Il bilancio, Real Madrid: la solidità difensiva non basta per il Bernabeu

Al secondo posto in coabitazione con Barcellona e Celta Vigo con 15 punti in sette turni, il Real Madrid continua a lavorare per tornare sul tetto di Spagna a tre anni dall'ultima volta. Dopo il titolo conquistato da Josè Mourinho, durante la scorsa estate il presidente Florentino Perez ha deciso di affidarsi a Rafa Benitez, che ha dunque coronato il sogno di sedersi sulla panchina dei blancos dopo aver allenato il settore giovanile madrileno a inizio carriera. L'ex tecnico del Napoli - contrariamente a quanto visto al San Paolo - è riuscito a blindare la difesa delle merengues (due i gol incassati in campionato), fattore sicuramente positivo per la vittoria finale del campionato, facendo bene anche nei primi impegni in Champions League. Dalle parti di Valdebebas hanno voglia di mettere in bacheca il trentatreesimo campionato spagnolo, strappandolo dalle mani del Barcellona campione in carica. L'attacco risulta il migliore della Liga finora: 15 i gol realizzati, come quelli del Celta. Cinque portano la firma di Cristiano Ronaldo, realizzati in un'unica gara (quella contro l'Espanyol), uno in meno di quelli siglati da Karim Benzema.

I numeri, però, nascondono alcune difficoltà: cinque gol al Betis, sei all'Espanyol tra la seconda e la terza giornata, poi uno al Granada e due all'Athletic Bilbao oltre l'1-1 di domenica al Vicente Calderon nel derby con l'Atletico. In sintesi, il Real vince con una goleada o riscontra qualche difficoltà di troppo. L'esigente pubblico del Santiago Bernabeu vuole che il Real vinca e convinca con tanti gol. A Benitez, ora, il compito di trovare la giusta quadratura per festeggiare la Liga a plaza de Cibeles il prossimo maggio.