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Juve: Allegri ha un'idea per il presente, Marotta pensa al futuro: ecco il (super) colpo per l'estate! Inter: la "bomba Simeone" nasconde una verità. Milan e il closing in ritardo: così cambia il mercato. Napoli: occhio a Pavo...

 Juve: Allegri ha un'idea per il presente, Marotta pensa al futuro: ecco il (super) colpo per l'estate! Inter: la "bomba Simeone" nasconde una verità. Milan e il closing in ritardo: così cambia il mercato. Napoli: occhio a Pavo...TUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
martedì 6 dicembre 2016, 08:482016
di Fabrizio Biasin

Ciao. Volevo commentare insieme a voi gli esiti del referendum, ma mentre ci pensavo mi si è materializzata in testa l'immagine di Brunetta che esulta e se la tira come se avesse qualche merito. Mi sono spaventato. Sono cose più grosse di me: i referendum, non Brunetta.

Per questo motivo prima di affrontare le questioni pallonare vi parlerò della serata di venerdì. La regola è sempre la stessa: se legittimamente non ve ne frega un fico saltate tutto fino alla frase scritta in maiuscolo "Caressa da ragazzo scriveva le lettere del Cioè".

Venerdì scorso dopo il 3-0 del Napoli sull'Inter sono stato in uno di quei posti dove fanno la serata con la cena canterina e poi si balla tipo discoteca. Cioè, "discoteca", tirano su i tavoli e cara grazia.

Va molto di moda tra chi deve festeggiare compleanni, anniversari, divorzi, addii al celibato, morti apparenti o banalmente vuole nascondere alle masse la sua solitudine. Più in generale è una roba per "non più giovani" che fanno finta di avere ancora qualcosa da dire.

Per intenderci, è uno di quei posti che quando parte "Su di noi" di Pupo ti devi alzare in piedi e far svolazzare il tovagliolo anche se è appena arrivata la lasagna.

Se non ti alzi e non fai svolazzare il tovagliolo capiscono che ti annoi e sono cavoli amari. Quindi alzati, se ti capita.

Io ci sono stato per un compleanno, ma siccome l'Inter aveva appena fatto una discreta figura di merda non ero molto per la quale e a "Su di noi" sono andato avanti a mangiare la lasagna. A quel punto i "non più giovani" mi hanno isolato come se fossi un appestato e non avendo nessuno con cui parlare mi sono segnato la sequenza di canzoni agghiaccianti che la gente cantava in coro, incitata dal cosiddetto "vocalist".

Eccole: "Via Margutta" di Luca Barbarossa, "C'era un ragazzo" di Morandi, "Quella che non sei" di Ligabue, "Meravigliosa Creatura" della Nannini, "Special 50" dei Lunapop, "Stendabaimi", "Motocicletta dieci accapì", un Grignani a caso, infine stupro di gruppo al capolavoro di De André "Il pescatore" e chiusura con "Mamma Mia" degli Abba che fa sempre grande festa.

Tenete presente che a ogni canzone partiva un brindisi sollecitato dal vocalist secondo la sanguinosa formula "la cena antipasto-primo-secondo-caffè viene 35 euro con una boccia di vino ogni tre persone. Il vino in più si paga a parte". A metà di "C'era un ragazzo" le bottiglie comprese nei 35 euro erano evaporate, al ritornello di "Motocicletta dieci accapì" il proprietario del locale si leccava i baffi per lo smercio di bottiglie extra di "Morellino di Scansanzo" alla sanguinosa cifra di 18 euro cadauna. Scanzanzo, non Scansano. E ho detto tutto.

La caratteristica delle cene canterine è che sono piene di colossali troioni e uomini allupati. I colossali troioioni e gli uomini allupati ci sono ovunque, anche in farmacia, ma alle cene canterine non lo nascondono, come se il luogo fosse zona franca. E infatti a "Ma quanto è bello fare un giro sopra i cooollii boloooognesiii" molti sconosciuti e sconosciute 35/40enni limonavano tra loro strafatti di Morellino.

