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Lucas acconto per Pogba? Non scherziamo. Mascherano: il Napoli vuole provarci. Cassano re a Parma, la verità sulla Samp. Un cinese a Roma: ok, ma senza turbare Pallotta. Gli uruguaiani di Cozzella

Lucas acconto per Pogba? Non scherziamo. Mascherano: il Napoli vuole provarci. Cassano re a Parma, la verità sulla Samp. Un cinese a Roma: ok, ma senza turbare Pallotta. Gli uruguaiani di Cozzella TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 24 novembre 2013, 00:002013
di Alfredo Pedullà
Alfredo Pedullà è nato a Messina il 15 aprile 1964. Lavora a Sportitalia, giornalista per passione e convinzione. Il più bel premio ricevuto è l'affetto della gente.

Qui Paris Saint Germain, esagerata collezione di assi. Svolgimento: hai Menez, Pastore e Lucas, poi ti accorgi che non giocano o che giocano poco. E ti poni la domanda: non è troppo? Esagerata collezione, appunto. E quindi la possibilità che qualcuno vada via, anche a gennaio. Mal di pancia, in extremis si è addirittura accodato Lavezzi. Semplicemente perché Blanc avrà idee, ma probabilmente non ruba l'occhio (e quindi la fiducia) di chi ci deve lavorare ogni giorno. Come potrà finire? Difficile dirlo, possibile che uno parta. Se Sabatini potesse e ci fosse la grande occasione, si fionderebbe per il prestito di Pastore e per portarlo alla Roma. Ma il Psg al massimo vende, non svende. Il discorso vale per Lucas costato più di 40 milioni, mica può finire ai saldi soltanto perché Blanc non lo vede. Scrivono che sarebbe un acconto per Pogba al Psg dal prossimo luglio. Scrivono, scrivono, scrivono: al semplice pensiero il tifoso Juve è colto dal panico. Non scherziamo. Pur stimando Lucas, chi non lo stima?, il Polpo Paul viene giustamente considerato intoccabile. E alla fine chi può davvero lasciare Parigi è Menez, magari non in cima alla lista dei desideri ma in scadenza. La Juve è in moto: corteggia Nainggolan da quasi due anni, stravede per Pereyra (per luglio), ha nella lista Jorginho in attesa di capire cosa ne sarà di Pirlo. Certo, se arrivasse un esterno alto alto di spessore, si potrebbe pensare a un futuro diverso, tatticamente parlando, per Conte. Ritorno alle origini, al famigerato 4-2-4: sarebbe bello, sì o no?
E poi c'è questa storia di Javier, al secolo Mascherano. Un chiodo così fisso di Rafa (Benitez) che la logica farebbe dire un paio di cose importanti. La prima: il Barcellona è un grande club, a gennaio non ci si priva di un campione senza averlo sostituito, sarebbe una filosofia opinabile. La seconda, forse più importante della prima: in difesa non che è vivano nell'abbondanza. Piqué una garanzia certo, ma Puyol non più un bimbo e con i ragazzi (pur promettenti) della cantera non se ne cantano troppe di messe. Quindi, il Barcellona dovrebbe prima assicurarsi un Thiago Silva (la vedo durissima), oppure quel bel prospetto di Hummels (la vedo dura), oppure magari David Luiz (qui si potrebbe manovrare, ma il gioco vale la candela?). E poi dare il via libera a Javier che spinge per raggiungere Rafa suo. Sarebbe disco rosso, senza un sostituto. Però, indagando indagando, mi dicono che il Napoli ha tutt'altro che perso le speranze, che di sicuro aspetterà e che probabilmente forzerà mettendo sul piatto un assegno da 25 cocuzze in su. Mascherano subito, a gennaio, è la non tanto segreta speranza. Vedremo, della serie: nothing is impossible. Ma di sicuro resta un approdo difficile. De Laurentiis ha un cinquantino da spendere, Antonelli va bene ma non ti assicura il salto totale: buon interprete, ma non un campione, con tutto il rispetto possibile. Mascherano dietro o in mezzo al campo? Dietro significherebbe andare ancora su Gonalons, un cinquantino basterebbe. In mezzo significherebbe provare per Skrtel (difficile), Garay (interessante), Agger (mega ingaggio), oppure chissà chi.

