Howe ed il Bournemouth: storia del manager più promettente d'Inghilterra
Segnatevi questo nome. Eddie Howe. Da calciatore ha vissuto quasi solo e soltanto i colori del Bournemouth. Nelle giovanili, per 271 volte con 12 gol tra i professionisti, dove ha giocato poi per sole due volte, causa gravi infortuni, con il Portsmouth in due anni. Mai in campo con lo Swindon Town, Howe ha soli trentotto anni e dall'età di 31 è allenatore. Nel 2008 si siede sulla panchina dei Cherries, con cui conquista due anni più tardi la storica promozione in League 1. Poi una parentesi al Burnley: arriva ottavo in Championship, nell'ottobre 2012 però si dimette e torna sulla panchina delle ciliegie. Edward John Frank, al secolo Eddie, ottiene la promozione in Championship e, nella scorsa stagione, la storica conquista della Premier League. I colleghi lo hanno votato come manager della formazione ideale della Football League (i campionati dalla Championship alla League Two) del decennio, undici che comprende anche Lallana, Lambert ma pure Gareth Bale.
Tifoso dell'Everton, cresciuto nel mito di Lineker, le Cherries lo hanno blindato con un contratto sino al 2018. Ma le date poco contano, perché il Bournemouth è un club che Howe ha nel cuore. Nella prima, storica, in Premier League, ha confermato Boruc tra i pali e messo Federici alle sue spalle. Ha messo l'esperienza di Distin in difesa, il brio di Atsu sugli esterni e preso un talento come Mings sull'out mancino della difesa. Un mercato certo da perfezionare, ma la rosa è comunque ricca di talento e certezze, da Wilson in attacco fino a Ritchie sulle fasce, Cook e Gosling in difesa. Segnatevi questo nome. Eddie Howe. Il giovanissimo manager del decennio è destinato ad essere grandissimo.