Altra caratteristica di questi posti è che c'è sempre il fotografo del locale che non si fa i cazzi suoi e ti scatta le foto che poi finiscono sul sito del locale. Il giorno dopo c'è sempre qualcuno che ti dice "minchia che faccia da culo avevi ieri". Nelle foto in genere sono tutti molto sorridenti, anche se in realtà si annoiano mortalmente. Gli unici che non sorridono sono i camerieri.
I camerieri quando portano il secondo (in genere trancio di tonno della Polonia o filetto di manzo di Cinisello) sanno già che stanno lavorando a vuoto: metà delle persone sono ubriache marce, le altre fuori a fumare, altri "non fumatori" escono lo stesso per poter mostrare il cappotto nuovo comprato al famigerato "Blecfraidei".

Il momento più difficile arriva insieme al caffè: un terzo dei camerieri sbatte sul tavolo decine di caffè roventi, un altro terzo serve agghiaccianti torte di compleanno al pan di spugna (spugna, non Spagna) e panna rancida della bomboletta, l'ultimo terzo di camerieri ha il compito più difficile: deve smantellare i tavoli per far partire la serata danzereccia. Ho visto personalmente un cameriere intento a sfilare il tavolo di soppiatto, mentre uno stava versando lo zucchero nella tazzina del caffè. E quello: "Oh, cazzo fai? C'ho ancora la torta di pan di spugna da mangiare! Stai lì bel sereno...". E il cameriere, astuto: "Mi scusi signore, ma lei lo sa che su di noi nemmeno una nuvola?". Al "su di noi" il tizio è saltato in piedi col fazzoletto e zac!, addio tavolo. I camerieri delle serate canterine sono a mio modo di vedere dei veri e propri eroi contemporanei.

Ci sarebbe da discutere del post cena a ballare le sempreverdi "uai em si ei" o "se per caso cadesse il mondo io mi sposto un po' più in là" brandendo gin tonic che vanno molto di moda, ma è tempo di parlare del disastro Inter.
Sappiate solo che ho personalmente assistito alla seguente scena.
Cliente: "Cameriere, mi mette le bacche di ginepro nel gin tonic? Al limite dei grani di sale rosa o delle scaglie di rabarbaro per favore".
Cameriere: "Mi scusi, gentilmente, per caso indosso un cappello a punta e giro col bastone? Le sembro Gandalf del Signore degli Anelli? Tre cubetti di ghiaccio, scorzetta di limone e pedalare bello...". Straordinario.

Ma veniamo alle cose di calcio.
"CARESSA DA RAGAZZO SCRIVEVA LE LETTERE DEL CIOÈ". (Intervista su Libero di ieri).

QUI INTER

Dei tre fischioni presi a Napoli sapete già tutto, del delirio stagionale pure. Inutile star lì a fare la manfrina: questa è una squadra costruita male e "gestita" anche peggio. Il fatto è che in molti (compreso il sottoscritto) erano certi che bastassero le ingenti spese della scorsa estate per ovviare ai "vuoti di logica" di una rosa con tanti nomi e pochissimo collante.
Ad Appiano non è solo un problema di "disordine", ma soprattutto di momentanea impossibilità di risolvere lo stesso. Le intenzioni di chi ha acquistato sono serie, anzi serissime, le possibilità economiche straordinarie, ma il guaio è che "ordine e logica" non si trovano al supermercato, si conquistano utilizzando il buonsenso.
Il buonsenso fa a pugni con la filiera Cina-Indonesia-Italia. O meglio, la "macchina" può essere supportata a patto che il centro decisionale sia là dove la squadra si allena tutti i giorni, non "dove capita". Oggi all'Inter domina il "dove capita": un po' decide Ausilio, un po' Kia, qualcosa la dice Zanetti (molto poco), Gardini non si sa, Zhang junior apprende, Moratti è l'ingombrante supplente di tutti. Così non può funzionare.

