circa 50 assistiti nel suo parco calciatori. Fiamozzi al Genoa sua ultima intuizione. Bene D'Amico con Rigoni al Genoa e Borriello all'Atalanta. Tra le curiosità da notare, il buon operato di Marcelo Ferreyra che porta Guarin in Cina senza l'aiuto di nessuno e porta in dote nelle casse dell'Inter 12 milioni di euro piovuti dal cielo grigio di Milano.