Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Da Schweini a Vidal: il Bayern di Guardiola si evolve così

Da Schweini a Vidal: il Bayern di Guardiola si evolve cosìTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
sabato 15 agosto 2015, 14:502015
di Ivan Cardia

La cinquina rifilata ieri dal Bayern Monaco all'Amburgo non dovrebbe stupire: negli ultimi 7 scontri diretti, i gol subiti dagli anseatici contro i campioni di Germania sono ben 37, ragion per cui il 5-0 con cui si è aperta la nuova stagione della Bundesliga è addirittura al di sotto della media. Ma dà un messaggio a tutte le avversarie: il Bayern, che pure ha iniziato la stagione con la sconfitta in Supercoppa contro il Wolfsburg, arrivata solo ai rigori, è sempre là. Pronto a cannibalizzare il campionato e confermarsi detentore del Meisterschale, anche attraverso la propria evoluzione. Passata dall'arrivo di Douglas Costa, che fornisce un'alternativa di grande valore a Pep Guardiola sulle fasce, ma anche dall'avvicendamento tra Bastian Schweinsteiger e Arturo Vidal nel settore nevralgico del campo. Il rapporto tra il tecnico iberico e Schweini, al netto di qualche guaio fisico che ha frenato la stagione del centrocampista tedesco, non è mai decollato: gran piede, va bene, ma poca disponibilità a giocare tra le linee, in un senso e nell'altro.

Da questo punto di vista, Vidal garantisce più certezze all'ex tecnico del Barcellona: grande solidità in fase difensiva, ma anche la capacità di inserirsi in maniera ficcante nelle manovre avanzate. D'altra parte, parliamo di due giocatori che vivono fasi molto diverse della rispettiva maturazione calcistica: Schweinsteiger è nato esterno puro, di quelli da 4-4-2 per intendersi, salvo poi accentrare progressivamente la propria posizione nel campo, con inevitabili conseguenze non tanto sulla media gol, mai eccezionale (43 gol in 13 anni di Bundesliga, media di poco superiore ai 3 gol stagionali), quanto sulla disponibilità all'inserimento. Centrocampista totale sì, ma non troppo congeniale al credo tattico di Pep. Vidal, invece, è nato mediano, all'occorrenza persino centrale in una difesa a tre (ruolo ricoperto soprattutto nel Cile all'inizio), per trasformarsi in un centrocampista votato alla manovra offensiva, a partire dall'ultimo anno di Bundesliga con il Bayer Leverkusen (10 gol) per poi consacrarsi alla Juventus (35 gol in quattro stagioni di A, media gol di 8,75 gol a stagione), senza comunque smarrire mai la cattiveria agonistica sempre utile nella manovra difensiva. Più equilibrio e più pericolosità negli inserimenti: sembra paradossale, ma da Schweinsteiger a Vidal il Bayern Monaco di Pep Guardiola si evolve così.