Il buonsenso reclama chiarezza. Il mercato non può essere gestito da un agente, perché per definizione l'agente penserà sempre prima ai fatti suoi (non potrebbe essere altrimenti), solo successivamente a quelli del club che sta "servendo". Se le cose combaciano è una meraviglia, viceversa, il caos. Capite bene che gli interessi di un club che punta a vincere non possono dipendere dalle necessità di un procuratore, pur bravo che sia.
Poi, parliamoci chiaro, a prescindere da questo e quello, tocca ai giocatori dare uno straccio di risposte. La rosa può essere squilibrata quanto si vuole, ma l'involuzione di certi giocatori è disarmante e va oltre l'evidente problema legato alla risoluzione del puzzle tattico. Pioli proverà a semplificare e "semplificare" deve diventare la parola d'ordine in casa nerazzurra: il 4-4-2 sarebbe l'ideale (e pazienza se si dovrà sacrificare qualche pezzo grosso), lo sfoltimento della rosa anche. A gennaio, complice la prematura uscita dall'Europa League, lasceranno il gruppo in tanti (cinque nomi almeno) e arriveranno un paio di pedine (difesa e centrocampo) per provare a trovare il maledetto "equilibrio". Anche quello, purtroppo, non si compra con i soldi.
Infine tocca ragionare sulla "bomba Simeone" e sul fatto che proprio ieri lo stesso tecnico argentino ha ribadito che presto o tardi acchiapperà la panca nerazzurra. La notizia è chiaramente esaltante, l'"opportunità temporale" un po' meno: una stagione già compromessa, rischia di trasformarsi in un calvario fatto di indifferenza "perché tanto poi arriverà il Cholo". Il problema è sempre quello: si pensa al passato e al futuro e ci si dimentica con colpevole leggerezza del presente.

QUI JUVE

Eviteremo di recitare la solita cantilena su Allegri che è bravo, sa reggere le tensioni e bla bla bla. Il tecnico bianconero ha gestito magistralmente la settimana di preparazione al match con l'Atalanta, e il risultato è quello di una squadra che grazie alle certezze del suo tecnico magari una partita la sbaglia, ma due di fila invece no. Per questo è assai difficile trovare una risposta alla solita domanda "esiste l'anti-Juve?", per questo è sciocco dire "finalmente la Juventus ha giocato anche bene". La priorità del tecnico bianconero è far punti e tenere il gruppo "in tensione", il resto è un "di più" per esteti del calcio.
Il puzzle è completato da una società che non solo sta pensando al mercato di gennaio (Kessié firmerà a gennaio e arriverà a giugno, Witsel non vede l'ora di sbarcare), ma per la solita questione "i colpi importanti non si improvvisano" ragiona già sul futuro. Nelle scorse settimane ci sono stati i primi contatti tra l'entourage di Marco Verratti e la dirigenza/staff medico dei bianconeri. Tema: stato di salute del ragazzo in vista di un possibile trasferimento estivo. Mica male...

QUI MILAN

Siamo alle solite. La questione cinese è tornata ad attizzare la battaglia tra i fautori del "sì, si fa" e quelli del "no, è tutta una presa per il culo". Quello che non capiscono i promotori del "no, è tutta una presa per il culo" è che i fatti dell'ultima settimana (1 incontro Sino- Fininvest con Fassone che ha svelato i nomi dei cinque partecipanti alla cordata, 2 proroga concessa con nuova scadenza a febbraio, 3 versamento di altri 100 milioni entro dieci giorni) non sono un problema per chi "tifa sì", semmai per Montella, ovvero colui che poteva sperare in un mercato di un certo tipo e ora dovrà fare i conti con la solita tiritera del "siamo tanti" e "non arriva nessuno se non parte qualcuno".
Il Milan di super Lapadula (domenica il ragazzo rientrato negli spogliatoi ha chiesto scusa a Niang e a tutta la squadra per la questione rigore) non può pensare di lottare fino in fondo se non viene aiutato quantomeno con forze fresche e di spessore. La squadra c'è, eccome se c'è, ma va aiutata, anche solo con un attaccante (dovesse partire Bacca è indispensabile) e un centrocampista per poter dare un ricambio a un ragazzo come Locatelli: a 18 anni non può reggere il peso del centrocampo da solo, a 18 anni ha anche il diritto di sbagliare.

