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Milan, se tutto va bene sarà l'ultimo Deulofeu della storia. Habemus "Papum", che esplosione! Inter, tre anni per arrivare sul tetto d'Europa. Un Manolo in "Gabbia"

Milan, se tutto va bene sarà l'ultimo Deulofeu della storia. Habemus "Papum", che esplosione! Inter, tre anni per arrivare sul tetto d'Europa. Un Manolo in "Gabbia"  TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 23 gennaio 2017, 10:542017
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983. Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

E' arrivato Gerard Deulofeu. Erano circa le 19:00 in Italia, Malpensa era presa d'assalto dai cronisti sportivi italiani e Rai e Canale 5 interrompevano la programmazione per darne la notizia. Ad accoglierlo il noto Direttore Sportivo rossonero Rocco Maiorino, conosciuto per le operazioni impossibili (mentre in Italia diamo retta ad altri Rocco, cose da pazzi) e dall'Ufficio Stampa del Milan, che questa volta potrà davvero annunciare l'arrivo del calciatore dell'Everton. E' una data storica: perché, se tutto va come deve andare, sarà ufficialmente l'ultimo "colpo" dell'era Berlusconi che - 30 e passa anni fa - aveva iniziato la gloriosa storia del mercato rossonero con l'acquisto di Donadoni. Finisce l'era con Deulofeu. Uno scarto dell'Everton. Finora la stagione del Milan è stata considerata trionfale, poi vai a vedere la classifica e capisci che, se il miracolo dovesse continuare, i rossoneri potranno ambire - al posto del Sassuolo - alla partecipazione ad una inutile Europa League. Questo passa il convento. Il tifoso del Milan è disorientato perché guarda un tg sportivo e, ad inizio telegiornale, sente la notizia dell'arrivo di Deulofeu. Passano 2-3 lanci di servizi e lo stesso tg, con lo stesso conduttore, parla di missione Milan, con Fassone e Mirabelli, per Aubameyang, Keita e Bernardeschi. Allora inizi a recitare il Padre Nostro in cinese. E' un passaggio netto, sarà un cambio di vita, ma ovviamente questo Milan avanti così non può andare. In un campionato così mediocre, come la nostra serie A, dove scudetto e retrocessioni (i verdetti più significativi) sono noti da metà girone di andata, il Milan avrebbe meritato di ricoprire un altro ruolo. Invece la nostra serie A è come un film di Checco Zalone su Sky Cinema. Sappiamo già tutte le battute, sappiamo come inizia e come finirà, eppure lo vediamo e rivediamo mille volte. Unica differenza: Checco fa ridere, la serie A - con stadi vuoti e zero spettacolo - fa piangere. Ci resta Sarri che ci fa divertire, ci resta la Juve che fa contenti i suoi tifosi a suon di vittorie, fatta eccezione per qualche pausa di riflessione, e dobbiamo ringraziare l'Atalanta che ci fa scrivere. Vende due giovani per 55 milioni di euro, lancia nella stessa partita due bambini del 1999 e comunque vince. Certamente, se Papu Gomez è questo, il Milan avrebbe fatto prima (certo non ora) a puntare El Papu che andare ad elemosinare un prestito oneroso all'Everton. Papu è favoloso. Uno spettacolo per gli occhi. Salta l'uomo, segna i rigori, trascina la squadra e inventa giocate deliziose. Questo è un nano gigante che meriterebbe di giocare per obiettivi ancor più prestigiosi. Il Milan, però, non ha una rete di osservatori. Il mercato è, da sempre, basato su Galliani e sulla sua bravura. Non può il Milan avere un Direttore Sportivo che va a prendere i calciatori all'aeroporto. E' mortificante per la categoria. Noi capiamo che Rocco deve mettersi in mostra e vuole anche lui un po' di luce riflessa, ma così commette un autogol degno del miglior Masiello in Lecce-Bari.

Perché Maiorino la domenica sera deve andare a prendere Gerard (con una r) a Malpensa? Non sarebbero bastati un addetto stampa ed un autista? Ma soprattutto: Rocco, dopo che il Milan sarà passato di mano, a che squadra potrà puntare? Non lo diciamo in tono polemico, ma è pura curiosità. Può restare in A o ha competenze anche per partire, in autonomia, dalla B? E' un Alessio Secco, versione rossonera, o il Direttore che cambierà la storia del calcio italiano per aver preso Deulofeu e Sosa? Chi vivrà vedrà.
Sappiamo una cosa e l'abbiamo capita dagli ultimi colpi: l'Inter ha una valanga di soldi e Suning ha una potenza economica che, se ben gestita, potrà portare il club sul tetto d'Europa in tre anni. Adesso bisogna solo capire se i soldi, che da qui al futuro spenderà Suning, saranno ben investiti. Speriamo per l'Inter che Kia non metta più becco nelle cose di mercato. Da procuratore, giustamente, pensa solo ai suoi interessi e mai un procuratore potrà fare il bene di una società, salvo che lavori solo per la società. Ausilio è un bravo ragazzo ma alcune volte dovrebbe tirare fuori gli artigli. Lo ha fatto per prendere Pioli e il campo gli sta dando ragione. L'avrebbe dovuto fare in estate ma capiamo che sia rimasto sotto choc dal passaggio di consegne e dalla presenza di Kia. Se l'Inter progetterà, da subito, la costruzione della squadra del prossimo anno potrà trarre grandi benefici. Quest'anno difficilmente arriverà l'Europa che conta, ma questo campionato va considerato di transizione. Il prossimo anno non si potrà sbagliare. Non è un mercato di transizione, invece, per Manolo Gabbiadini. Ci fanno credere che il Napoli non lo vende per le richieste folli di De Laurentiis. Falso. De Laurentiis, la scorsa estate, rifiutava anche 30 milioni di euro, oggi vuole fare cassa, vero, ma soprattutto vuole piazzarlo. Non può fare molto con Gabbiadini e sta cercando disperatamente una squadra. Nessuno vuole Manolo che resta in "Gabbia" e rischia di restare prigioniero fino al termine del mercato. Siamo convinti che una sistemazione la troverà, anche se la rinuncia di Kalinic alla Cina è stata una brutta botta. Gabbiadini deve rimanere in Italia, questo è il suo mercato. Non ha il carisma per imporsi all'estero come a Napoli. Un calciatore bisogna prima conoscerlo come persona e valutarne gli aspetti caratteriali e poi come professionista. Oggi Manolo è impaziente, arrabbiato e un po' frustrato. Il ragazzo è disorientato perché ha capito che a Napoli la sua esperienza è finita ma, allo stesso tempo, non si capacita di come - ad una settimana dalla chiusura del mercato - il suo futuro sia ancora così incerto. Starà adesso al suo agente Pagliari calare un asso che sicuramente avrà già nella manica. Non sappiamo solo se in quella destra o in quella sinistra. 8 giorni per scoprirlo...