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Perché Oaktree dovrebbe dare più tempo a Zhang? Juventus e Milan sono in vendita? I Friedkin fanno piazza pulita (non solo Mourinho)

Perché Oaktree dovrebbe dare più tempo a Zhang? Juventus e Milan sono in vendita? I Friedkin fanno piazza pulita (non solo Mourinho)TUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 24 febbraio 2024, 16:01Editoriale
di Andrea Losapio

Che tempo fa sul calcio italiano? Sereno variabile, verrebbe da dire. Perché le nostre squadre veleggiano in Europa, con la quinta squadra in Champions che a ogni tornata di coppe si fa più vicina. Certo, bisognerà tifare Inter, Napoli, Atalanta, Fiorentina, Milan e Roma per averne una in più, ma chi farà la differenza eventualmente è la Lazio. In caso di vittoria con il Bayern Monaco ci sarebbe un divario fra Italia e Germania impossibile da colmare, dunque sarebbe già ufficialità con parecchio anticipo. Questa è la parte serena del nostro calcio che, sebbene non si vinca una Coppa da tempo immemore (che non sia la Conference) sembra sia tornato in auge. Speriamo.

La parte variabile è quella delle proprietà. E dei tassi di interesse. Cioè il punto dove si scontra la voglia di Zhang di tenersi l'Inter. Riassunto delle puntate precedenti: Oaktree concede un prestito da 275 milioni a Zhang, nel 2021, a un tasso di interesse del 12%. Non tutti finiscono nell'Inter, altri rimangono in Lussemburgo nella Grand Tower, la controllante dei nerazzurri, che nel corso dei mesi ha immesso capitali nell'Inter, ma non tutti i 275 milioni. Parte della liquidità è rimasta lì, forse investita in altre situazioni, non si sa. Riavvolgimento nastro a ora: il debito verso Oaktree ammonta a 385 milioni, non c'è mai stata l'intenzione (e non sembra esserci) di ripagare gli interessi. Quindi la domanda che sorge spontanea è: perché un fondo che non ha riavuto indietro un singolo euro in tre anni dovrebbe rifinanziare un debito a un tasso di interesse maggiore, senza che ci sia nessun esborso di Zhang da qui alla prossima scadenza? Di fatto l'Inter è in pegno e lo sarà anche più avanti: a questo punto Oaktree, finanziariamente parlando, ha solo una possibilità: prendersi l'Inter. Oppure avere in pegno altro che, probabilmente, non verrà concesso. Sarà interessante capire come andrà a finire, anche se sembra ci sia solamente un modo. Cioè che Zhang non sarà più il proprietario. A meno che non riesca a farsi dare altri soldi da un altro istituto di credito per un tasso ancora superiore, così all'infinito...

Se Atene piange, Sparta non ride. Perché le voci di corridoio si moltiplicano nel corso degli ultimi mesi. Quello che si sa è che gli Elkann non sono stati felicissimi degli ultimi risultati economici della Juventus e serpeggerebbe pure la voglia di "cambiare", o meglio, di alienarsi una delle aziende di famiglia più importanti dell'ultimo centennio. Sarebbe rivoluzionario che gli Agnelli (e la loro discendenza) non fossero più i proprietari della Juve, ma perdere centinaia di milioni non è una mossa che a Torino hanno visto particolarmente di buon occhio. Un po' come con Berlusconi, sembra che il futuro sia diverso. Poi, anche qui, sono processi lunghissimi. Poi c'è Il Milan, che ha cambiato da poco la proprietà - un anno e mezzo - ma con tantissimi uomini di Elliott a capo. I debiti non ci sono più, l'azienda è "sana" e produce anche utili, come quest'anno. Sicuramente RedBird potrebbe venderla di più a quanto l'ha pagato, se poi dovesse andare in porto il progetto stadio...

Chiusura dedicata ai Friedkin, a Tiago Pinto, a Mourinho e a Luca Pietrafesa. Gli americani hanno sempre detto che il progetto era triennale con i portoghesi, sono andati via tutti e due dopo due anni e mezzo. Chi dando le dimissioni, chi esonerato. Negli ultimi giorni, nell'ambiente romano ha fatto abbastanza scalpore l'addio di Luca Pietrafesa, responsabile della comunicazione giallorosso. Sono solo giochi di potere? C'è qualche trama che non riusciamo a capire fino in fondo? Dal lato dirigenziale ci sono i Friedkin, poi il CEO Lina Souloukou, che vorrebbe portare un suo uomo per la parte sportiva che, al momento, è rappresentata dal solo Mauro Leo, direttore sportivo in tutto e per tutto ma che è appeso a un rinnovo contrattuale che ancora non c'è. Di fatto il quadro è: De Rossi fino a giugno, tutta la parte sportiva fino a giugno, zero programmazione per il prossimo anno. Difficile lavorare così.

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