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L'Inter "Kova" i 35 milioni: ecco dove finiranno (e sulla cessione del croato...). Juve: Alex Sandro c'è... e ora arriva il trequartista! Milan-Ibra: Silvio ha dato un indizio, ma prima si fa il centrocampista. Napoli, per Maksimovic non è finita..

L'Inter "Kova" i 35 milioni: ecco dove finiranno (e sulla cessione del croato...). Juve: Alex Sandro c'è... e ora arriva il trequartista! Milan-Ibra: Silvio ha dato un indizio, ma prima si fa il centrocampista. Napoli, per Maksimovic non è finita..
martedì 18 agosto 2015, 07:362015
di Fabrizio Biasin

Domenica 16 agosto. Milano. Praticamente Hiroshima.
Casa. Collo bloccato. Tempo demmerda.
Discorsi tra "Me" e la mia coscienza "C".

Me: " Quasi-quasi pulisco casa che poi domani si torna a lavurà". C: "Testa di piccione hai il collo bloccato e l'ultima volta per sbaglio hai macchiato il caffè con il Cif, lascia perdere".

Me: "Quasi-quasi guardo un film in tv". C: "Sì, certo, la cosa più recente è su Italia 1: "E allora mambo" con Luca e Paolo alla 324esima replica. Oppure Garko che limona duro la Arcuri su Canale 5. O lo sperimentale "Maurizio Costanzo legge Dante" su Rete 4. "Nemmeddo dè cammin di notta bita...", hai presente? Cazzo avranno inventato a fare il digitale terrestre se poi per riempire i canali son costretti a dare il torneo di carambola". Me: "Hai detto carambola?! Gira sulla carambola, bellissima!".

Me: "Quasi-quasi chiamo uno dei miei tre amici e ci diciamo cose tipo: "Milano ad agosto è meravigliosa, scemi quelli che vanno in ferie". Poi andiamo al bar dei cinesi che è l'unico aperto a bere uno "spliz" alla faccia di chi ci vuole male". C: "Pirla, sei l'unico che pensa che Milano ad agosto sia meravigliosa. Il più vicino dei tuoi tre amici in questo momento è in Thailandia a fare "easy fiki-fiki" con la scusa del viaggio culturale. In ogni caso ti ricordo che il bar di Wang ha appeso il cartello "Apelto tutto agosto ma 15 e 16 te la plendi in saccoccia, Wang va a Liccione". Vacanze meritatissime tra l'altro...".

Me: "Quasi-quasi vado al parco Montanelli dove c'è il laghetto, mi scatto la foto alle gambe che va molto di moda, la posto su Facebook e scrivo "minchia figata la spiaggia di Gallipoli bella zio"". C: "Per fingere di essere in spiaggia a Gallipoli devi ingaggiare almeno 1200 comparse, non esiste foto scattata a Gallipoli ad agosto con meno di 1200 persone. Neanche al cesso. Tra l'altro per riuscire a vedere il mare di Gallipoli devi tuffarti a Monopoli e fare il giro. E tu stai a galla a malapena. E comunque le foto alle gambe in spiaggia postate sui social hanno rotto il cazzo".

Me: "Quasi-quasi leggo uno dei 5 libri che ho pescato come ogni anno nel cestone all'Autogrill per fare la figura di quello che legge molto". C: "L'unico che hai letto è "7 brevi lezioni di fisica" ma solo perché è breve e ha alcune figure tipo sussidiario". Me: "Taci, mi è piaciuto molto, ora so cosa sono i buchi neri". C: "Cosa sono i buchi neri?". Me: "Cosi dello spazio-tempo che curvano, mi pare, e il tempo cambia, mi pare. E la luce dei cosi. E mi pare l'energia. E poi il Big Ben". C: "Guarda che il Big Ben è il campanile di Londra, tu intendevi Big Bang". Me: "No, intendevo proprio il campanile" (mai dare soddisfazione alla propria coscienza).

Me: "Vabbè, quasi-quasi vado in Thailandia e torno domani in mattinata". C: "Ecco, bravo, ci siamo capiti...".

Stavo giusto per dirigermi a Malpensa quando si illumina il cellulare: "Oh, guarda che stanno vendendo Kovacic al Real Madrid per 35 fischioni". E d'improvviso, la domenica, torna ad avere un senso.
I social, sopiti da oltre 72 ore, si rianimano tipo bazar.

Frasi a caso lette sulla faccenda:

"Giusto così, in 3 anni non gli hanno trovato il ruolo".
"Giocatore sopravvalutato, non ha dimostrato niente".
"A quella età quelli bravi sono già bravi".
"L'Inter si vende il suo futuro".
"L'Inter fa l'affarone, Benitez ciccione e gonzo".
"Minchia ma che tinta si è fatto Mancini?"

