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Ma perché nessuno dice la verità? Soldi zero, improbabili salvatori della patria a bizzeffe

Ma perché nessuno dice la verità? Soldi zero, improbabili salvatori della patria a bizzeffeTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 18 febbraio 2015, 00:002015
di Fabrizio Ponciroli

"Buongiorno Ponciroli, chi prende il Milan il prossimo anno?". Esordisce così un tifoso rossonero al bar… Che rispondere? La verità: "Dipende da chi guiderà il Milan il prossimo anno. Se restano i vertici attuali, credo non ci sarà nessuno colpo di mercato importante…". Semplicemente la verità. Certo per me, senza nessun peso specifico all'interno del "Governo Calcio", è facile dire quello che va detto eppure, a volte e in certe situazioni, la verità farebbe meno male che sparate senza senso… Quello che stiamo vendendo, nel folle e contorto mondo del pallone italiano, è davvero di difficile decifrazione. Di tutto e di più, con personaggi che, pur di occultare la verità, sono pronti a convincersi delle baggianate che ci rifilano… Caso Milan. Mi chiedo: Inzaghi è persona intelligente, di quelle con cui è piacevole disquisire. Dal giorno dell'esordio, sulla panchina rossonera, con la Lazio ad oggi sembrano passati decenni. Pippo è cambiato. I numeri lo condannano (peggior tecnico, dati alla mano, dell'era Berlusconi) eppure Inzaghi non ci dice tutto. Va bene difendere il gruppo, va bene gli infortunati, va bene la crisi ma, su, c'è dell'altro. Forse sarebbe più onesto dire ai tifosi che il Milan, quello che hanno amato per anni, non c'è più (e da un pezzo). Sarebbe bello sentire dire, almeno una volta, quali giocatori non dovrebbero essere al Diavolo, fare una lista di chi non serve, provare a strigliare anche pubblicamente chi non va. "Hanno dato tutto quello che potevano", questo il ritornello che va per la maggiore. Mourinho che avrebbe detto in una situazione simile? Seedorf che aveva detto? Passiamo a Manenti. Parma è una città speciale. La conosco bene. Chi ci vive, ha un forte senso del dovere, conosce il significato di certi valori, su tutti il rispetto.

La situazione è ancora in divenire ma la mia sensazione è la stessa di sempre: se uno ha i soldi, perché ci dovrebbero essere problemi? Dicono che "…servono tempi tecnici". Se fosse così, allora, questi "tempi tecnici" andavano applicati anche prima del patatrac, no? Perché, anche in questo caso, Manenti non ci dice come stanno veramente le cose? Il solo mostrare i soldi (carta canta, si diceva una volta) farebbe tutta la differenza del mondo, no? Ed invece, via ad una sequela infinita di "E' tutto ok, ci siamo" o "I soldi ci sono, dateci fiducia"… Intanto, però, giocatori e dipendenti, a furia di digitare il tasto refresh sul proprio conto bancario on-line, lo hanno quasi consumato… Ma fa così' male la verità? Così pare… Il pensiero va a Sacchi. "Troppi giocatori di colore nei vivai". Semplicemente la verità, condivisa da tanti, me in primis. E, invece, che accade? Tutti a dargli del razzista, senza riflettere sul fatto che Arrigo ha semplicemente detto la verità (date più spazio ai giocatori italiani, il suo monito) e non voleva offendere nessuno (dare del razzista a Sacchi equivale a dire che Charlize Theron è un obbrobrio). Il problema vero è che, a casa nostra, tutti si dimenticano, in fretta, di quello che è stato e sperano sempre in quello che sarà. A noi piacciono le sfumature, siano esse di grigio, nero o rosso… Si pensi alla questione designazioni arbitrali. Quando c'era il sorteggio, tutti a criticarlo. Ora, dimenticati i problemi legati al sorteggio (tanti, tantissimi), lo si invoca nuovamente… Anche qui, la verità no? Se non si crede nel sistema arbitrale, perché fare parte di questo calcio? Chi non crede nella buona fede degli arbitri, che se ne vada, no? Tra i tanti salvatori della patria che stanno facendo capolino ultimamente, si "prega" affinché il governo faccia piazza pulita… Non so se ridere o piangere… Il governo? E che potrebbe fare? In America, le massime leghe professionistiche (NBA, NHL, NFL e MLB, ora anche la MLS) funzionano perché c'è un vertice ben definito. La Lega ha in mano tutto e decide tutto. Se uno alza la voce, viene multato. Se uno critica l'operato degli arbitri, viene multato e ripreso in maniera forte. Se uno manda una mail a sfondo razzista, viene obbligato a vendere la franchigia. Se uno non crede nel sistema, viene allontanato dal sistema. La Lega calcio dove è? L'ubicazione mi è nota, la sua autorità no. Per fortuna sta per iniziare il programma di Buffa sulle glorie del passato. Racconti di calcio vero… Buffa la verità la dice e in un modo tanto avvolgente quando affascinante