De La non lo dice, e fa bene, ma lo pensa. Il Napoli ha un dovere: blindare uno dei primi tre posti per assicurare la prossima Champions, a maggior ragione dopo la sberla di Cassano. Perché un Napoli senza la Champions sarebbe come la carbonara senza la pancetta. Tutto questo sperando che Dortmund dia il lasciapassare per gli ottavi. Ma pensando sempre che inseguire un asso come Mascherano, provarci fino in fondo, corrisponda - in caso di aggancio riuscito - a una buona ipoteca su uno dei primi tre posti, il podio finale dell'attuale serie A. Ossigeno puro per respirare ancora grande calcio europeo.
Ho ricevuto messaggi di ogni tipo da parte dei tifosi della Samp che, dopo aver accolto Sinisa, sperano in un bel mercato di gennaio. Per dare sostanza a un organico che ha bisogno di qualche innesto. C'è chi si spinge fino alla barriera, oltrepassa la dogana, evita i controlli e poi alla richiesta di documenti sbotta: "Scusate, stavo facendo tutto di fretta per riportare Antonio Cassano alla Samp". Sognando a occhi chiusi, il tifoso blucerchiato poi si sveglia deluso e chiede ansimante: sarà tutto vero, oppure resterà un sogno? Ecco, la domanda poi la girano a me e io dovrei dare una risposta sicura. Aiuto. Ho studiato e indagato e sono arrivato alla seguente conclusione. Oggi Antonio sta benone al Parma, non ci sono tracce di cassanate, in campo si diverte e fa divertire la gente. Ulteriore dimostrazione poche ore fa al San Paolo. Dunque non esiste la minima traccia che possa preparare la valigia a gennaio per tornare con Carolina a Genova. In un futuro da stabilire la Samp potrebbe tornare a far parte del destino di Fantantonio. Per ora solo Parma, applausi.
L'uomo del giorno è Chen Feng, facoltoso cinese che vorrebbe rilevare una quota azionaria. Vorrebbe, dovrebbe. Utilizzo il condizionale perché trovo paradossale che il presidente Pallotta (che recentemente ha acquisito ulteriore forza, controlla il 69 per cento del club, il resto è di Unicredit) in un comunicato dica di aspettare notizie attendibili. Ma come, non è lui la maggioranza? Non dovrebbe darle le notizie, piuttosto che attenderle? Cosa ha in mente? Unicredit è stufa e si sarebbe attivata senza consultare il socio di maggioranza? Magari per ripicca nei riguardi dello stesso Pallotta che tempo fa aveva proposto uno sceicco poi rivelatosi più finto di un Rolex acquistato alla bancarella sotto casa? Ci sono troppi quesiti, occorre fare chiarezza per il bene della Roma e per non sprecare con chiacchiere e illazioni una stagione fin qui molto buona.
I dirigenti meritano fiducia, ma se la devono conquistare. Un esempio è la Ternana dove il direttore sportivo Cozzella ha avuto carta bianca forse in modo eccessivo. E ha commesso qualche errore importante. Avevo promosso il mercato della Ternana, la classifica non dà fin qui il giusto ritorno. Ma se poi si spendono cinque milioni per due uruguaiani bravi (Falletti e Arenatti) per la prospettiva, allora non ci si rende conto della realtà. E' come avere il caviale, ma non le posate per mangiarlo. Il presidente Zadotti, ospite recentemente, mi ha fatto un'ottima impressione. E di sicuro fin qui ha messo a disposizione tutto quello che avrebbe dovuto mettere. Ma la Ternana viaggiava meglio quando aveva consulenti esterni (Mirabelli un esempio), piuttosto che un direttore innamorato della gallina domani quando conta l'uomo oggi. Soprattutto se gli hanno dato spazio e fiducia, facendogli trovare la cassaforte completamente aperta: ne valeva la pena?