Immancabili i complottisti:

"Questo affare c'entra certamente con le scie chimiche".
"Kovacic ha litigato con Carrizo per una storia di grigliate alla Pinetina. Per questo va via".
"Se leggi il nome di Kovacic al contrario viene Cicavok che in croato significa Benitez: era tutto scritto".

E stop, proviamo a dare un senso alla cosa.

Qualche tempo fa mi sono permesso di scrivere la seguente favella, era il 12 maggio scorso: "Ad Ausilio è stato chiesto di organizzare un mercato a costo zero: si spende quello che si incassa (i giocatori in uscita sono attorno alla decina)". In molti nelle settimane seguenti mi scrissero "ma pirla, tu dici così e poi arrivano i Kondogbia, i Miranda, i Montoya e via andare. Fatti vedere che spari cazzate".
Poco dopo scrissi quest'altra cosa, era il 16 giugno: "L'Inter non ha mai trattato la cessione di Kovacic, mai. Il club sa dell'interesse del Liverpool (e di almeno un altro club...) ma non ha mai ricevuto alcuna chiamata né ha intenzione di lasciare partire il ragazzo. Solo di fronte a proposte indecenti verrebbe presa in considerazione l'eventuale cessione, ma per cifre "indecenti" si intende molto superiori ai 25 milioni sparati in questi giorni su alcuni organi di stampa".
Mi permetto di far notare che, ad oggi, tutto torna. Può piacere o non piacere ma sta andando in onda il mercato "auto-sostenibile" programmato dall'Fc Inter e messo nelle mani del maestro Pierone Ausilione. Pensate, giusto domenica mattina pensavo "come faccio a lisciare il pelo ad Ausilio anche questa settimana? Devo riuscirci!". Il ds con l'affare Kovacic ha clamorosamente risolto il mio problema.
Capiamoci bene: Kovacic ha grandi qualità, è giovane, ha la faccia di Pisolo dopo un'endovena di valium ma a 21 anni (per mere questioni legate alle probabilità) è più facile che diventi fenomeno piuttosto che scompaia nella mediocrità. In ogni caso l'Inter non poteva fare altrimenti: solo un club gestito da incoscienti avrebbe rifiutato un'offerta da 35 milioni complessivi. Al limite poteva permettersi di dire "no" un club sano. L'Inter in questo momento non è un club sano, ha debiti per centinaia di milioni e si deve arrangiare con il poco che ha.
A giugno le strade erano due: 1) Andare avanti con la rosa dell'anno scorso e farsi un bel segno della croce. 2) Tentare il tutto per tutto.
Ha scelto il punto 2). E "tutto per tutto" significa sottostare alle richieste del tecnico che hai chiamato e pagato profumatamente per toglierti dal guano. L'Inter, Thohir, Ausilio e Fassone hanno recepito i messaggi di Mancini e hanno stravolto la rosa organizzando vere e proprie acrobazie di mercato. La squadra è nuova, la squadra fa fatica, la squadra è quello che è: nessuno sa dove può arrivare ma tutti sanno fin da ora che almeno per l'80% questo è il gruppo voluto da Mancini.
Molti tifosi ieri si sono arrabbiati, colpiti nell'orgoglio perché "non si vende Kovacic, un 21enne, si devono vendere Nagatomo, Santon, D'Ambrosio, Andreolli, Taider, Juan Jesus...". Solo che, "questi", il Real stranamente non li ha voluti. Il Real ha scelto Kovacic, ha buttato sul piatto 35 cucuzze per un ragazzo che in due anni ha solo fatto "intravedere" quel che sa fare, al punto che molti presenti a San Siro hanno iniziato a criticarlo aspramente. Gli stessi, oggi, si incazzano perché "non si vende Kovacic, è una follia". Scusatemi, ma questa si chiama "voglia di rompere le balle a prescindere". E scusatemi ulteriormente se butto via due righe per ricordare chi in passato si è preso i vaffanculi di tutti noi (spesso meritati, per carità): Marco Branca. Ecco, visto che lisciare il pelo è disciplina a me cara, mi sembra giusto "lisciare" anche chi oggi è apparentemente "scomparso". Ha comprato Icardi per 13 milioni e tutti a dire "è un pippone", ha comprato Kovacic a 12 quando lo conoscevano quattro gatti e tutti a dirgli "pirla, non si spende così tanto per un 18enne". Meno di tre anni dopo Ausilio completa l'opera e con il croato porta a casa 28 milioni di plusvalenza compresi gli ammortamenti. Icardi invece è ancora al suo posto e vedremo quanto varrà in futuro: magari 60 milioni, magari niente.
In chiusura di questo peana francamente noioso (lo riconosco...), invito i critici "ad ogni costo", quelli che "sarà certamente un'annata di merda" a pazientare ancora un po': tra 5 giorni inizia il campionato e forse il campo darà modo di alimentare le critiche o forse le sopirà.
Nel frattempo procede il mercato, ma guai a pensare che i 35 milioni verranno immessi totalmente per comprare questo e quell'altro. L'Inter continua con la formula dei prestiti con diritto/obbligo di riscatto: se qualcuno ci sta bene, altrimenti si cerca altro. Per questo motivo Criscito è molto complicato (lo Zenit non ha necessità di vendere e il ragazzo guadagna 3 milioni netti), per lo stesso motivo bisogna sperare che il Wolfsburg accetti di venire incontro ai nerazzurri per Perisic. Al momento i tedeschi insistono per "20 milioni subito": a queste condizioni l'affare non si fa. Ma per fortuna il mare è pieno di pesci. E di giocatori...

