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Il mercato: soluzione per i calendari intasati?

Il mercato: soluzione per i calendari intasati?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 21 marzo 2024, 16:10Editoriale
di Luca Marchetti

La pausa della Nazionale ci porta a una riflessione quasi automatica: i calendari e il loro sovraffollamento. Da tempo, e in misura maggiore in quest’ultimo periodo, si parla moltissimo di riforme del calcio. Per cercare di renderlo più sostenibile ma molte delle novità che vengono proposte (e presto attuate) sono legate a nuovi tornei o rimodulazioni di quelli esistenti. La conseguenza è che sì, entrano più soldi, ma che aumentano a dismisura anche le partite giocate, soprattutto dai grandi club e dai loro giocatori più importanti.
Non a caso le grandi squadre, qualche settimana fa le grandi del nostro campionato avevano provato uno strappo proprio con la Figc per perorare una Serie A a 18, anziché a 20 come ora. Un’ipotesi che al momento non è percorribile, visto il voto contrario di tutto il resto dell’assemblea.
Cerchiamo di dare un po’ di numeri, come abbiamo provato anche a Football Benchmark, su Sky. La scorsa stagione, complice anche il Mondiale, è stata la più “giocata” di sempre. 3 giocatori (di club europei) hanno sfondato il muro delle 70 partite giocate in una stagione, con una percentuale altrettanto importante di “back to back” ovvero di partite giocate con meno di 5 giorni di distanza l’una dall’altra.
Non è sorprendente vedere che i giocatori più impiegati sono quelli arrivati in finale alle competizioni e anche in fondo al mondiale (B Fernandes 75 partite, L Martinez 72, B Silva 70, Rodri 69, Modric 69, Camavinga 69, E Fernandez 68). Un piccolo dato aggiuntivo: la FIFPRO (il sindacato dei giocatori) in un sondaggio condotto fra gli allenatori ha indicato in 55 il numero massimo di partite che dovrebbe giocare una squadra.
Se prendiamo l’esempio specifico di Lautaro Martinez nella passata stagione ha giocato 38 partite di campionato, 13 di Champions League, 5 di coppa Italia, 1 supercoppa e 5 amichevoli di club. Poi ha giocato anche 6 partite con la Nazionale Argentina (su 7: tutte tranne la semifinale) e 4 amichevoli sempre con la sua nazionale. In totale sono 72 partite, di cui 55 (il 76%) con meno di 5 giorni di riposo.
E quindi, direte voi? Cosa possiamo farci? Ah noi nulla, obiettivamente. Ma è importante sapere che in futuro, probabilmente, sarà sempre più dura, per i giocatori. Pensate soltanto alle modifiche di alcuni format.


Dalla prossima stagione la Champions avrà delle partite in più per ogni squadra: fino a 4 per chi arriva in finale. Al Mondiale 2026 ci saranno 16 nazionali in più con un turno in più per arrivare alla finale. Dal 2025 (ogni 4 anni) ci sarà anche il Mondiale per club con 32 partecipanti (7 partite per chi arriva in finale). La Supercoppa Italiana è già una final four. La coppa d’Africa, si dovrebbe disputare in estate e non più in mezzo alla stagione. Per qualche giocatore africano di qualche top club ci potrebbero essere quasi 80 partite da giocare la prossima stagione.
E’ evidente che comunque a prescindere questo può comportare dei rischi: più infortuni (e quindi l’assenza di “stelle” in varie competizioni), più turnover (soprattutto in competizioni considerate meno importanti di altre) e scelt personali magari di lasciare la Nazionale.
Sarà difficile però tornare indietro: ci sono interessi economici che chiaramente hanno un grande peso. E quindi sarà necessario cercare di ammortizzare questi effetti. Le 5 sostituzioni già vanno verso questa direzione. Ma la soluzione più pratica sarà quella di avere delle rose extralarge (ecco che in fondo arriva il mercato). In questo modo, con un turnover di qualità, si ovvierebbe al problema. Questo chiaramente avrebbe un impatto considerevole sui costi. E solo le grandissime squadre potrebbero sostenere questo tipo di rose extralarge, con la maggior parte dei giocatori competitivi ai massimi livelli. E si finirà, ulteriormente, con il polarizzare ancora di più le vittorie. Il mercato dunque potrà dare una mano alle squadre super impegnate. Da capire se poi questo comporterà anche una diminuzione dei salari (che non potranno rimanere sempre così alti) e soprattutto che fine faranno le superstar: saranno comunque obbligate a giocare per forza tutte le partite in tutte le competizioni?

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