QUI NAPOLI
Anche qui, poche chiacchiere. Dire che la partita di stasera è fondamentale è banale come ribadire che questa è una squadra che ha ancora molto da dire in campionato. Si ragiona su Roma e Milan ma i due prossimi turni di campionato con incroci multipli tra giallorossi, rossoneri e la Juve, riporteranno i campani in quota. A gennaio poi arriverà il tanto atteso attaccante. Ieri Juric ha detto: "Pavoletti? Quattro partite e vedremo...". Vedremo...

In chiusura vi lascio con una storiella ormai vecchia sette giorni, ma che ha dato a tutti noi modo di riflettere sulle cose della vita e ha ispirato questa boiata che mi sono sentito in dovere di postare su Facebook (Twitter: @FBiasin @ilsensodelgol Mail: ilsensodelgol@gmail.com).

Buondì.
L'ingenuità di Lapo ci riporta indietro di qualche anno e fa riemergere la nostra grande esperienza in tema di "prelievo di grano ai famigliari".

Noialtri vogliamo bene a Lapo, ecco perché siamo qui a regalare pochi e rapidi consigli al rampollo piemontese sulle tecniche più comuni di "prelievo famigliare", per evitare che in futuro si ripetano codeste colossali figure di merda.

1) FURTO DAL PORTAFOGLIO DI PAPÀ

Prelevare dal portafoglio paterno non è cosa di tutti i giorni perché il "pater familias" per antonomasia è assai pidocchioso e attento alle economie. Si consiglia pertanto di sfruttare la pennica post-pranzo domenicale, quando l'"effetto brasato" consente a noi bisognosi di muoverci con una certa leggerezza nei meandri del portafoglio paterno. Lapo e voi tutti, badate bene: evitate di prelevare i pezzi "singoli". Cioè: in presenza di un pezzo da dieci e due da venti, meglio prelevare quello da 20 e lasciare quello da 10. L'aspetto visivo conta più di quello sostanziale, almeno nella mia piccola esperienza. Se non siete propriamente dei coraggiosi, evitate il "prosciugamento totale" che comporta indagine certa.
"Mi sono spariti tutti i soldi, sei stato tu?".
"No, i tuoi sospetti mi deludono molto, padre".
"Perché hai il Game Boy nuovo?".
"Me l'ha regalato Tonino. Se smetti di fare domande ti do 20mila lire".

Con la tecnica del portafoglio puoi tendenzialmente foraggiare una serata con gli amici, due se papà ha incassato lo stipendio da poco, non di più.

2) GLI ORI BATTESIMALI

Tecnica assai poco sfruttata ma molto redditizia è quella degli "ori battesimali". I nati a cavallo tra gli Anni 70 e 80 (ma forse anche prima e forse ancora oggi, non lo so) dispongono di un mini tesoretto fatto di oscene catenine, bracciali con su scritta la data di nascita, anelli da buzzicone con inciso il gruppo sanguigno, generalmente custoditi nel porta gioie di vostra madre. In punta di legge rubarli e portarli al Compro Oro più vicino non è reato (in fondo sono tuoi), ma prima dei 18 anni vostra madre potrebbe risentirsi molto.
"Dove sono finiti gli ori battesimali?".
"Boh".
"Li avrai mica portati al
ComproOro!".
"I tuoi sospetti mi deludono molto madre".
"Perché hai il Sega Master System nuovo?".
"Me l'ha regalato Tonino. Se smetti di fare domande ti do un orologio d'oro che somiglia assai a quello dello scomparso Zio Carlo, ma che in realtà ho trovato per strada".

Con la tecnica degli ori battesimali puoi far saltar fuori anche un bel fine settimana fuori porta. Dipende da quanti parenti tamarri hai/avevi e dal cambio praticato dal tuo Compro Oro di fiducia.

