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Milan, avete preso Ibra. Rossoneri, vietato vanificare. Inter: la lista dei partenti. Juve, la Lazio e poi il trequartista

Milan, avete preso Ibra. Rossoneri, vietato vanificare. Inter: la lista dei partenti. Juve, la Lazio e poi il trequartista TUTTO mercato WEB
sabato 8 agosto 2015, 00:002015
di Mauro Suma
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

Non passa giorno senza che l'amico dell'amico ci chiami: complimenti, avete preso Ibra. E noi incassiamo, stringiamo i denti e passiamo ad altro. Perché sappiamo che non è così, perché non vogliamo illuderci. Ma soprattutto, non possiamo illuderci. Strozza lo stomaco scriverlo e fa male pensarlo, ma il Milan deve considerare l'uscita da questo fondamentale stallo psicologico. Una possibilità su un milione che arrivi Ibra, vero. Possibilità minime? Molto meno. Però anche una sola possibilità ti tiene lì, in attesa, sognante, un po' frenato, un po' inibito su altri reparti e altre situazioni. E allora, coraggio a due mani e nuovi pensieri, nuovi schemi, nuovi orizzonti. Il Milan deve tornare a gonfiare il petto a centrocampo. E' lì che si protegge la difesa, è da lì che si servono le punte. Che ci sono, forti e pronte. A patto che vengano servite con i tempi giusti e l'autorevolezza che sognano tutti i milanisti.

Centrocampo. Tema-ovunque, pensiero a tutto campo di tutti i tifosi rossoneri. Lettere ai siti, messaggi alle tv, blog, social. Centrocampo e ancora centrocampo. Non è vero che il Milan non abbia pensato al reparto perché Bertolacci emergerà con la sua tecnica e perché De Jong non ha più la testa sballottata dalla prospettiva della scadenza di contratto e si è legato al Milan con un importante rinnovo. Ma Montolivo, pur recuperato, ha diritto di essere aspettato dopo un anno di sostanziale inattività e il buon Jose Mauri ha diritto di crescere. Il Milan ha bisogno di personalità in mezzo al campo e non può vanificare quanto fatto fino ad oggi sul mercato. Quindi uno sforzo. Non sarà facile, per i chiari di luna e per le cifre che in molti casi sono proibitive e la stagione non aspetta. Il Milan a oggi ha pensato alla difesa, con Rodrigo Ely e l'offerta per Romagnoli, al centrocampo, con Bertolacci e Jose Mauri, all'attacco, con Bacca e Luiz Adriano. Ma, a centrocampo, bisogna pensare ancora. A partire da Romagnoli che, purtroppo, è tutt'altro che scontato.

Dopo Jovetic, basta. Thohir ha detto stop. C'è una lista di dieci esuberi in casa Inter e in cima sempre lui, come un anno fa, Fredy Guarin. Coccolato, esibito, tutelato in casa nerazzurra. Giusto. Non si svende, ma si ospetta l'offerta giusta. Un anno fa non è arrivata e per questo motivo il Club nerazzurro ha perso Bonaventura. Oggi le cose non sono cambiate di molto. Roberto Mancini sta collaborando con la società e fa formazioni che possono apparire strane non per divertimento, ma per far giocare atleti che non rientreranno fra i 25, che appesantiscono il bilancio, che vanno fatti giocare a uso e consumo degli osservatori di mercato. Il tecnico nerazzurri ha in testa due moduli, il 4-4-1-1 e il 4-2-3-1 con Felipe Melo e Medel due mediani in mezzo. Il tempo stringe, le uscite frenano le entrate. E' un mercato in divenire quello interista, con tante entrate, poche uscite e nel mezzo tanti giocatori quasi presi ma alla resa dei conti solo sfiorati: Tourè, Imbula, Zukanovic, Suarez e...Salah.

Fino ad oggi solo palleggi. I tifosi bianconeri temono che la maglia numero 10 a Pogba escluda l'arrivo del trequartista. Non sarà così. La Juventus tiene molto, sul piano sportivo e sul terreno della rivalità politico-federale-televisiva con Lotito, alla Supercoppa di Lega contro la Lazio. Ecco perché solo palleggi e nessun assalto: nell'ultima settimana nessuna trattativa per il regista offensivo è stata affrontata con la concentrazione giusta. Per via della sfida di Pechino. Dopo Juventus-Lazio, il trequartista arriverà. E sarà anche la stessa partita di oggi a dettarne l'agenda, le caratteristiche e forse anche l'urgenza.