Qui Juve, ovvero "il risveglio della Signora". I bianconeri sono a mezzo passo da Alex Sandro, 24 anni, brasiliano, terzino sinistro che se lo metti a destra si arrangia alla grande. Prezzo dell'affare: 20 milioni circa, non pochi ma neanche tantissimi se si pensa ai prezzi dei difensori in questa sessione di mercato. Firmerà un quinquennale e tanti saluti a tutti.
Poi sarà la volta del "solito" fantasista: su Draxler abbiamo detto tutto e il contratto di tutto, c'è chi la butta su Isco, chi su Eriksen, chi su Lamela, chi dice che alla fine invece si dirà "ciao-ciao" al trequartista per puntare su un esterno tipo Cuadrado. Diciamo che i nomi sono troppi per dare certezze, ma noi insistiamo sul tedesco: la Signora ha alzato la posta con la formula dei "super premi", ovvero 18 milioni subito e 9 in caso di presenze, vittorie, ecc ecc... Lo Schalke alla fine cederà? Probabile.

Infine il Milan. Ieri Berlusconi ha suonato il solito disco: "Ibra? Se vuole venire lo aspettiamo". Chiarissimo. La trattativa che prima sembrava possibile ora sembra più complicata, ma si avvicinano i giorni dei "Nesta? Se po no" e quelli "del condor" che a volte portano cose buone e a volte no. La certezza è che i rossoneri hanno grano da spendere e - parliamoci chiaro - quando i soldi ci sono tutto diventa più facile. Per questo motivo lo svedese non è sogno affatto impossibile, per lo stesso motivo entro la fine del mercato il Diavolo prenderà un centrocampista (Soriano più di Witsel).
Intanto la stagione dei rossoneri è ufficialmente cominciata. La partita di ieri con il Perugia - mixata alle urla di Mihajlovic - ci dice una sola cosa: sta nascendo un gran bel Diavolo.
Chiusura lampo sul Napoli. Ieri Cairo ha fatto la voce grossa su Maksimovic: "Valutarlo 12 milioni più bonus è molto poco, giocatori equivalenti sono stati ceduti per il doppio. Lo teniamo con noi, è un giocatore importante". È il gioco delle parti: il difensore è in vendita, la palla passa a De Laurentiis...

E ora, scusatemi, ma non potevo non dire la mia sul "mercato" delle star tv. Ecco a voi la consueta boiata pubblicata sul mio Facebook e scritta qualche notte fa. È chiaro che ho bisogno di farmi vedere da uno bravo.