3) TECNICA DELLA RECITA FUORI STAGIONE

La tecnica della recita fuori stagione funziona solo se A) si è molto giovani, massimo scuole medie B) si hanno nonni parecchio rincoglioniti. La tecnica consiste nell'andare di soppiatto a casa di nonno e dire "so una poesia, vorrei recitartela nonno perché ti voglio bene". A quel punto parti a razzo senza attendere il benestare del parente con un "Fra Martino Campanaro" o un "La balena senza culo sa contar fino a 21". Appena hai terminato nonno non avrà il coraggio di cacciarti a calci nel culo e ti darà degli spicci "per comprare il gelato".
Situazione molto diversa a Natale. Lì sono in gioco soldi importanti, c'è in ballo la famigerata "busta". Devi in definitiva sperare che povero nonno si ricordi di darti "la cento euro insanguinata". Se si dimentica i casi sono due:
1) Lo fa per taccagneria, e allora conviene passare direttamente al prelievo dal portafoglio (i cappotti a Natale tendenzialmente sono abbandonati sul letto matrimoniale del padrone di casa).
2) È strafatto di torroni e mandarini, e allora ti tocca utilizzare metodi di un certo livello per non urtare la sua sensibilità tipo "Nonno, caccia la cento euro prima che arrivi l'uomo con la falce".

La tecnica della "poesia fuori stagione" rende in base al rincoglionimento dei nonni ed è quindi difficilmente stimabile. In casi di nonni parecchio ostici si consiglia una variante per gente con stomaci forti: la tecnica del "furto della pensione" con successivo scarico di responsabilità.
Nonno: "Oddio! Mi hanno ciulato la pensione!".
Tu: "Ho visto che in paese sono arrivati gli zingari, povera Italia, dove andremo a finire, forza nonno i soldi non sono tutto, l'importante è la salute..." e cose simili.

4) FRANTUMAZIONE DEL PORCELLINO SALVADANAIO DELLA SORELLA

Questa tecnica, assai utilizzata dai tempi dei Sumeri, consiste nel prelevare denaro dal porcellino salvadanaio della sorella risparmiatrice. I porcellini salvadanaio hanno sempre delle "falle": o fessure troppo larghe nelle quali entrano in scioltezza le pratiche "pinzette per le sopracciglia di mamma", o addirittura il tappo di plastica che a certi professionisti del furterello fa un po' storcere il naso perché "così è troppo facile, ai limiti del disonesto".
Attenzione: la tecnica del porcellino comporta che si abbia sempre una scusa pronta nel momento in cui la sorella spacca l'animale in terracotta dopo 10 anni e ci trova dentro 3mila lire invece che 3 milioni.
"Sei stato tu pezzo di merda! Io lo so!".
"Non hai prove!".
"Hai comprato l'Atari! Come fai ad avere l'Atari! Ora lo dico a mamma!".
"E io le dico che giochi al dottore sporcaccione con Gualtiero invece di fare i compiti".
"Allora io non dico niente. Vuoi anche queste 3mila lire fratello mio?".
"Mi hai preso per un pezzente? Circolare...".

La tecnica del porcellino è utile per bisogni dell'ultim'ora: le cicche, il biglietto del bus, piccole cose insomma.

5) TECNICA DENOMINATA "QUOTA PER LA GITA".

La tecnica "quota per la gita" è facilmente spiegabile tramite un esempio pratico.
"Mamma ci portano alla Certosa di Pavia. La quota è di 80mila".
"Ellamadosca! Andate in elicottero? Affittate i frati?".
"No! C'è una cosa di beneficenza spinternata con stacco barabaus di biglietti della lotteria per poveri barricati".
L'abbinata supercazzola + "biglietti della lotteria per poveri" toglierà ogni sospetto alla maggior parte delle madri. Altre invece diranno "fammi sentire la mamma di Luigino".
A quel punto dovrai essere pronto a dire "il papà di Luigino ha comprato la
pelliccia di visone a sua moglie, lo sapevi?" e lei non chiamerà per non fare la figura di quella che ha il marito morto di fame.

La tecnica dei "soldi della gita" serve appunto in gita per comprare alcolici di bassa lega e rovinare la vita dei figli onesti al grido di "io c'ho la ottanta mila e mi bevo la vodka alla pesca. Tu un cazzo".

Siamo certi che Lapo con la "tecnica del sequestro" si sia fatto un po' prendere la mano e che presto tornerà alle care vecchie tecniche di un tempo.

Ti vogliamo bene Lapone.