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Spalla a spalla per uscire definitivamente dal momento no di inizio stagione. Il Napoli può essere competitivo più del mercato

Spalla a spalla per uscire definitivamente dal momento no di inizio stagione. Il Napoli può essere competitivo più del mercato
domenica 21 settembre 2014, 00:002014
di Raffaele Auriemma
Laurea in Giurisprudenza, scrittore, giornalista professionista, radiocronista dal 1985 e telecronista Mediaset Premium per le partite del Napoli. Corrispondente di Tuttosport, coordinatore per Piùenne, produce e conduce "Si gonfia la rete"

E poi dicono che l'Europa League sia soltanto una coppetta... Che sia benedetta invece la vittoria sullo Sparta Praga, in altri tempi utile come un allenamento di metà settimana, mentre stavolta ha permesso al Napoli di rifiatare. Quel 3-1 è stato un estintore sparato sul fuoco di quelle polemiche che divampavano in direzione Napoli, senza risparmiare nessuno degli uomini in azzurro e che si riverberavano tra i vari tifosi scontenti, con la zuffa tra chi attribuiva responsabilità a destra e manca. Ma negli sport di squadra, che si vinca o meno, è merito o colpa di tutti ed è saggio trovare in fretta l'unità di intenti per sbloccarsi dopo il momento-no. De Laurentiis e Benitez con i loro colloqui recenti hanno fornito un contributo enorme alla causa della pacificazione sociale, affinchè la squadra resti immune da tanto clamore e da troppe tensioni. Probabilmente sono state stemperate anche dalla presenza ripetuta del presidente tra campo, squadra e società civile. "Ho preferito rinviare la partenza per Los Angeles giacchè avevo notato troppa negatività intorno alla squadra", ha detto venerdì De Laurentiis al vescovo Sepe. E il tempo speso a Napoli è stato utile per restare spesso a colloquio con Benitez, il tecnico al quale ha affidato le chiavi e le casse del Napoli per scegliere i calciatori più consoni al suo modulo di gioco, ma sempre in linea con i parametri del club. Acquisti che non hanno soddisfatto la piazza, convinta di vedere in maglia azzurra Mascherano o Gonalons, ma che potrebbero diventare delle valide alternative da impiegare nel girone di Europa League.

Probabilmente nei colloqui tra il presidente e l'allenatore avrà trovato spazio anche la strategia di questa stagione: provare a stare tra le prime della classifica fino al termine della stagione e andare quanto più avanti possibile in Europa. La seconda competizione continentale potrebbe diventare all'improvviso l'ancora di salvezza della stagione e mastro Benitez sa pure come fare a trionfare in questo torneo da lui vinto due anni fa con il Chelsea. Andando fino in fondo, l'Europa League regala soldi (anche più di 20 milioni) e blasone, perché da quest'anno chi la vince, poi accede di diritto alla prossima edizione della Champions. Non male, in tutti i sensi, per il bilancio e per la piazza. Ecco perché proprio adesso sarà necessario raffreddare i bollori, per certi versi sicuramente comprensibili e condivisibili da parte della tifoseria che anche giovedì ha contestato con striscioni civili la politica societaria sul mercato. Ormai nulla sarà possibile cambiare, almeno fino a gennaio, quindi la logica impone che la cosa migliore sarebbe quella di creare un clima di serenità intorno agli azzurri che hanno dimostrato di meritare il sostegno della gens partenopea: loro sicuramente sono i meno responsabili per questo momento del Napoli. Fare quadrato, l'ha detto anche Benitez di recente e mai come adesso sarà giusto seguirlo nella sua crociata di rigenerare una squadra ancora scossa dall'eliminazione in Champions. Spalla a spalla è l'hashtag più in voga per il Napoli ed un successo contro l'Udinese servirebbe a restituire la consapevolezza dei propri mezzi ad una squadra forse più competitiva di quanto il campo non abbia detto finora.