Ciao, sono Tramonto Braulio.
E questa è una storia vera.
Alla scuola materna "Gabriella Giussone" le suore tenevano molto alla recita di Natale.
Avevamo 5 anni, mi pare, e puzzavamo di un mix di latte, acetone e colla Coccoina che amavamo sleccazzare per vedere l'effetto che fa.
La Madre Superiora suor Paola, cattiva tipo iena, decise d'ufficio che per sollazzare mamme e papà avremmo interpretato il saggio denominato "L'ombrellino giallo canarino".
Tragica sinossi de "L'ombrellino giallo canarino": un piccolo imbecille avvolto in un impermeabile color giallo urina e con ai piedi stivali di gomma ugualmente pisciati, zampetta al ritmo di uno stornello scemo, circondato da 20 pisquanelli travestiti da gocce d'acqua per dar vita a un "singing in the rain" rivisitato.
Potete immaginare la colossale puttanata.
Ne nacque una incredibile faida tra mamme perché la iena Paola scegliesse il "di loro" figlio a interpretare il gran minchione: chi all'asilo portava torte alle mele appena sfornate "perché oggi avevo più farina del solito, sorella Paola" (certo, come no) "e tra l'altro Carletto dice sempre che lei è dolce come una torta di mele...", chi invece era più diretta e faceva calare la busta con LA centomila direttamente nel tascone fatto a marsupio della badessa "perché è importante che l'asilo abbia un soffitto tutto nuovo, ché questo è senza intonaco".
Altre madri molto più ingenue speravano di intenerire le maestre d'infanzia dicendo boiate tipo "scegliete Franceschina, si vede che ha stoffa, me l'ha detto anche Cino Tortorella", oppure "Mario ieri mi ha confessato che il sogno della sua vita è interpretare il protagonista de "L'ombrellino giallo canarino" altrimenti da grande si drogherà molto", altre se ne fottevano in quanto loro stesse drogate e quindi sature di ben altri cazzi da risolvere. Infine c'erano quelle che fingevano interesse per la faccenda ma in realtà si intrattenevano nel cortile della Materna per intraprendere relazioni clandestine con padri di altri bimbi. ("Dove sei stata amore tutto questo tempo?" "Nel cortile della materna ad aspettare Ughino amore, e dove sennò?". "Ah che brava amore mio, pensa che lì vicino hanno appena aperto un campo di calcetto e il padre di Carletto ci va spessissimo". "Ah pensa... Tu resta a casa a impagliare il cervo che il calcetto fa male amore...").
C'era in definitiva un tale livello di corruzione che alla fine persino la iena Paola non sapeva che pesci pigliare: "Se assegno la parte al figlio di quella che mi ha dato LA centomila passo per corrotta, ma non posso neppure fingere di credere a quella che dice che il figlio si drogherà. Toccherà tagliare la testa al toro e dare la parte al figlio di quella che porta le merdose torte alle mele". Mia madre.
Dovete sapere che mia madre non aveva mai LA centomila, neanche e soprattutto quando ho iniziato a rubarle i soldi dal portafoglio. Ma questa è un'altra storia.
Fatto sta che un bel giorno, mentre noi piccoli figli di buone donne eravamo indaffarati nelle tipiche attività da asilo Anni 80 (leccare Coccoina, chiudersi nelle casette a giocare al dottore - immagino che al giorno d'oggi si chiami "chirurgo plastico" - punteggiare per ore su inutili cartoncini, disegnare cose orrende che poi vai a casa e il papà ti dice "ma che bellooooo, hai disegnato il papà e la mamma che si danno i bacini Ughinoooo?" "No papà, questo è il papà di Carletto quando gioca a calcetto con la mamma nel cortile dell'asilo. Tu sei quello a sinistra che impaglia il cervo"), irrompe feroce sorella Paola: "Tu! Dico a te! Sarai il protagonista de "L'ombrellino giallo canarino". Impara la parte e dì a tua madre di non portare più torte se non farcite con LA centomila".
A 5 anni non capisci: piangi, caghi, lecchi la Coccoina ma non sai perché, lo fai e basta. Per lo stesso motivo risposi "Va bene suor Paola".
Il giorno della recita ci sono tutti: madri incazzate come bisce e gelose, padri cornuti, operai a rifare l'intonaco, Don Mazzi convocato d'urgenza per accogliere il piccolo Mario - tossicodipendente dopo aver perso la parte - alla Comunità Exodus.
A 5 anni non capisci, ma un po' te la fai sotto.
Sono vestito di giallo.
In mano un ombrellino anch'esso giallo.
Parte la musica.
Attorno a me 19 pisquani travestiti da gocce d'acqua più Mario immerso in un barattolo di Coccoina.
Entro in scena.
Primo passo. "Sotto l'ombrellinooooo...". Secondo passo. "....Giallo canarinooooo...". Terzo passo. "...Giro per le stradeeee...". Quarto passo. "...della mia cittaaaaaà!". Inciampo.
Cado a terra tipo sacco di merda.
Le madri ridono. Prima una, poi due, poi tutte, anche quelle drogate. Padri cornuti si sganasciano, suore e maestre non si trattengono "alzati ahahah! Alzati per carità del cielo!". Mi alzo. Cerco gli occhi di papà e mamma, non li trovo, per la prima volta in vita mia capisco che il mondo non è solo pennarelli e fare un cazzo.
Piango. Tanto. Tantissimo.
Ciao, sono Tramonto Braulio e, credetemi: avrei pagato oro perché in classe con me alla scuola materna "Gabriella Giussone" ci fosse stata Aurora Ramazzotti. (Twitter: @FBiasin).